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12 / 23 maggio 2007
Personale di scultura del maestro, bidone d’oro del movimento Esasperatismo Logos & Bidone:
Guglielmo Roehrssen
A cura di  Adolfo Giuliani
Presenta Rosario Pinto

Le opere in mostra

 

   

 

FUTURISMO OGGI
L’OPERA DI GUGLIELMO ROEHRSSEN

Discutere delle prospettive creative di un artista come Guglielmo Roehrssen significa disporsi al confronto diretto con la storia. La vicenda umana personale del Nostro attesta, in modo diretto ed imprimente, non solo il percorso diacronico di una creatività lunga e diffusa, ma la pregnanza stessa dell’intervento dell’arte all’interno dei processi d’evoluzione e di crescita della società. Se tali considerazioni, evidentemente, possono essere validamente applicabili anche ad altre personalità d’artisti che abbiano fertilmente fatto ingresso nell’alveo del decimo decennio di vita, continuando ad operare con straordinaria capacità di fornire contributi originali ed intensi, tanto più hanno ragion d’essere, nel caso della figura di Roehrssen, che ha operato sempre – fin dal più giovane esordio intorno agli anni Trenta – con una prospettiva creativa che è stata quella d’un allungamento nel tempo, intesa a fare della delibazione futurista non una mera adesione stilistica, ma un’avvertita scansione della definizione dei tempi. Fedele, quindi, costantemente, ad un’idea d’arte che fosse capace di diffondersi con lungimiranza proiettiva e non con l’intento di assecondare le pieghe e le inflessioni delle mode, Roehrssen ha creato un suo linguaggio espressivo che gli fa guadagnare una personalissima cifra identitaria. E tale misura creativa si presta molto bene, oggi, all’esordio del terzo millennio, ad essere pietra di paragone – ma, se si vuole – anche di scandalo, rispetto a quelle promesse che alle aspettative d’un ‘futuro’ di miglioramento delle condizioni umane non hanno saputo dare concretezza e spessore attuativo. La compostezza, l’unità, il controllo bilanciato e compunto della ricerca formale trovano, così, in Roehrssen, non solo le ragioni per il compimento d’un processo di rastremazione e di impreziosimento estetico, ma, forse, soprattutto, i motivi fondanti per l’attestazione di una coscienza critica che esalta la ricchezza contenutistica di questo maestro che sa fare proprie – in un’ottica di attualizzazione delle prospettive futuriste – le istanze d’una cultura della denuncia e della stigmatizzazione critica dell’esistente che, riaffermando logiche creative di ordine espressionistico, va a sondare le opportunità di perseguimento di nuovi traguardi alla luce di posizioni di ordine esasperatistico.

Rosario Pinto

L’insegnamento di Guglielmo Roehrssen

Il Maestro Guglielmo Roehrssen ha alle spalle una gloriosa carriera lunga ben tre quarti di secolo ma ad ogni sua nuova esposizione ci offre sempre dimostrazione di lavorare con la stessa assiduità e con la vitalità e l’entusiasmo degli esordi. Il suo rappresenta il modo più autentico d’interpretare ed onorare l’arte che è sacrificio, dedizione, studio e ricerca costante, i principi fondamentali dai quali il Maestro Roehrssen si muove e che prendono forma nelle sue opere caratterizzate dall’essenzialità delle linee, dall’eleganza dello stile, dalla profondità dei contenuti. La modernità delle sue creazioni assume un significato che, originandosi dall’arte, si afferma nei più diversi campi d’azione come principio universale al quale chiunque muova i suoi passi lungo una linea evolutiva, potrà ispirarsi: che il futuro ha radici antiche. Per Guglielmo Roehrssen il futurismo ha rappresentato una ricerca continua di rinnovamento artistico basato sul vero perché anche oggi c’è sempre qualcosa che richiama il futurismo ed è incorporato nella ricerca. Oggi Guglielmo Roehrssen rappresenta anche uno dei massimi esponenti dell’Esasperatismo. In un’intervista rilasciata al sottoscritto nel 2003 il Maestro volle spiegare anche i motivi della sua adesione al Movimento: “perché l’Esasperatismo rappresenta la verità di oggi, ma anche un messaggio di speranza.” È un’altra conferma di come nelle espressioni culturali coeve  possano confluire esperienze del passato per proiettarle con maggior forza nel futuro.

                                                      Domenico Raio

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso