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22 aprile / 7 maggio 2008
Collettiva degli artistii:
Stella D'Amico, Maria Rosaria Di Marco, Grazia Di Marzo, Stefania Frigenti, Stelvio Gambardella, Irene Giordano, Rita Lepore, Michele Marciello, Simona Mostrato, Susy Provenzale, Gabriella Pucciarelli, Maria Antonietta Robucci, Anna Scopetta, Tavani, F. Laura Uttaro. 

"Esasperatismo: bidone con eco"
A cura di  Adolfo Giuliani
Presentazione:  Carlo Roberto Sciascia

Irene Giordano

Stella D'Amico

Michele Marciello

Rita Lepore

Stelvio Gambardella  

  Susy Provenzale

Grazia Di Marzo

M.Antonietta Robucci

M.Rosaria Di Marco

F.Laura Uttaro

Simona Mostrato

Tavani

Anna Scopetta

Gabriella Pucciarelli

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso

 

Esasperatismo: bidone con eco. 

Lo sviluppo della esistenza dell’uomo – ha affermato Carlo Roberto Sciascia - dovrebbe svolgersi positivamente, con impegno consapevole, estrema responsabilità, senso della vita, rispetto verso la Natura, evitando di generare inquietudine tra reale e divenire per ristabilire un equilibrato ed armonico rapporto dell’uomo con il mondo circostante, sia umano che naturale. Con questa mostra l’eco del <Bidone> si diffonde intorno, in un habitat caratterizzato da una situazione di <eco> profondamente triste, tra cumuli di spazzatura non raccolta, falsità medianiche sulla necessità di risoluzione mediante inceneritori, spazi di compostaggio, termovalorizzatori all’avanguardia ma dalla tecnologia ormai in disuso in paesi come l’Usa, parole imbonitrici dei politici, disperazione dei cittadini e tanto bla bla bla che nessuno ascolta e che pochi intendono!”.

Il direttore artistico e curatore Adolfo Giuliani, ideatore del Movimento artistico fondato a Napoli nel Maggio del 2000, ha affermato: “Dopo la pubblicazione del Manifesto di denuncia dei mali del mondo contemporaneo, in sette anni di vita il Movimento ha organizzato conferenze e incontri culturali su temi molto interessanti, ha realizzato mostre d’arte a livello nazionale ed internazionale per la divulgazione del suo messaggio. Vista la drammaticità dell’attuale momento storico, caratterizzato da pericoli e minacce contro il pianeta terra e, quindi, contro la vita stessa, cerchiamo di propagandare al massimo, col nostro Movimento, la denuncia dei danni irreversibili che si stanno perpetrando e, nello stesso tempo, la speranza di un ravvedimento che possa evitare il punto di non ritorno. In particolare oggi viviamo a Napoli un momento veramente grave che, in effetti, stigmatizza uno dei punti portati avanti dal movimento”.

Il critico Carlo Roberto Sciascia, presentatore della mostra, ha dichiarato:

“Nel Novecento e, specificatamente, negli ultimi decenni di essosi è verificata una vera e propria rivoluzione nell’ambito delle comunicazioni, a seguito della quale l’uomo contemporaneo può raggiungere con facilità ogni parte del globo terrestre impiegando tempi ridotti, inimmaginabili nei secoli precedenti, riesce a comunicare velocemente con ogni altro essere del mondo non soltanto mediante missive cartacee, ma anche a viva voce e/o mostrandosi visivamente, può sapere e vedere in tempo reale tutti gli eventi che accadono in ogni parte del mondo (anche agli antipodi) ed oltre (Luna, Marte, Giove, …).

Il dinamismo esasperato generalmente si riduce ad un sfrenato tourbillon a causa del quale lo stesso uomo perde di vista la finalità del proprio agire, perché troppo intento a seguire tutte chimere prescritte dalla moda del momento.

Ed anche: l’uomo è in relazione con il suo vicino? In che modo approfondisce i contatti con le realtà a lui più vicine? L’uomo contemporaneo ha difficoltà a comunicare ed a rapportarsi con gli altri. Purtroppo anche i governanti di tutti i paesi di tutto il mondo, nell’inseguire mete ambite da raggiungere a tutti i costi, hanno perso di vista le verità esistenziali primarie, inoltre non riescono più a relazionarsi con i cittadini, con gli altri <potenti> e, cosa ancora più grave, trascurano e non tengono nel dovuto conto le conseguenze del loro comportamento sia relativamente agli altri popoli oltre che ai loro cittadini, sia per quel che riguarda la <madre terra>, la natura.

La Terra, infatti, in crisi per le continue azioni sconsiderate dell’uomo, sta avviandosi verso il tracollo totale, verso un punto di <non ritorno>, ma i governanti e, purtroppo, la maggioranza dei cittadini, sembrano non accorgersene e si barricano in posizioni difficilmente sostenibili. Infatti, lo spettro dell’irreversibilità (parola troppo spesso sottovalutata o per niente considerata non solo dalle industrie e dalle città, dai cavatoli e dai predatori di frodo, dagli incendiari e dai deforestatori, da coloro i quali inquinano a vario titolo l’habitat, ma anche dai drogati, dai fumatori, dagli alcolisti) ha un significato grave e sconvolgente: significa che, per quanto si voglia proseguire in quel atteggiamento e si tenti di correre ai ripari, ciò non è più possibile perché definitivamente si sono instaurate condizioni, che progressivamente possono solo evolversi verso altre condizioni di vita (per le quali si può persino prevedere la possibilità di esistenza dell’<animale-uomo>), realtà ben diverse da quelle attuali alle quali siamo abituati e che crediamo nella nostra tracotanza essere inalterabili.

