Internet... ("il racconto")
Episodio 1.01 [The letter - La lettera]
«Eppure ti giuro che qualcuno doveva esserci
dall'altro lato della cornetta» riferì il ragazzo a un compagno di banco.
«Forse qualcuno che chiamava da un cellulare e non riusciva a sentirti.
Succede.»
«Tu dici?»
«A me è capitato un paio di volte di chiamare e di non sentire nulla. Ho
dovuto rifare il numero tre volte...»
Il ragazzo pensò distrattamente a quello che aveva detto l'amico, infatti aveva
ancora davanti a sé la scena-sequenza del telefono che squillava e di lui che
poi rispondeva. Forse l'ipotesi dell'amico era valida a meno di un piccolo
particolare, al momento gli era sfuggito, ma mentre fu interrogato dal
professore dell'ultima ora gli si illuminò il viso come in quei fumetti dove si
vede la vignetta della lampadina quando un personaggio ha un'idea. Mentre
scriveva il risultato della sua equazione biquadratica ricordò che qualcosa
aveva sentito.
Forse un gatto, un miagolio, o qualcosa che gli somigliava maledettamente.
«Non è vero che non c'erano stati rumori sulla linea» avrebbe voluto dire
anche al professore mentre poggiava il gesso accanto al cassino, ma chiaramente
non lo fece.
«Qualcosa che non va Simone?» gli chiese il docente.
«No, nulla professore, tutto bene.»
«Sembrava che avessi visto un fantasma.»
«Non è nulla le assicuro, ero solo un po' preoccupato per il voto.»
I suoi compagni di classe scoppiarono a ridere e lui si diresse verso il suo
posto non pensando più a quella stupida storia del probabile scherzo
telefonico. In fondo se ci si volesse soffermare su ogni minima cosa che ci
accade e che poi passa in un attimo si perderebbe molto più tempo per cose
insignificanti invece di occuparsi d'altro, no?
Tornato al suo posto scrisse sul diario le ultime cose da studiare che indicò
loro il professore. Era uno dei pochi che ancora usavano quel metodo, infatti gli sembrava un po' infantile
ricorrere ancora a un quaderno per appuntare i compiti da fare a casa. Non era
più in prima superiore da quattro anni e poi ricordava sempre tutto, come il
rumore della sera prima, quello che veniva dalla cornetta...
«Mi dai un attimo il tuo diario, Simo?»
«Che palle che sei, ecco.»
Lanciò il quaderno al suo amico dietro e ne vide cadere una busta da lettera.
Due secondi dopo si chiese cosa fosse.
autore: Anonimix