Lintuizione esasperatista di Adriana Caccioppoli
Il richiamo alla terra, attraverso marcati impasti materici, è il tratto
caratterizzante della più recente produzione artistica di Adriana Caccioppoli la quale,
pur presentandosi del tutto svincolata da quelloggettività della forma che era
stata la più immediata espressione dei suoi approfondimenti delle tecniche classiche,
garantisce continuità al suo percorso artistico nei più profondi contenuti e nel
significato che lartista attribuisce al suo esercizio pittorico. La sua naturale
avversione per leffimero imperante della civiltà moderna, effetto di un modus
vivendi fondato su ritmi non più sostenibili e che proprio nella velocità
dellagire dissipa ogni umana emozione, si manifesta ora ad un più alto livello
concettuale per mezzo della raffigurazione del più concreto tra gli elementi
rappresentato dalla terra. La terra, fonte di vita e di nutrimento, nelle sue
rappresentazioni plastico-cromatiche sinsedia decisa in molte delle ultime opere di
Adriana Caccioppoli, quasi a monito di un cammino a ritroso da compiersi per ricondurre
luomo al suo ambiente originario ed ai valori ad esso legati, prima che la natura,
piegata alle esigenze del progresso, possa non più assolvere alle sue funzioni.
Ad unattenta osservazione le campiture appaiono solcate, un effetto
figurativamente tangibile e tuttavia simbolico nel rappresentare laridità della
terra e il suo bisogno di essere nutrita di un ulteriore e naturale elemento se dovrà
seguitare a nutrirci. È qui che il segno si coniuga evidentemente con il monito, quello
preciso dellEsasperatismo, il movimento artistico al quale la pittrice appartiene
per innata vocazione, nel punto in cui la constatazione del rischio di un non ritorno
riguarda proprio la natura, sistematicamente sfregiata, violata,
mortificata dalle esigenze evolutive delluomo. Il discorso è
maturo per calare nella scena pittorica licona del bidone, ma nella sua
più recente e personalissima interpretazione. Lintegrità del contenitore è appena
accennata, quasi come preludio di una metamorfosi che lo riconsegnerà al fruitore sotto
diverse spoglie, a conferma di quel dinamismo, ora diventato cosmico, che Adriana
Caccioppoli aveva già impresso alle sue migliori opere a carattere socio-esistenziale.
Gli sfondi caricatisi di tonalità accese, i colori del fuoco vivo,
prima avvolgono il bidone in un energico moto liberatorio centrifugo di grande effetto
visivo, poi, quello che era stato un contenitore di terra, riappare a sezioni, a volte a
fasce neanche più concentriche, a volte a schegge, appena accennate, quasi polverizzato
da unesplosione tellurica, quale viscerale ribellione della natura contro
linsolenza delluomo che aveva tentato di plasmarla al proprio egoistico e
scellerato disegno, il tutto su una più spessa base cromatica ora dominata proprio dal
rassicurante colore della terra. La natura così si purifica e la terra ritorna alla sua
funzione ancestrale di madre e nutrice, e sulla sua coltre lartista imprime il suo
segno; enigmatici geroglifici o primigeni gesti distinto, non cambia il significato
sostanziale di questi graffiti per la loro peculiarità di evocare la civiltà delle
origini indissolubilmente legata ai ritmi della natura. In questottica si pone anche
il richiamo al continente nero, che appare palese in altre sue tele, e del quale è
esaltata la cultura tribale perché a più umana dimensione nellesser priva di
quelle sofisticazioni che hanno viziato la società occidentale decretandone la decadenza.
Domenico Raio
Elementi della natura vengono rappresentati in maniera informale
nelle ultime opere di Adriana Caccioppoli in mostra al Centro dArte e Cultura Il
Bidone in via Salvator Rosa 159 per riuscire a contestare simbolicamente leffimero
imperante della civiltà moderna. Intuizione esasperatista è il titolo della
personale curata da Adolfo Giuliani e presentata durante linaugurazione da Domenico
Raio ,visitabile fino al 17 aprile che intende sottolineare il tratto caratterizzante
della più recente ricerca pittorica dellartista che per loccasione realizza
tempere su tela dai marcati impasti materici. Gli sfondi pieni di tonalità accese e
colori vivi prima avvolgono il bidone, icona del movimento esasperatista in un energico
moto liberatorio di grande effetto visivo, poi lo rilasciano facendolo apparire a sezioni
a volte a fasce concentriche, schegge appena accennate come polverizzato da
unesplosione per far riflettere sulla ribellione della natura contro
linsolenza delluomo contemporaneo. Lartista, approfondendo tecniche
classiche arriva oggi con il suo percorso ad approfondire profondi contenuti e significati
per riuscire a ricondurre lessere umano alla riconquista di vecchi valori.Nelle sue
rappresentazioni plastico-cromatiche,lartista napoletana coniugando segni
socio-esistenziali con il manifesto dellesasperatismo , al quale appartiene per
innata vocazione,intende trovare attraverso questi graffiti significati adatti
per ricondurre luomo al suo ambiente originario fuori dalle logiche di potere e di
controllo che lo costringono a vivere senza sentimenti ed emozioni con il dio denaro che
lo condiziona totalmente . Così con colori accesi, campiture solcate, Caccioppoli, sembra
voler gridare al pianeta una soluzione.Pregare la natura piegata alle esigenze
del progresso di ritornare ad essere forte e rigogliosa. Lartista intede attraverso
larte trovare un modo per ritagliarsi un proprio universo,uno spazio in questa vita
caotica, una maniera per vivere una situazione. I suoi lavori sono lo specchio di un
emozione che affiora con andamento ciclico sulla superficie . Così vengono risaltati con
una gamma cromatica accesa, con tutte le sfumature possibili, elementi trovati nei
paesaggi della natura letti e fissati con un occhio attento di chi sa come rappresentare
un segno completamente spogliato di realismo trasfigurato e per questo forse ancora più
vicino alla realtà per riconoscere altri mondi e dimensioni.
Daniela Ricci |
CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso
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