Il rapporto tra scienza e Natura, umanità, coscienza, etica e, perché no, religione, a volte armonioso, tante altre conflittuale, fino al XX secolo era sempre supportato da un <senso morale> superiore, da quell’Umanesimo quattrocentesco che ha istituito e valorizzato le componenti più valide e costruttive dell’umanità; da qualche tempo tutto si è dissolto di fronte ad un nuovo <uomo-creatore> non più <faber fortunae suae>1, volto alla ricerca continua dei propri <piccini> e meschini interessi del momento (<hic et nunc>2 dei romani).

La vita dell’uomo ha raggiunto un grado di esasperazione elevato; per lui è diventato essenziale e, potremmo dire, esistenziale la realizzazione dei propri bisogni veri e/o illusori, l’elevazione del proprio tenore di vita, l’ingannevole apparenza esteriore, le prospettive seducenti e false di un personale futuro bellissimo. I ritmi frenetici imposti da questa mentalità egoista e balorda, volti in un’ottica prepotente e meschina capace di violentare la natura e dissolvere il sereno rapporto con il genere umano sulla base di una non-etica gretta, hanno ormai sconvolto l’uomo che con notevole inquietudine ed ansietà vive i suoi tempi nella incertezza e precarietà del domani.

Anche le arti, dirette e regolate da quello che viene comunemente definito <il sistema dell’arte>, ha prodotto molta confusione e caos al suo interno, tanto sconcerto e disorientamento relativamente ai tanti del pubblico non forniti della competenza necessaria e della capacità di <leggere> l’opera d’arte senza i condizionamenti derivanti dal critico <in auge >3, dal gallerista malizioso e spesso in malafede (apparentemente <preso> dalla sua posizione di profondo conoscitore dell’arte, mentre sta attuando i principi di marketing per <vendere> il suo prodotto!), dall’artista mediocre che cerca in ambiti incerti ed incomprensibili ed in forme espressive poco o per niente limpide ma in ogni caso non incisive di trovare quella credibilità aspirata ma mai conseguita.

Oggi è il momento di fermarsi e riflettere. In seguito occorrerà agire … senza perdere più tempo! ”

1 Artefice della propria fortuna
2 Questo e subito
3 In voga

E'dal 2000 che il gallerista Adolfo Giuliani ha fondato a Napoli il movimento culturale "Esasperatismo" che attraverso mostre ed incontri propone una lettura della società. Di strada da allora ne è stata fatta. Lo dimostra la collettiva in corso al Centro d’Arte e Cultura Il Bidone in via Salvatori Rosa 159 dove espongono 15 artisti che con le loro opere intendono fornire una prospettiva originale relativa alle gravose problematiche poste dal movimento artistico. Stella D’Amico,Maria Rosaria Di Marco, Grazia Di Marzo, Stefania Frigenti, Stelvio Gambardella, Irene Giordano, Rita Lepore, Michele Marciello, Simona Mostrato, Susy Provenzale, Gabriella Pucciarelli, Maria Antonietta Robucci, Anna Scopetta, Tavani e Floriana Ettaro i protagonisti invitati in quest’occasione per ribadire i concetti dell’ “Esasperatismo Logos & Bidone” che come simbolo del movimento artistico aperto alla sperimentazione hanno presente sempre “un bidone” non più inteso come contenitore di materiale o come tradizionale metafora dell'imbroglio, ma come simbolo del malessere dell'uomo emblema della vita stessa.Intitolata “Esasperatismo:Bidone con Eco” e presentata durante l’inaugurazione dal critico Carlo Roberto Sciascia l’esposizione, visitabile dal lunedì al venerdì ore 17-20 e fino al 8 maggio, intende farci riflettere sulla vita dell’uomo contemporaneo , sul rapporto tra scienza e natura, umanità, coscienza etica e in generale sul nostro pianeta che sta arrivando verso un punto di non ritorno.
Attraverso le proprie istanze stilistiche e concettuali gli artisti che hanno aderito al movimento affrontano con impegno e dedizione gli aspetti di un medesimo incontro con se stessi per recuperare un'identità storica come una via di meditazione che esige appunto un'affermazione di vita.
Apparentemente vuoto, il Bidone rappresentato in alcuni lavori (impossibile citarli tutti) è arricchito sempre più dalle espressioni creative, da segni e linee. Alcuni per rappresentare le loro sensazioni si servono del famoso burattino Pinocchio per riuscire attraverso cromatismi accesi di appropriarsi dell’effimero , altri indagano la psiche umana inalterata nel tempo e nello spazio instaurando un’intensa dialettica non formale dai contenuti sottili ,ma complessi altri ancora analizzano la natura e la realtà con astrattismi materici .
Daniela Ricci