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29 marzo / 14 aprile 2008
Personale dell’artista:
Adriana Caccioppoli

Intuizione esasperatista

A cura di  Adolfo Giuliani
Presenta:  Domenico Raio

 

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L’intuizione esasperatista di Adriana Caccioppoli

Il richiamo alla terra, attraverso marcati impasti materici, è il tratto caratterizzante della più recente produzione artistica di Adriana Caccioppoli la quale, pur presentandosi del tutto svincolata da quell’oggettività della forma che era stata la più immediata espressione dei suoi approfondimenti delle tecniche classiche, garantisce continuità al suo percorso artistico nei più profondi contenuti e nel significato che l’artista attribuisce al suo esercizio pittorico. La sua naturale avversione per l’effimero imperante della civiltà moderna, effetto di un modus vivendi fondato su ritmi non più sostenibili e che proprio nella velocità dell’agire dissipa ogni umana emozione, si manifesta ora ad un più alto livello concettuale per mezzo della raffigurazione del più concreto tra gli elementi rappresentato dalla terra. La terra, fonte di vita e di nutrimento, nelle sue rappresentazioni plastico-cromatiche s’insedia decisa in molte delle ultime opere di Adriana Caccioppoli, quasi a monito di un cammino a ritroso da compiersi per ricondurre l’uomo al suo ambiente originario ed ai valori ad esso legati, prima che la natura, piegata alle esigenze del progresso, possa non più assolvere alle sue funzioni.

Ad un’attenta osservazione le campiture appaiono solcate, un effetto figurativamente tangibile e tuttavia simbolico nel rappresentare l’aridità della terra e il suo bisogno di essere nutrita di un ulteriore e naturale elemento se dovrà seguitare a nutrirci. È qui che il segno si coniuga evidentemente con il monito, quello preciso dell’Esasperatismo, il movimento artistico al quale la pittrice appartiene per innata vocazione, nel punto in cui la constatazione del rischio di un non ritorno riguarda proprio “la natura”, sistematicamente “sfregiata, violata, mortificata” dalle esigenze “evolutive” dell’uomo. Il discorso è maturo per calare nella scena pittorica l’icona del “bidone”, ma nella sua più recente e personalissima interpretazione. L’integrità del contenitore è appena accennata, quasi come preludio di una metamorfosi che lo riconsegnerà al fruitore sotto diverse spoglie, a conferma di quel dinamismo, ora diventato cosmico, che Adriana Caccioppoli aveva già impresso alle sue migliori opere a carattere socio-esistenziale.

Gli sfondi caricatisi di tonalità accese, i colori del fuoco vivo, prima avvolgono il bidone in un energico moto liberatorio centrifugo di grande effetto visivo, poi, quello che era stato un contenitore di terra, riappare a sezioni, a volte a fasce neanche più concentriche, a volte a schegge, appena accennate, quasi polverizzato da un’esplosione tellurica, quale viscerale ribellione della natura contro l’insolenza dell’uomo che aveva tentato di plasmarla al proprio egoistico e scellerato disegno, il tutto su una più spessa base cromatica ora dominata proprio dal rassicurante colore della terra. La natura così si purifica e la terra ritorna alla sua funzione ancestrale di madre e nutrice, e sulla sua coltre l’artista imprime il suo segno; enigmatici geroglifici o primigeni gesti d’istinto, non cambia il significato sostanziale di questi graffiti per la loro peculiarità di evocare la civiltà delle origini indissolubilmente legata ai ritmi della natura. In quest’ottica si pone anche il richiamo al continente nero, che appare palese in altre sue tele, e del quale è esaltata la cultura tribale perché a più umana dimensione nell’esser priva di quelle sofisticazioni che hanno viziato la società occidentale decretandone la decadenza.

Domenico Raio


Elementi della natura vengono rappresentati in maniera informale nelle ultime opere di Adriana Caccioppoli in mostra al Centro d’Arte e Cultura Il Bidone in via Salvator Rosa 159 per riuscire a contestare simbolicamente l’effimero imperante della civiltà moderna. “Intuizione esasperatista “ è il titolo della personale curata da Adolfo Giuliani e presentata durante l’inaugurazione da Domenico Raio ,visitabile fino al 17 aprile che intende sottolineare il tratto caratterizzante della più recente ricerca pittorica dell’artista che per l’occasione realizza tempere su tela dai marcati impasti materici. Gli sfondi pieni di tonalità accese e colori vivi prima avvolgono il bidone, icona del movimento esasperatista in un energico moto liberatorio di grande effetto visivo, poi lo rilasciano facendolo apparire a sezioni a volte a fasce concentriche, schegge appena accennate come polverizzato da un’esplosione per far riflettere sulla ribellione della natura contro l’insolenza dell’uomo contemporaneo. L’artista, approfondendo tecniche classiche arriva oggi con il suo percorso ad approfondire profondi contenuti e significati per riuscire a ricondurre l’essere umano alla riconquista di vecchi valori.Nelle sue rappresentazioni plastico-cromatiche,l’artista napoletana coniugando segni socio-esistenziali con il manifesto dell’esasperatismo , al quale appartiene per innata vocazione,intende trovare attraverso questi “graffiti” significati adatti per ricondurre l’uomo al suo ambiente originario fuori dalle logiche di potere e di controllo che lo costringono a vivere senza sentimenti ed emozioni con il dio denaro che lo condiziona totalmente . Così con colori accesi, campiture solcate, Caccioppoli, sembra voler “gridare” al pianeta una soluzione.Pregare la natura piegata alle esigenze del progresso di ritornare ad essere forte e rigogliosa. L’artista intede attraverso l’arte trovare un modo per ritagliarsi un proprio universo,uno spazio in questa vita caotica, una maniera per vivere una situazione. I suoi lavori sono lo specchio di un emozione che affiora con andamento ciclico sulla superficie . Così vengono risaltati con una gamma cromatica accesa, con tutte le sfumature possibili, elementi trovati nei paesaggi della natura letti e fissati con un occhio attento di chi sa come rappresentare un segno completamente spogliato di realismo trasfigurato e per questo forse ancora più vicino alla realtà per riconoscere altri mondi e dimensioni.

Daniela Ricci

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso