Three mile island
Three mile island è una
centrale dotata di reattori Pwr,
raffreddati ad acqua in pressione, e contenuti in edifici di contenimento di
cemento armato spesso oltre un metro. In questi tipi di centrali la cosa fondamentale da controllare è l'integrità del circuito primario di raffreddamento, dal quale dipende la temperatura e quindi l'integrità dl nocciolo. |
Il 27 marzo 1979,
alle 4 di mattina, in una delle due unità della centrale, per la rottura
di una valvola del circuito primario, l'acqua
di raffreddamento iniziò ad uscire dal circuito e andò a riempire l'edificio
di contenimento di vapore.
I sistemi automatici di sicurezza spesero il reattore (inserendo le barre di
controllo), e gli altri sistemi intervennero per mettere in sicurezza il
sistema.
Ma per un leggero difetto
del sistema che doveva abbassare la pressione del vapore nell'edificio di
contenimento, insieme ad alcune difficoltà incontrate dagli ingegneri di
turno nella lettura del quadro di controllo, estremamente complesso e di
difficile gestione in situazioni di crisi, non tutto funzionò come
doveva. I liquido di raffreddamento, scendendo di pressione, iniziò a bollire, rischiando di rompere la pompa del primario (un a macchina grande come un autocarro e 20 volte più potente) e, quello che è peggio, di scoprire il nocciolo. |
In realtà, quando un reattore è fermo,
e al suo interno non si hanno più reazioni di fissione, vengono prodotti
comunque molti megawatt di calore (circa 100, contro i 3000 del normale
funzionamento) dovuti al fatto che il materiale che compone il nocciolo è molto
radioattivo, e decadendo, emette grosse quantità di energia in radiazioni.
Questo vuol dire che un reattore spento non rischia una fusione violenta come
quello di Chernobyl, ma,
se non viene raffreddato, gli elementi
di combustibile rischiano di riscaldarsi troppo e di danneggiarsi,
rilasciando nell'edificio del reattore i prodotti di fissione (la parte
peggiore di quelle che vengono chiamate impropriamente scorie nucleari).
Alla fine, con il liquido di raffreddamento a una pressione molto bassa e non
più in grado di raffreddare il reattore, fu quello che accadde.
Ci fu molta paura per una bolla di idrogeno che sarebbe potuta esplodere
all'interno dell'edificio di contenimento, e che avrebbe potuto danneggiarlo, ma
gli ingegneri della centrale riuscirono a risolvere il problema.
Ma l'edificio di contenimento, di fatto,
fece bene il suo lavoro e solo una piccola parte dei gas radioattivi venne
dispersa nell'ambiente Fu decretata un'emergenza locale e la zona vicino alla centrale fu evacuata. L'emergenza fu in realtà gestita bene, ma furono date alla stampa notizie contraddittorie, che diedero alla popolazione l'idea di avere a che fare con autorità impreparate a gestire un incidente simile. |
Furono evacuate circa 140000 persone, ma
nessuno subì danni da radiazioni; si pensa che la persona più esposta abbia
ricevuto una dose di 35-40 Millisievert .
Negli anni a seguire furono poi rilasciati nell'atmosfera , lentamente e
in modo controllato, parecchie migliaia di curie di Xenon 133, un gas nobile
radioattivo, in modo da prevenirne una eventuale fuga in concentrazioni
pericolose.
Si pensa che l'unità due
della centrale (quella incidentata) sarà dismessa nel 2005: l'unità uno
funziona tuttora benissimo. L'incidente, che non ha avuto praticamente conseguenze sulle persone, è stato tuttavia vissuto molto intensamente dall'opinione pubblica, e ha portato a una rivisitazione dei piani energetici americani e a uno stop al nucleare americano per parecchi anni. |