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Lenzuola bianche stese,
è giorno muto.
Dal cortile
crepitio di sole,
foglie che grattano,
muretti in rettangoli di pietra e muschio,
odore di luce bianchissima,
azzurro.
Seduto sulla terrazza dei gerani
intento al nulla
invento triangoli di fumo.
Il libro che mi hai regalato
va a caccia di mosche.
Finestra d’estate. L’ira del vento nel ventre, un soffio di luce sui seni rosa: collina di carne e velluto il tuo corpo sul letto, nudo,alla notte offre un cuore caldo; irrequieto dio dalla tua mano osserva Libertà giocare lenta e dal tuo corpo sciogliersi in tiepida pioggia. Spio.
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