chat-line... (che e'?)
Chat line... cos'è, giusto? Dall'inglese, si traduce come
linea delle chiacchiere.
Sono l'evoluzione diretta delle chat-line telefoniche, solo che sono naturalmente molto meno costose e non sono in viva voce, ma realizzate tramite caratteri di testo, anche se alcune permettono l'introduzione di una certa multimedialità e tramite microfono e Web-Cam ci si può parlare e vedere, naturalmente la qualità del suono e delle immagini è legata strettamente al tipo di connessione che si ha (... analogica, ISDN, ADSL, VDSL, ...).
Le chat-line se erano equivoche al tempo degli 144 e degli 166, oggi lo sono ancora di più, perché chiunque può accedervi tramite Internet chiaramente al costo di una chiamata urbana, no? Vi starete chiedendo: ma equivoca in che senso? Nel senso che quando si accede a una delle stanze di queste chat si sceglie un nickname (un soprannome) e poi la storia la inventiamo noi, ovvero è la persona che accede a dare la sua identità limitatamente al suo sesso, l'età e poche altre informazioni che dovrebbero sempre esulare dall'essere il numero di telefono reale o quello del proprio cellulare oppure l'indirizzo della propria abitazione.
Naturalmente si può inventare tutto quello che si vuole, compresa l'età, il sesso e le altre poche informazioni che si inseriscono nel proprio profilo. E qualcuno lo fa con cattive intenzioni, qualcuno per gioco e altri perché... chissà.
Lati oscuri di una chat.
Le cattive intenzioni sono sempre esistite e vengono fuori meglio se c'è tanto di anonimato che protegge la persona e la sua reale identità. Alcuni maniaci cercano di adescare vittime che ingenuamente dicono un po' troppo di sé e danno troppo informazioni esatte per cui risultano facilmente rintracciabili. In queste chat magari è anche possibile scambiare la propria foto una volta rivelato il proprio indirizzo e-mail. E allora sarà possibile anche riconoscere la persona se la si incontra, se si riesce a convincerla a incontrarsi. Quindi fate sempre attenzione a ciò che di voi stessi rivelate, fate sempre attenzione a quello che fate, ma soprattutto non puntate solo a una chat per fare amicizie.
Ci
sono troppi risvolti pericolosi se solo ci si lascia andare come se si parlasse
con un vecchio amico e si dà il proprio indirizzo reale. Certo si può chattare
per ore senza che questo comporti una vera conoscenza, infatti è preferibile
fare le proprie conoscenze nell'ambito del gruppo che si frequenta, degli
ambienti che si frequentano e avere un maggior riscontro. Infatti attraverso dei
caratteri via tastiera non si può sapere che faccia farà l'altra persona a un
qualcosa di personale che si sta raccontando, la reazione è comunque diversa e
più immediata se accade sotto i nostri occhi. Certo sono stati inventate delle
sequenze di caratteri per esprimere un minimo di emozione e di sentimenti. Sono
i cosiddetti smiley (detti anche «emoticons») e si sono diffusi negli anni '
70 e, nonostante la loro semplicità, sono dotati di un forte potere espressivo.
Naturalmente elencarli tutti, o quasi, sarebbe impensabile, comunque alcuni sono
(inclinate la testa a sinistra di 90° per
averne un'idea più precisa):
:-) | sorriso |
:-( |
disappunto, depressione, sofferenza |
;-) | strizzatina d'occhio (per cercare la complicità dell'interlocutore) |
:-I |
Smiley indifferente. |
:-> | sarcasmo, sottile ironia | :-|| | ira, l'interlocutore è veramente arrabiato |
:-/) | «non ci trovo proprio nulla di divertente» | :D | rido |
:-O | urlo | :'( | piango |
#-) | ho fatto follie tutta la notte | $-) | ho vinto un premio alla lotteria |
%+{ | ho fatto a botte e ha perso | %-(I) | rido rumorosamente |
8-| | ho gli occhi spalancati per la sorpresa | :-# | «la mia bocca è chiusa» |
Un simpatico simbolismo che semplifica un processo più profondo ed elaborato che può essere una reazione improvvisa che si scatena a un commento, a una frase, a una descrizione o a una qualsiasi cosa detta o letta. Eppure...
Lati positivi di una chat
... eppure c'è chi si è conosciuto in chat, si è incontrato e poi sposato. Sì, è vero. Ne hanno parlato tutti. Charlene Mirabella, quarantenne bibliotecaria di Buffalo, ha incontrato l'uomo della sua vita proprio su Internet. Lui è Robert Boot, 50 anni, divorziato, padre di due figli e direttore di tre biblioteche dell'università di Queensland.
Questo
può accadere, quando la fiducia cresce pian piano e quando ci si descrive per
quello che realmente si è, un po' come le persone che una volta si scrivevano
per lettera per anni e poi, magari, senza mai essersi incontrati prima, decidono
di sposarsi. Sembra assurdo, visto che oggi l'immagine ha quasi sostituito
tutto, infatti ogni giorno in TV, su manifesti pubblicitari si vedono fisici
fantastici di uomini e donne, come se non esistessero i "brutti". In
una bella storia d'amore si dà quasi per scontato che sia lui che lei devono
essere bellissimi sennò che senso ha conoscersi, scambiare parole, innamorarsi
e poi, volendo, sposarsi e avere dei figli. Deve essere tutto perfetto, come in
un film, ecco anche perché nasce a volta la depressione o l'insicurezza. Si
desidera quello della pubblicità di quel tale profumo, quindi un ragazzo un po'
timido e non allo stesso livello di bellezza nemmeno lo si nota e allora per lui
sarà un po' più difficile far capire che esiste.
Certo, nulla si può affermare con assoluta certezza, ma in ogni caso disporre di una buona dote di spigliatezza è un grosso punto a favore, infatti è difficile che una ragazza resti colpita da una persona tranquilla che non dice mai nulla e che non fa mai nulla per farsi notare. Indubbiamente, se si è oggettivamente belli allora la cosa può risultare più semplice, magari in tale situazione si viene subito notati ed essere svegli non risulta più essere così tanto difficile, visto che sono gli altri ad avvicinarsi a noi. Certo non bastano le parole e le chiacchiere, perché se si è alla ricerca dell'anima gemella allora c'è tanto da imparare e poi non c'è mai da smettere di fare esperienza, ogni giorno si può capire quello che da tanto non si riesce a mettere a fuoco, o comunque avere una visione un po' diversa dalla solita.
Noia e paranoia di una chat
Eppure
la chat a volte può cominciare a non essere più la stessa, forse diventa
un'abitudine quasi giornaliera collegarsi a Internet per chattare anche solo per
venti minuti o quasi, ma in fondo non ce ne importa più nulla: è solo un modo
diverso per impegnare il tempo, come se si fosse in una stanza con tanti
tavolini ognuno col suo telefono. Si compone il numero e si parla, ma non ci
importa molto di quello che si dice.
È difficile trovare quella giusta perché a volte sono difficili da usare, nel
senso che sono troppo caotiche, altre volte sono in inglese... Io ho provato le chat quando le prime volte mi collegavo a Internet e ricordo che
rappresentavano la vera potenza di Internet, poter comunicare in tempo reale con
una persona ovunque fosse sul pianeta era il meglio che la tecnologia potesse
offrire, poi le ho abbandonate, di recente le ho riscoperte, ma mi sono reso
conto del perché a un certo punto le ho messe in secondo piano. La chat annoia,
certo, perché se si osserva bene diventa un po' il circolo della noia affogata
nei bit che scorrono sulla linea telefonica. Ci sono sempre le stesse persone,
magari sotto nickname differenti per cercare loro stessi una variante alla noia,
si parla sempre delle stesse cose, se parlare è il termine giusto. A volte si
usano addirittura le stesse identiche parole non sapendo che dire, infatti non
si può pensare di dire tutto quello che si fa nella vita perché sicuramente si
ha paura di svelare troppo non sapendo a chi e poi perché gli interlocutori
dall'altro lato effettivamente non è che siano sempre interessanti. La cosa
più assurda ma stimolante, da un certo punto di vista, è inventarsi un
problema o una storia in cui ci si vede implicati o protagonisti, raccontarla
inserendo particolari anche scabrosi (oggi è molto usato questa cosa di
inserire l'erotico un po' ovunque) lasciando la cosa sempre su questioni
complicate o difficile e cercare aiuto dalle persone che sono in quel momento in
quella stanza ed è interessante vedere come ognuno reagisce, quali consigli
ognuno è capace di dare e vedere a volte gente reagire mandandoti a quel paese.
Certo è un esperimento da non farsi spesso perché è poco sensato, ma è
giusto un diversivo perché le chat sono noiose.
La tristezza e la solitudine della chat
Sì la chat è noiosa per un semplice
motivo... (Ne sono convinto perché le ho frequentate per un po' prima di
apportare queste modifiche alla pagina che state leggendo.) Raccolgono
essenzialmente, per l'85% dei casi, persone sole, tremendamente sole, che
cercano nella chat quello che la vita reale è incapace di dare, senza sapere
che la chat stessa di certo non può sopperire a questi mancamenti, in genere
affettivi. Ho conosciuto un ragazzo che ha espresso questo stesso concetto con
parole semplici ma chiare e vere: "In
chat non puoi trovare quello che cerchi". Ed è vero. Quanti
di noi si sono collegati a Internet per trovare chissà quale grande tesoro,
quale sito favoloso senza nemmeno sapere cosa si cercava? Controllare la propria
e-mail in attesa di chissà quale messaggio favoloso che non arriva mai? Io sono il
primo, o quasi. In
modo particolare accade per le chat, perché lì si ha l'impressione di parlare
con delle persone vere, ma non è proprio così perché dovremmo sempre
ricordare che ci troviamo soli davanti a uno schermo e a una tastiera con la
linea del telefono impegnata (nel caso qualche amico volesse chiamarci per fare
due vere chiacchiere). Si cerca, si cerca la persona giusta o almeno chi lo fa
rimane spesso deluso, ci si scambia numeri di cellulare (sembra la cosa più
semplice, si dovrebbe ringraziare quasi l'inventore del primo telefono
radio-mobile), indirizzi e-mail, magari ci si incontra (o per curiosità o per la voglia di avere
un amico, un'amica in più) e poi si rimane delusi, naturalmente. Ci si mette
con troppo impegno a fantasticare come sia l'altra persona, quasi scordandoci
che l'altro/a interlocutore/trice con cui abbiamo chattato spesso è una persona
normalissima come noi, infatti il tipo/la tipa interessante non chatta perché
è impegnato/a in mille altre attività molto più dinamiche e interessanti.
Il vero orrore della chat
Una cosa abbastanza sconcertante è il numero
di persone che cerca sesso in chat. Ce ne sono di ogni età, ma la cosa più
sconcertante di tutte è che ci sono anche bambini di 12 e 13 anni che cercano
il sesso, magari anche con persone adulte. È la statistica che parla e la loro storia è un
cliché a cui si poteva arrivare anche senza indagini e raccolta di dati (tipici
della statistica, no?). Sono soli in casa, hanno avuto regalato il computer magari in
occasione del Natale e siccome oggi giorno li vendono tutti con tanto di modem a
56K e abbonamento Internet incluso nella configurazione (non che sia difficile
abbonarsi ai 3'000 provider a cui non si paga il canone anche se non è incluso
nella configurazione) non ci mettono nulla a imparare come funziona. I genitori
non capiscono niente di Internet e chat, non ci sono mai in casa, lavorano
spesso e per quel poco di tempo che ci sono non parlano coi figli, beh, forse
sono i figli che non parlano con loro, non so. I ragazzini, oggi fin troppo
intelligenti e precoci, si ritrovano a chiedere le e-mail ad adulti non so per
quale motivo, ci giocano in chat e propongono sesso, raccontano di averlo fatto
con i loro amici perché volevano provare com'era con uno del loro stesso sesso
anche se avevano la ragazzina. Ripeto, storie cliché dato il "buon
esempio" che i mass-media danno ogni giorno, vi pare? Soprattutto dopo il
Grande Fratello con comportamenti al limite della censura e del normale.
Aiutiamo chi è solo e smarrito
Se vi trovate in una chat e se mai
vi imbatteste, per un qualunque motivo, a parlare con un ragazzino che cerca sesso o siti porno,
naturalmente, vi consiglio di
fargli capire che il suo è un problema che va affrontato coi
genitori, coi fratelli e ditegli di staccare il collegamento Internet per
aprirsi al dialogo con chi giustamente dovrebbe, anziché cercare sesso o
indirizzi di siti porno. Magari,
spesso sono tanto convinti di ciò che fanno che non
vogliono consigli e appena si accorgono che qualcuno cerca di indirizzarli alle
cose giuste e lecite chiudono subito il collegamento con voi e buonanotte.
In fondo, anche se dicono di accettare il consiglio, non possiamo sapere se
davvero parleranno col loro fratello maggiore, col cugino, o col padre, o con la madre, eppure uno ci sta male se è un po' più sensibile e crede
davvero a quello che dicono. In fondo in chat chiunque può dire di avere quanti
anni vuole e può dire ciò che vuole, ma se vi trovate in chat nella speranza
che non siete lì perché vi
sentite soli, ma perché cercate un vostro amico o una cugina che si è fatta da
poco il collegamento e vi imbattete in una storia del genere non siate
indifferenti e con discrezione aiutate se potete. (Per chi vuole continuare ad
approfondire l'argomento può leggere l'articolo sulla pornografia.)
Per concludere, si vede come Internet, le chat e il mondo reale abbiano una sorta di binario comune: la contraddizione e la sorpresa continua, nel bene e nel male.
P.S.: Anche se si è parlato più o meno male o bene delle chat se vi va di provare quella de "Il mandarino" cliccate qui, oppure andate nella sezione servizi.