Allievo
di Vittorio Somenzi, unico fisico tra i suoi docenti nella Facoltà di
Filosofia alla Sapienza, dopo l'università Domenico Parisi non si è più
occupato di filosofia per dedicarsi totalmente alla scienza. Nel tempo
è diventato uno dei massimi esponenti della corrente più
all'avanguardia nello studio della mente, il connessionismo.
Sempre alla ricerca di modelli di spiegazione della mente il più
possibile empirici, Parisi trova nel connessionismo la teoria che
raccorda meglio le scienze umane con le scienze della natura.
In particolare, i modelli a rete sono il punto di contatto tra scienze
umane e scienze della natura. L'uso di modelli a rete permette di esprimere
le teorie sotto forma di simulazioni al computer, e non con le parole
del linguaggio naturale, che dirigono l'attenzione degli scienziati sui
significati più esatti per spiegare quello che stanno studiando,
facendo loro perdere di vista l'oggetto delle loro ricerche.
I legami tra la scienza della mente e la biologia diventano ancora più
forti con le simulazioni in ambienti chiamati "vita artificiale" (vedi
il libro Mente, recensito nel febbraio 2000).
Non è tutto: gli esseri umani sono animali molto sociali. Parisi
cerca quindi una chiave di lettura della società che permetta di
spiegare il comportamento sociale. La trova nel concetto di bene.
Parisi poi ritorna al discorso iniziale e ribadisce la differenza tra
scienza e filosofia. "La filosofia è diversa dalla scienza
in quanto dà molto meno peso della scienza alla componente empirica
nella conoscenza e comprensione della realtà" (pag. 150).
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Domenico
Parisi
Una nuova mente
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Editore
Codice edizioni, Torino, 2006.
L'Autore
Domenico Parisi lavora all'Istituto di Scienze
e Tecnologie della Cognizione del CNR a Roma. È presidente dell'Associazione
italiana di Scienze cognitive.
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