I
sogni dell'Esasperatismo
La casa delle bambole, il trenino, la paletta e il secchiello sono soggetti ricorrenti
delle opere di Lucio Statti che ama ritrarre sulle sue tele ,in mostra a Il Bidone in via
Salvator Rosa 159 bambini intenti al gioco per far riflettere i visitatori sul trait
dunion che esiste tra il mondo infantile e quello della maturità. Intitolata
I sogni dellEsasperatismo, la mostra curata da Adolfo Giuliani e
presentata durante linaugurazione da Veronica Longo è una ricerca sulla natura,
sulle cose immemorabili avvolte dalla luce, immerse nel buio e nel silenzio, ma
soprattutto sulla capacità di ascoltare e dare voce al bambino dentro ognuno di noi.
Noi dipingiamo-spiega lartista - momenti, emozioni, cose drammatiche per
renderle sempre più drammatiche.Noi siamo faccia a faccia con i nostri timori tentando di
superare la solitudine, mentre dipingi. Mentre pensavo tutto ciò tra me e me continuo a
fare il gioco, il mio gioco.Non dovremmo prendere tutto sul serio e dovremmo riflettere di
più sul reale significato delle cose che spesso non coincide con quello che noi riteniamo
tale.
Attraverso tele dipinte a volte con colori vivaci, Statti, con forte contrasto tra le
figure iperrealista riconoscibili nella sua identità e nello scenario onirico, tenta di
restituirci il proprio mondo interiore fatto di sensazioni ed emozioni e soprattutto
consapevolezza che la nostra vita su questa terra è non solo breve, ma anche importante
per poter elevare il nostro spirito. Un viaggio intrapreso coraggiosamente per
dare alla luce unattualità incalzante. Oggetti inesplorati si mescolano e si
sovrappongono con altri segni e figure diventando nei dipinti ad olio immagini
attraversate da segni leggeri e sfumati che non trovano alcuna rispondenza nella
realtà.Una sorta di narrazione pittorica intrisa di atmosfere e fantasmi onirici
sottolineata da colature di colore e cromatismi accesi. Un pinocchio coloratissimo invita
gli spettatori alla riflessione assumendo unaurea di santità suggerendo che non
bisogna prendere tutto sul serio.Poi cèCaronte il traghettatore
dellAde nella religione greca e romana che invece dei morti trasporta giocattoli e
oggetti per sperare in un futuro migliore.
Il tempo, e la memoria per lartista hanno un ruolo fondamentale per riuscire a
ritrovare leternità forse tra le nuvole, ammirando il mare o gocce che
sono diventate cascata o la luce persa dietro le colline e parlare con sconosciuti per
ritrovare se stesso e per non sentire quello che muore dentro di te. La mostra è
visitabile dal lunedì al venerdì ore 17-20 e fino al 28 maggio.
Daniela Ricci
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CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso |