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10 / 23 ottobre 2008
Personale dell’artista:
Silia Pellegrino

"Il lamento del Bidone"

A cura di  Adolfo Giuliani
Presenta:  Rosario Pinto
Consegna del primo Bidone d'Oro per la cultura del Movimento Artistico Culturale Esasperatismo Logos & Bidone all'avv. Gerardo Marotta, Presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici 

"Il Lamento del Bidone

cover.jpg (8873 byte) La mostra si snoda attraverso un percorso tematico in cui le tele, nelle intenzioni dell'artista, stanno a rappresentare altrettante “esortazioni”, possibili risposte al lamento del bidone. Ma cosa è, cosa sta ad indicare il bidone? Il bidone è l'uomo, è ognuno di noi, rappresenta un “contenitore” dell'essere, ed il suo lamento è rivolto a tutto quanto ci angustia, a tutto ciò che recriminiamo; a tutto quanto desidereremmo diverso e che vorremmo cambiare.
Ecco quindi le “esortazioni” a cercare i modi possibili per reagire e sovvertire le ingiustizie, le incomprensioni, il dolore, così raffigurate:
1) L'UOMO VERSO L'UOMO
2) L'ILLUMINAZIONE VERSO IL BUIO
3) L'ATTENZIONE VERSO LA NATURA
4) IL MONDO VERSO LA PACE
5) L'UNIVERSO VERSO L'ENERGIA
6) IL SILENZIO VERSO L'ASCOLTO
7) L'UMANITA' VERSO LA CONOSCENZA
8) I GENITORI VERSO I FIGLI
9) OLTRE LE DIFFERENZE
10) L’ANCORA DI SALVEZZA

 


Contributi ‘esasperatisti’ nella pittura di Silia Pellegrino (di Rosario Pinto)

La pittura di Silia Pellegrino appare sicuramente come il risultato maturo di una ricerca che si è sviluppata nel tempo, avendo avuto cura la artista di approfondire non soltanto le ragioni di una sempre più intensa delibazione formale, ma anche quelle di una avvertita esigenza contenutistica che si lascia apprezzare per lo spessore di pensiero che promana dai suoi lavori.
Tali caratteristiche si esaltano – osservando nello specifico l’opera omnia della pittrice – quando si osservi che Silia Pellegrino non persegue l’obiettivo d’una pittura superficialmente atteggiata, quanto, piuttosto, il disegno programmatico di fornire, attraverso la propria delibazione creativa, uno spaccato delle contraddizioni e, comunque, delle peculiarità di un mondo che finisce sempre con l’essere profondamente diverso dal modello ideale che la ragione vorrebbe suggerire.
Che Silia, date queste premesse, incontrasse sulla sua strada l’ “Esasperatismo”, che ne divenisse attenta interprete delle più intime ed intense motivazioni etiche ed intellettuali era cosa praticamente ineludibile ed è, allora, proprio in tale orientamento prospettico che dovremo ‘leggere’ le sue ultime fatiche creative, apprezzando la intensa ed innata carica ‘espressionistica’ di questa artista che ricompatta il proprio slancio propositivo lungo un gradiente che si modella secondo le istanze del movimento ‘esasperatista’.


Articolo per il Mattino di Daniela Ricci

Con un’operazione tra intimismo e metafisica Silia Pellegrino, le cui opere sono in mostra alla galleria Il Bidone in via Salvator Rosa 159, analizza e pantografa immagini prese dal quotidiano.Massificazione, desertificazione, globalizzazione sono i temi indagati dall’artista . Intitolata “Il lamento del Bidone-Esortazione verso la salvezza” la mostra, che è stata presentata da Rosario Pinto con un intervento dell’avvocato Gerardo Marotta il quale nell’occasione ha ricevuto il Bidone d’oro , premio che Adolfo Giuliani, curatore dello spazio da una volta all’anno a personaggi della cultura che si sono distinti per il loro operato ,si snoda attraverso un percorso tematico in cui le tele dialogano tra loro rappresentando altrettante esortazioni possibili risposte a tutto ciò che sta succedendo oggi nella nostra società. Il bidone, icona del centro d’arte e cultura, è un contenitore dell’essere ed il suo lamento quindi è rivolto a tutto ciò desideremo recriminare, cambiare e sperare. Le esortazioni trasferite “L’uomo verso l’uomo”, “L’illuminazione verso il buio””L’Attenzione verso il buio”,”Il mondo verso la pace”,” “L’universo verso l’energia”, “Oltre le differenze” , con olio su tela dall’artista invitata intendono far riflettere su tutti i modi possibili di reagire e sovvertire le ingiustizie, le incomprensioni, il dolore. Apparentemente vuoto, il “Bidone” è arricchito sempre più dalle espressioni creative, da segni e colori ed è pieno di messaggi e contenuti. Esasperatismo, dunque, come maniera di testimoniare e di comunicare il grado di esasperazione globale non più controllabile del vivere quotidiano. I nostri poteri sensibili e conoscitivi sembrano moltiplicarsi ed arricchirsi ogni giorno di più, e in realtà, l’individuo in questo mondo di meccanismi sincronizzati ed interdipendenti si annulla nella massa, vive e pensa non più come singolo , ma come collettività condizionata e livellata alla dimensione stabilita programmata dalle centrali del potere economico e sociale. Il movimento pur nella varietà di stili e forme compositive viene, in definitiva,interpretato totalmente e fatto proprio dalla Pellegrino ed è inteso come denuncia e come progetto di risposte adeguate a tale situazione di malessere generale e come necessità per tentare di riportare l’arte alla vita e l’uomo “sofferto, ammaccato, “consumato” ad una più libera comunicazione esistenziale per riuscire a far fluire emozioni e sensazioni soggettive senza condizionamenti.
L’esposizione sarà visitabile dal lunedì al venerdì ore 17,00-20,00 e fino al 23 ottobre.
Daniela Ricci

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso