ROSARIO PINTO
IL VOLTO SURREALE DELLESASPERATISMONELLARTE
DI ANTONIO GIANNINO Cè unapparente
contraddizione in termini nella formulazione che abbiamo scelto di adottare nel fornire in
modo sintetico una definizione dellopera di Antonio Giannino indicandola come punto
di convergenza di istanze esasperatiste proposte secondo una formulazione
impaginativa di natura surreale. La distanza, infatti, che separa la
dimensione surreale da quella esasperatista può essere rapportata a quella che distingue
il surrealismo classico dallespressionismo. Il fatto, poi, che tra logiche surreali
e surrealismo e tra esasperatismo ed espressionismo possano istituirsi utili e producenti
intersezioni, complica ancor più le cose. Ma larte è sempre capace di sciogliere
le apparenti contraddizioni e ciò cui dà vita la produzione artistica di Giannino dà
proprio conferma della capacità conciliativa che la sua declinazione creativa sa
suggerire tra un taglio espressivo più marcato e stentoreo e flautazioni compositive
ammorbidite nel segno duna scansione surreale.
Tre componenti ci pare utile additare nelle cose di
Giannino che costituiscono il modo di porsi della sua più recente produzione che
sindirizza a coniugare le istanze esasperatiste con quelle propriamente surreali: il
minimalismo di un assetto compositivo rasserenato e prudente; il concetto che costituisce
lordito contenutistico del suo sentire; la soluzione lirica in cui si dipana la
modalità espressiva delle sue cose.
Non pensiamo affatto, evidentemente, che queste
maturazioni espressive di Giannino siano frutto estemporaneo dunimprovvisa
folgorazione ispirativa, tradottasi in forme concretamente fruibili sul piano
dellarte: conosciamo per prova il suo dilatato percorso formativo e i passaggi che
ne hanno scandito le tappe: non ci sfugge né la delicatezza formale che ha modellato il
suo convinto processo di articolazione dei piani compositivi, né la disposizione ad una
deformazione onirica del dato realistico, né la stessa capacità astrattiva che ha
contrassegnato dei suoi momenti di particolare e sottolineiamo felicissima
produzione.
Fondamentalmente scultore, Antonio Giannino non
disdegna la pittura e, anzi, allinterno della bidimensionalità del piano traduce
gli ansiti volumetrici e gli spessori massivi che il suo sentire di scultore gli
suggerisce.
Con tale assetto normativo, la produzione creativa di Giannino appare sempre
coerente e volta alla presentazione organica del reale che lartista rinuncia a
ricondurre alla mera rappresentazione del dato, scegliendo di deformarne lassetto in
funzione duna più sottile ed insinuante lettura.
Siamo convinti che non tutto ciò che è surreale
costituisca una fuga dalla realtà e che linvocazione duna
dimensione onirica non sia tout-court labbandono degli approfondimenti
contenutistici.
In virtù di tali considerazioni, la prospettiva surreale in cui si
muove Giannino si rende compatibile con laddensamento della dimensione concettuale e
con le profondità di pensiero cui una logica espressionista nella sua più recente
formulazione in chiave esasperatista producentemente rimanda.
In tale prospettiva abbiamo
sempre ritenuto interessante lopera di questo maestro ed abbiamo salutato con
soddisfazione i suoi successi di cui abbiamo apprezzato la linea incrementativa che ha
segnato le tappe vie-via maturate nel corso del tempo, non mancando di additarne il
significato ed il valore.
Ricorderemo, in proposito, alcuni interventi in ambito
pubblico, come, ad esempio, quelli per la chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria in
Portici del 1995, in cui sintersecano levitante leggerezza, nella disposizione delle creazioni scultoree con intensità
massiva nel trattamento impaginativo delle scene effigiate; e ricorderemo altresì il
Monumento ai caduti di tutte le guerri eseguito nella cittadina di SantArpino, ove
il Nostro esalta il concetto del martirio del fante iscrivendolo in un vortice turbinoso
che è quello allusivo delle vicende drammatiche e paurose che esorbitano e trasferiscono
brutalmente le passioni private dei singoli nel vortice incontrollabile della violenza e
della grande storia.
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CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso |