Il Lato Oscuro di Internet
Beh, il titolo di questa pagina non è una voluta citazione di una frase tratta da un film famoso, ma una sorta di vera e cruda realtà. Internet ha il suo "Lato Oscuro".
Un lato che è presente tipicamente nei mass media come il doppio lato di una moneta e, naturalmente, sulla madre delle Reti si rende molto più facilmente accessibile. Un articolo di Marcus Gibson apparso sul «Financial Times», del 20 ottobre 2000, parla appunto del lato oscuso del WWW.
In pratica in un archivio paragonabile al progetto del Genoma Umano per Internet, una nuova compagnia software scozzese non solo ha realizzato una mappatura del World Wide Web ( = WWW = Internet), ma ha anche scoperto il suo Lato Oscuro. Era anche logico scoprire ciò una volta che si è cercato di catalogare tutto ciò che c'è su Internet, il fatto è che bisognava vedere il fenomeno in che dimensioni appariva: piccole o grandi e spropositate? Hanno dato vita a questo progetto senza preoccuparsi del costo di realizzazione perché in fondo una mappatura di Internet può comunque servire e infatti in tal frangente che nacque la mappa del Lato Oscuro. La squadra produsse un profilo univoco in 18 mesi circa e in tutta la sua ingloriosa forma, infatti risaltano circa 40 categorie di attività non desiderabili includenti pornografia, frode, anarchismo, creazione di virus, promotion di violenza, cyber terrorismo e hacking.
I
programmatori hanno scoperto che vengono usati circa 20,000 nuovi computer al
giorno per ospitare siti pornografici. La stima effettuata ha reso noto che i
siti contengono in media 43 immagini e il 98% risulta praticamente materiale non originale.
Comunque, alcuni siti hanno più di 100,000 immagini. Il numero di siti
pornografici cresce con andamento esponenziale e, di conseguenza, gli archivi
non si riesce a tenerli aggiornati e un dato "positivo" in tutto ciò
è che il numero di visitatori non segue il ritmo di crescita dei siti, ma si
mantiene su livelli lineari. Che significa? Vediamo una tabella:
mesi | 1 | 2 | 3 | 4 |
num. siti | 1'700 | 2'050'000 | 3'375 milioni | 5'062 miliardi |
visitatori | 1'000 | 1'980 | 3'020 | 4'300 |
Naturalmente i valori
inseriti servono solo a dare una concreta idea per chi non conoscesse il senso
matematico dei termini 'lineare' ed 'esponenziale'.
La pornografia su bambini, molta della
quale ha origine nell'Europa dell'Est, purtroppo è una grande industria in
crescita, comunque era una cosa chiara e consequenziale che tale attività
trovasse terreno fertile su Internet, inoltre il fenomeno non è tanto
controllabile perché per definizione Internet non è censurabile. Non si può
stabilire in assoluto con delle leggi ciò che può o non può essere pubblicato
sul Web, perché sarebbe condizione di censura che non avviene con la stampa e
con la televisione, quindi non si poteva cominciare dalla madre delle Reti,
inoltre non sarebbe una cosa realizzabile perché ogni giorno vengono immesse
una tale quantità di informazioni, immagini e videoclip che non sarebbe
materialmente possibile prendere visione di tutto questo materiale in tempi
ragionevoli. La pornografia nacque su riviste e videotape e ha avuto la sua
piena e completa evoluzione lì dove c'è tutto di tutto: informazione e
disinformazione, immondizia e grandi risultati di ricerche scientifiche e la
micidiale pubblicità che poi è l'anima del commercio.
Chiaramente si va anche oltre perché esistono anche siti dove si incentivano tutte le pratiche più antiche del mondo: l'odio e il razzismo. Naturalmente in futuro si investirà sullo sviluppo di software che faccia sì da tracciare i vari movimenti illeciti che avvengono sul Web anche per controllare più da vicino la sicurezza delle transizioni commerciale con l'avvento dell'e-commerce. Alcuni hacker di propria iniziativa e per la volontà di difendere i bambini e la normalità e proteggere il potente mezzo comunicativo rappresentato da Internet, hanno messo fuori uso alcuni siti pornografici e di pedofili rendendone impossibile l'accesso: BRAVI :-).
Naturalmente basterebbe analizzare le e-mail che transitano sui vari computer (i server per gli addetti ai lavori) per scoprire lo smercio di materiale porno e pedofilo e subito prendere i giusti provvedimenti (violando la privacy degli utenti però). Anche la polizia si è dovuta attrezzare e ha dovuto cominciare a fare i conti con i crimini informatici e la localizzazione di questi siti che rendono informazione nulla e che mettono a repentaglio quello che rappresenta Internet, infatti con certe persone in giro rischia di diventare solo un grande deposito di immondizia e illegalità. Il problema della sicurezza è continuamente allo studio e ogni giorno ci si dedica al miglioramento della protezione dei sistemi e ogni giorno si scoprono errori e buchi in suddetta pratica.
Non dimentichiamo poi il caso famoso di Napster che ormai ha davvero chiuso i battenti. Lo scambio tra gli utenti di Internet di file musicali di qualità CD (i noti MP3), infatti, è diventato il caso del secolo e ha fatto la sua storia, ma chiude Napster e si apre la strada ad altri programmi che hanno le stesse funzioni di Napster. I famosi cloni di Napster che saranno anche più elaborati e che permetteranno anche di scambiare videoclip e film (con la nascita di nuovi formati di fortissima compressione video: il noto DivX) e software in maniera legale e non. Prossimamente metteremo a disposizione un approfondimento su MP3 e DivX se avremo richieste e un po' più di tempo.
E poi a tutto questo marasma si aggiungono le nuove leggi che cercano in tutti i modi di controllare un fenomeno autonomo (dotato di vita propria potremmo azzardare a dire) quale la madre delle Reti. Le leggi fatte sono errate perché non vengono proposte da chi fa parte degli addetti ai lavori e rischiano di creare confusione ed essere inutili, addirittura rischiano di impedirne lo sviluppo e di bloccare la libertà di pensiero. Si veda, per esempio, la nuova legge sull'editoria che ha gettato nel panico tutti i navigatori e che costituisce una violazione dei diritti sanciti dalla costituzione stessa, introducendo una VIOLAZIONE alla libertà di pensiero, si spera che col nuovo Parlamento sarà posto rimedio a questa angosciosa situazione che qualcuno ha voluto creare per scarsa conoscenza e praticità delle questioni su cui si andava ad operare.