La ricerca Esasperatista
Con la mostra personale
"Esaperatismo di Garcia Lorca", Mario Fortunato compie un'operazione culturale
senza precedenti nella storia ormai decennale del Movimento. L'artista va alla ricerca di
quegli indizi espressivi della grande letteratura europea del XX secolo, affini alle
concezioni fondamentali dell'Esasperatismo stesso, per le tematiche affrontate e per la
pulsione che ha caratterizzato il gesto creativo del celebre poeta e drammaturgo spagnolo.
La poetica di Garcia Lorca, come un'opera esasperatista, nasce dalla constatazione di una
condizione di vita autenticamente sofferta che rischia di proiettare l'umanità, nelle sue
singole e differenti esistenze, in un baratro senza possibilità d'uscita.
Le sue composizioni, proprio come i lavori creati per il Movimento, non sono
pure astra zioni né tanto meno uno sterile esercizio estetico, ma presentano sempre un
risvolto sociale che è parte essenziale della creazione stessa. E come le parole di
Garcia Lorca, delicate e decise al tempo stesso, incidono nell'animo dei lettori per
fermare immagini di umano disagio, l'artista Mario Fortunato, nel magistrale lavoro di
preparazione delle sue acqueforti, incide nella lastra metallica con tocchi sapienti per
restituire al fruitore, attraverso un complesso procedimento tecnico-artistico, le stesse
raffigurazioni di dolore. Le opere presenti in questa personale di Fortunato, che si
avvale anche della preziosa esperienza, nella fase di stampa, dei Prof. Salvatore Oppido,
riprendono dunque, sotto un profilo iconografico, alcuni degli aspetti più
caratterizzanti della poetica di Federico Garcia Lorca, confermando, anche sul piano
diacronico, quella contiguità esistente tra tutte le diverse forme di espressione
artistica.
Ma cosa può realmente accomunare l'espressione esasperatista alla poesia di
Garcia Lorca? Mario Fortunato individua un'affinità di moventi nel concentrare
l'attenzione sull'uomo, quale più nobile rappresentante della natura e quindi della vita
stessa. La poesia di Federico Garcia Lorca difende l'Uomo dagli agenti esterni della vita;
l'artista esasperatista difende l'Uomo per costruire una nuova umanità e migliorare la
qualità della vita. Se c'è una costante nell'ispirazione della poesia di Lorca, essa è
senz'altro riconoscibile in quel senso di angoscia profonda che attanaglia il poeta di
fronte a tanti desideri inappagati e nell'inquietudine di un amore impossibile da cui
scaturisce una condizione di vita autenticamente sofferta in continue avvisaglie di morte.
Se c'è invece un contenuto ricorrente nell'opera dell'artista esasperatista,
esso è sicuramente individuabile in quella percezione di pericolo che pervade l'autore al
cospetto di una seria minaccia per le sorti dell'umanità sul nostro pianeta che, nel
rischio di raggiungere un punto di non ritorno, genera un'ineluttabile insoddisfazione per
la vita stessa. E ancora, se il poeta spagnolo interpreta l'amore come fonte di dolore e
l'esistenza è vista nel costante riferimento della morte, l'artista esasperatista intende
la vita, che da un atto d'amore ha origine, come motivo di dolore se all'uomo comincia a
non essere più garantito lo stesso diritto all'esistenza. Su Federico Garcia Lorca si
abbatté la forza di un destino tragico, lo stesso che il poeta aveva descritto con
l'Intensità che lo caratterizzava in alcune sue liriche più rappresentative, quali ad
esempio"Llanto por Ignacio Sánchez"("Pianto per Ignazio Sanchez"); la
speranza degli artisti esasperatisti dev'essere invece che proprio le loro opere possano
contribuire a deviare in tempo utile il corso di un destino che si annuncia fin troppo
ostile, attraverso una presa di coscienza dei popoli della terra la quale possa restituire
all'arte quel ruolo di educatrice civica che da troppo tempo ha smarrito. In tal senso la
mostra di Mario Fortunato si rivela certamente una pietra miliare.
Domenico Raio
giornalista-scrittore |
CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso |