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Túrin


Túrin era figlio di Húrin, Signori del Dor-lómin, e di Morwen ed era un membro della Casa di Hador. Dopo la Nirnaeth Arnoediad, (Battaglia delle Innumerevoli Lacrime) con l’assenza di Húrin, la gente di Hador era presa in disprezzo da tutti gli Orientali e spesso venivano oppressi o privati delle loro terre; solo Morwen grazie alla sua bellezza e maestosità era risparmiata. Questa però si trovava lo stesso in gravi difficoltà essendo sola con un figlio d’otto anni (Túrin) e di nuovo incinta; llora decise, mossa dalla paura di vedersi sottrarre Túrin per diventare uno schiavo, di mandarlo da Re Thingol visto i loro legami di parentela (con Beleg) e d’amicizia di Húrin col Re. Túrin visse per nove anni nelle aule di Thingol e crebbe bello e forte ma il suo cuore era pieno di tristezza a causa della lontananza dalla madre e dalla sorella Nienor. Un giorno che i messaggeri non tornarono con notizie riguardanti la sua famiglia Túrin decise di andare a battagliare nel Doriath e, postosi in capo l’Elmo di Drago del Dor-lómin (cimelio della Casa di Hador) , divenne compagno d’armi di Beleg Curthalion (Arcoforte) . Dopo tre anni di lotte tornò a Menegroth e s’imbatte in Saeros, un consigliere del Re, e dopo una violenta discussione, Túrin lo fece fuggire ma questo finì per uccidersi. Túrin, temendo il giudizio del Re, scappò e giunse nei boschi del Sirion dove si unì ad una banda d’uomini fuorilegge. Beleg riferì dell’accaduto a Thingol che concesse il perdono a Túrin e ordinò a Beleg di andarlo a cercare. Túrin nel frattempo divenne il capo dei fuorilegge e sì autonominò Neithan ovvero l’Offeso. Dopo un anno di lunghe ricerca Beleg trovò Túrin, gli riferì le parole del Re e lo esortò a tornare a combattere con lui nel Doriath ma Túrin orgogliosamente rifiutò la proposta di Thingol così Beleg fece ritorno nel Doriath. Túrin e i fuorilegge intanto si recarono ad Amon Rûdh e qui si imbatterono nel Nano Mîm e si stabilirono nella sua casa. In pieno inverno, quando le condizioni di tutti gli Uomini si aggravarono apparve all’improvviso un uomo incappucciato con mantello e un pesante fardello; era Beleg con l’Elmo di Drago che era tornato per cercare di convincere una seconda volta Túrin a tornare nel Doriath. Questo rifiutò ancora così Beleg si decise a rimanere con loro aiutandoli a passare l’inverno; solo Mîm fu contrariato della cosa e iniziò a nutrire un forte odio verso l’Elfo. L’elmo e l’Arco si rimisero a combattere insieme e la loro fama fu presto nota anche a Melkor che chiuse in un cerchio di spie Amon Rûdh. Queste catturarono Mîm che per non farsi uccidere le guidò in un assalto contro i Due Capitani; Túrin fu catturato, Beleg ferito gravemente e molti fuorilegge vennero uccisi. Beleg però, essendo un Elfo possente, si riprese rapidamente e si mise sulle tracce sì Túrin e, durante il suo cammino incontrò Gwindor, un signore del Nargothrond catturato e condotto in Angband e successivamente riuscito a fuggire; lo curò e insieme continuarono a cercare Túrin. Lo trovarono in un accampamento d’Orchi vicino alle cime del Thangorodrim e, con grande attenzione e abilità, riuscirono a liberarlo. Mentre veniva trasportato lontano Túrin si svegliò e, credendo di essere trasportato dagli Orchi e in preda ad un eccesso d’ira prese Anglachel, la terribile spada di Beleg, e uccise il suo amico credendolo un avversario. Appena ritornò in sé e capì l’accaduto rimase impietrito e silenzioso dopodiché, insieme a Gwindor, seppellì Beleg insieme a Belthronding, il suo grande arco; Anglachel la prese l’Elfo. Successivamente si misero in cammino verso Nargothrond e Gwindor consegnò la spada a Túrin; questo non volle che si sapesse il suo vero nome così disse di chiamarsi Agarwaen ovvero l’Insanguinato, figlio di Malasorte. Fece riforgiare la sua spada e la chiamò Gurthang ovvero Ferro di Morte e con questa decise di combattere e così divenne noto come Mormegil, vale a dire Spada Nera. Una volta che venne scoperta la sua vera identità Túrin venne fatto oggetto di grandi onori e divenne potente tra la gente del Nargothrond; la politica guerriera del regno passò da piccole imboscate e azioni furtive a scontri a campo aperto facendo aumentare sia la fama della Spada Nera sia l’odio di Melkor verso Nargothrond. Questo decise di attaccare con forze massicce il regno e con gli Orchi mandò anche Glaurung padre dei Draghi. L’esercito di Nargothrond subì gravi perdite e venne allontanato dalle porte del regno e quando finalmente Túrin riuscì a raccogliere un po’ di guerrieri e arrivò alle porte di Felagund trovò la città interamente saccheggiata; gli Orchi avevano ucciso o portato via tutti quelli che cercavano di resistere combattendo e le donne sopravvissute erano state rese schiave da parte di Melkor. Túrin arrivò con grande rabbia uccidendo tutti gli Orchi che trovò sulla sua strada ma ben presto si trovò davanti Glaurung che con un incantesimo fece scappare Túrin lasciando il drago a distruggere tutto e ad accumulare ricchezze. Túrin andò a cercare Finduilas, figlia d’Orodreth del Nargothrond e, arrivato vicino al Dor-lómin, si imbatte negli Uomini del Brethil; li aiutò a liberarsi dagli Orchi e sì autonominò Selvaggio dei Boschi; questi, finiti i combattimenti lo condussero a Haudh-en-Elleth dove era sepolta Finduilas, uccisa dagli Orchi mentre la portavano in Angband. Cadde in una tenebra di dolore prossima alla morte così gli Uomini del Brethil lo portarono nelle loro case e lo curarono; quando questo si svegliò assunse il nome di Turambar, Padrone della Sorte, e decise di rimanere coi boscaioli. Successivamente si sposò con una fanciulla che si chiamava Níniel ma che in realtà era Nienor sua sorella. Glaurung quando venne a sapere che Túrin era nel Brethil decise di attaccarlo così partì dal Nargothrond con molti Orchi. Turambar coi boscaioli si avvicinò alle schiere del Drago vicino alle rive dl Teiglin dove i nemici si erano fermati in attesa della notte pronti ad attaccare; Túrin si fece vicino a Glaurung, estrasse Gurthang e la conficcò nel ventre del Grande Verme. Quando la estirpò dal ventre dl nemico uscì un fiotto di sangue che bruciò la mano a Túrin e lo fece cadere a terra come morto; così lo trovò Níniel che colta da disperazione si gettò nel fiume e scomparve per sempre. Quando si riprese Túrin tornò indietro e apprese le notizie su Níniel-Nienor così corse via come in preda a pazzia. Arrivò vicino al corpo senza vita di Glaurung, conficcò Gurthang nel terreno e ci saltò sopra. Così morì Túrin, rampollo di Húrin, della Casa di Hador, Signore del Dor-lómin.

a cura di Thorin Scudodiquercia


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