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14 / 31ottobre 2006
Personale del maestro
Mauro Marrucci
"Enucleando"

A cura di  Adolfo Giuliani
Presentazione di  Domenico Raio

Alcuni momenti dell’inaugurazione

Il catalogo è disponibile in galleria

Giuliani e Marrucci)

 

Il dinamismo cromogeometrico
di Mauro Marrucci

Di fronte ad un’opera della produzione artistica più recente del Maestro Mauro Marrucci, il fruitore più attento potrà percepire una sensazione di moto, avvertirà un fluire non immediatamente individuabile nella sua origine, ma avente l’effetto di spostare lo sguardo dell’osservatore da una sezione all’altra del dipinto, quasi a voler seguire l’esatto sentiero di questo indecifrabile movimento. Eppure le sue figurazioni, nella loro raffinata stilizzazione, frutto di un lungo percorso di sperimentazione alla ricerca di un linguaggio espressivo che fosse, nel contempo, personale ed universale, non presentano quelle sinuosità delle linee, né si sviluppano in quegli evidenti esiti plastici utilizzati di sovente quale opportuna soluzione tecnica per imprimere il necessario dinamismo alle opere stesse. Cosa può essere, allora, a creare quel particolare effetto per il quale un dipinto di Mauro Marrucci desta sempre la forte impressione di nutrirsi di un’insita e misteriosa energia capace di aspirare il fruitore in un vortice spaziale senza soluzione di continuità? L’arcano potrebbe annidarsi in un sapiente uso delle discromie che, attraverso accostamenti azzardati, spesso in totale disarmonia, riesce a creare una tensione interna alla raffigurazione, alimentata da quella naturale ritrosia tonale che si realizza nel preciso istante in cui si abbinano colori caldi con colori freddi, in un ritmico alternarsi che è, insieme, cromatico e geometrico. L’artista riesce in tal guisa ad imprimere ai suoi dipinti un moto dinamico che sembra muoversi dalle tonalità solari per trasfonderne l’energia alle tonalità più cupe compensandone l’iniziale divario in un gioco che coinvolge anche gli spazi geometrici. Nell’indagare in maniera più approfondita un dipinto di Mauro Marrucci, si ha la netta sensazione che l’autore, prima ancora di imprimervi il colore, progetti sulla tela una sequenza di figure simmetricamente asimmetriche con funzione di supporto al suo artificio cromatico. I contrasti risultano così rafforzati, marcati nella binaria risoluzione cromatico-geometrica che, per effetto di quella tensione espressiva derivante da una siffatta combinazione, dal piano figurativo si eleva al piano contenutistico riconducendosi, nello specifico della mostra in oggetto, in maniera delicata, ma evidente, ad alcuni concetti fondamentali del Movimento dell’Esasperatismo. In  passato, nella sua fase più propriamente figurativa, l’artista toscano aveva già affrontato il tema del tragico con un approccio filosofico volto a cogliere il dato fenomenico minimale, espressione di quell’umana inquietudine che diventa tanto più ossessiva quanto più l’uomo prende consapevolezza della propria condizione esistenziale. Nella sua produzione artistica più recente il Maestro Mauro Marrucci sembra piuttosto aver trasferito la sua analisi dal piano filosofico al piano civile e relazionale, forse per cogliere, con più maturo pragmatismo, le responsabilità dell’uomo stesso nel disagio della sua condizione. E allora quei neri caratterizzanti l’intera serie, e che dominano incontrastati lo scenario pittorico dell’artista grossetano, rivestono inequivocabilmente un carattere simbolico di disincanto, quasi di pessimismo nel rappresentare alcuni soggetti che indurrebbero a pensare, in maniera del tutto naturale, alla gioia, al progresso, alla vita, ma che, in mancanza di un controllo responsabile, possono facilmente degenerare in dolore, regresso e morte.

                                                 Domenico Raio

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso