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Gruppo degli amici pittori alla inaugurazione con l'artista (al centro)

17 aprile / 3 maggio 2004
Personale del maestro Libero Galdo

A cura di  Adolfo Giuliani

 

Alcuni momenti dell’inaugurazione

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L’ultima recente produzione di Libero Galdo, una serie di lavori di grafica, i disegni “gemelli” – matita su carta – si inserisce perfettamente nella logica dell’Esasperatismo per contenuto e forma. Ab ovo l’approdo ne è conseguenza naturale. Lo testimonia un disegno che allude ad un uovo sfaccettato, poliedrico, che come uovo cosmico racchiude nel suo guscio le creazione già prefigurata sin dall’inizio.

L’analogia con il “bidone”, simbolo del movimento esasperatista, contenitore della vita, emerge in tutta la sua pregnante evidenza.

La forza germinale contenuta nell’uovo è tradizionalmente associata all’energia vitale. Nell’iconografia alchemica l’”uovo filosofale”, vaso alchemico, simbolo della perfezione divina, rappresenta la materia primordiale che in germe porta in sé la spinta potenziale alla maturazione fino all’”oro filosofale”.

Gli esordi e il percorso artistico di Libero Galdo attestano che la spinta creativa dall’interno, dalle pulsioni, la necessità interiore dello spirito che si materializza, non è trascendenza fine a se stessa, mera arte di evasione priva di contenuto e senso, vuota decorazione, esercizio stilistico, ma è caos primigenio che si interiorizza in ordine – Eros versus Logos – incentrato sull’uomo. Il richiamo è alle ragioni dell’arte e al ruolo centrale dell’Artista sostanziato da una profonda esigenza etica ad informare l’informale caotico primigenio.

L’uovo si rompe e scaturisce la vita che si organizza armonicamente, creazione contro distruzione, ascesi dalla nigredo all’auredo alchemica. Dovere dell’uomo responsabile è assecondare la spinta vitale della creazione, testimoniare e denunciare la barbarie e l’oscurantismo di quanti hanno smarrito il significato profondo della sacralità della natura e della vita violentata. Così l’uovo – bidone, contenitore di vita, si apre a tutte le possibilità rappresentative ed espressive che in concezione olistica ed organicistica sono in sintonia con le precedenti figurazioni informali, nucleari e astratto – spaziali del Nostro.

L’uovo – bidone, nella scissione germinativa, si dischiude in piani strutturati, spiraliformi, losanghe organizzate in forme elicoidali come DNA informatico. Un’opera ci sembra tra le altre particolarmente suggestiva e ricca di significato: un “bidone – pulcinella” in cui affiora per intima gemmazione il genius loci della napoletanità di cui Libero è figlio verace. Dall’uovo scaturisce un personaggio simile a uccello con un becco adunco, gallinaceo, con una protuberanza a forma di cresta sulla fronte.

Il rimando è alla famosa tenzone descritta da Orazio nella V Satira del Libro primo tra il buffone Sarmento, liberto di Mecenate, e l’osco Messio Cicirro ( cicirri e fescennini precursori delle Atellane ) in cui il primo paragona il secondo a un liocorno poiché Messio aveva una cicatrice in mezzo alla fronte e Sarmento insinuava che il corno fosse stato tagliato per evitare guai peggiori ai poveri malcapitati. La maschera di Pulcinella, dal naso a becco, priapesco, porta notoriamente un grosso porro sulla fronte. Dunque la corrispondenza tra questa opera di Galdo e Pulcinella è inequivocabile; ciò rafforza l’importanza e l’orgoglio di Galdo  di appartenere a un movimento di arte e cultura che proprio a Napoli trova la sua origine con la paternità di Adolfo Giuliani.

Libero Galdo può pertanto essere considerato come l’artista che prima e meglio degli altri, fin dagli anni Sessanta – e in ciò aveva visto bene il critico Bruno Lucrezi – ha saputo prevedere ed interpretare l’attuale deriva verso l’esasperazione dei rapporti umani, della scienza e della tecnologia incontrollate, vero precursore e prosecutore di un’arte di testimonianza, di protesta e di denuncia, che trova il suo naturale epilogo nell’Esasperatismo, movimento di ineludibile attualità e pregnanza.

                                                         Giuseppe Di Franco
Napoli, 25 / 05 / 2004

 

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso