|
Sogno
profetico, sogno ristorativo e le ombre della leggenda Il sogno, allinterno di The Lord of the Rings, assolve più di uno scopo. Abbiamo sogni profetici, i quali, ci anticipano sprazzi di futuro, con quellombra di incertezza che caratterizza la natura del sogno in sé, e la cui veridicità sarà, proprio come nel caso delle profezie, dimostrata solo nel corso degli eventi. Poi troviamo, specialmente nel caso di Frodo, i sogni intesi come momenti di ristoro, non solo fisico ma anche psicologico. A questo tipo di sogni si oppongono gli incubi, ad occhi chiusi o ad occhi aperti, che tormentano i nostri eroi nei momenti più critici della loro impresa. Paradigmatici sono gli incubi che sempre Frodo fa mentre è prigioniero degli Orchi a Cirith Ungol. Quando Sam lo ritrova e lo abbraccia, egli mormora: Sto ancora sognando? [ ] Ma glia ltri sogni erano orribili. Questa frase, tra laltro, lascia in realtà un sottile dubbio sulla natura di questi sogni: se Frodo prende per sogno il compagno ritrovato, è possibile che considerasse incubi le torture che gli venivano inflitte, essendo ormai già abbondantemente provato dallesperienza dellAnello, che lo ha reso psicologicamente debole. Il
sogno, poi, è anche, in senso traslato, il desiderio e/o
la sensazione che i nostri eroi hanno di star vivendo di
persona una leggenda. A dir la verità, nel romanzo non
troviamo il risveglio vero e proprio, che rende il sogno
solo illusione. La crescita, il cambiamento, che i nostri
eroi hanno acquisito durante la loro avventura, si
mantiene, non svanisce. Tuttavia, lidea di
transitorietà che il sogno ci richiama è confermata su
un altro piano, in quanto si riallaccia alla transitorietà
che la civiltà della Terza Era, anche a causa di quella
stessa missione che ha fatto crescere i nostri amici, ha
subito. In questo senso, il sogno diventerebbe icona di
quella distanza che le civiltà più recenti hanno nei
confronti della tradizione antica e magica
così comè narrata in The Lord of
the Rings. Ma
ritorniamo ora ad approfondire maggiormente la figura del
sogno profetico. Il primo sogno di tal genere si rivela a
Frodo durante la sua permanenza nella casa di Tom
Bombadil. Egli sogna Isengard di notte, la catena di
montagne che la circonda e la torre di Orthanc, sulla
quale si staglia una figura dai lunghi capelli bianchi.
Saruman? Lo scopriremo solo più tardi, al Concilio di
Elrond. Nel sogno Frodo sente ancora grida e ululati di
lupi, e vede unaquila volare verso la misteriosa
figura, che alza verso di lei il suo bastone luccicante:
laquila la prende su di sè e la porta lontano. Basta
confrontare questo sogno con il resoconto che a Elrond
Gandalf fa della sua ultima avventura a Isengard, quando,
dopo essersi scontrato con Saruman, viene da lui
rinchiuso nel pinnacolo di Orthanc e, in seguito, salvato
dallaquila Gwaihir, per capire che Frodo in sogno
ha visto quel medesimo episodio. Ed infatti
non si tratterrà dallinterrompere Gandalf: Io
ti vidi! gridò Frodo. Stavi camminando in su
e in giù e la luna brillava nei tuoi capelli. Ma
aggiungerà anche: Si trattava solo di un sogno.
Gandalf, però, non la vede a questo modo. Dopo aver
fissato lamico, attonito, commenterà che se
davvero lui ha avuto quel sogno poco dopo aver lasciato
la Contea, allora quel sogno
è arrivato
tardi., ossia, tale sogno è avvenuto dopo
che levento era realmente accaduto. Solo che Frodo
non poteva assolutamente sapere ciò che era successo al
mago. Dimensione
di sogno hanno anche le visioni che Sam e Frodo ricevono
dallo Specchio di Galadriel, poiché la visione li coglie
passivi, quasi in trance, totalmente
immemori di ciò che li circonda. E del sogno mantengono
la stessa incertezza, in quanto Galadriel dice loro che
le visioni possono non corrispondere alla realtà. Sam
vede nellacqua della bacinella la distruzione della
Contea ad opera di Saruman. Frodo ha ben quattro visioni:
la prima riguarda ancora Gandalf, o meglio, la figura che
vede venire lungo una strada gli ricorda Gandalf, e sta
anche per chiamarlo, ma poi nota le sue vesti bianche,
non grigie come quelle del mago, e ha il dubbio che
potesse invece trattarsi di Saruman. La seconda visione
è una breve occhiata a Bilbo, addormentato davanti ad
una scrivania ingombra di fogli: probabilmente parti del
suo Libro Rosso. La terza visione
coinvolge il Mare, e una enorme nave che lo solca da
ovest. Vede un fiume e una città popolosa, e unaltra
nave che ha la vela nera ed uninsegna con un albero.
Frodo vede poi immagini di battaglia, e nuovamente il
mare, con una piccola nave che lo attraversa nella nebbia.
Cè poi la visione dellOcchio di Sauron. Il
senso di queste visoni è piuttosto chiaro: la prima si
riferisce alla nuova natura di Gandalf, di cui però
Frodo non è a conoscenza (egli lo crede morto). La
stessa immagine delluomo che arriva lungo una
strada, fra laltro, la ritroviamo anche nel
capitolo Il Cavaliere Bianco,
preludio allincontro tra il nuovo Gandalf e
Aragorn, Gimli e Legolas. La
seconda, breve immagine è probabilmente un sottile
richiamo alla metanarratività del romanzo: mentre i
nostri eroi sono impegnati nella missione, Bilbo scrive (o
dovrebbe scrivere!) la cronaca degli eventi dellAnello.
La
terza visione è quella più complessa, in quanto
richiama più episodi: la prima nave fa sicuramente
riferimento ad un episodio della mitologia tolkieniana,
probabilmente la cacciata dei Nùmeroniani dalle Isole
Occidentali. La seconda nave è invece quella di Aragorn,
riconoscibile dalla vela nera e dallalbero bianco,
con la quale egli giunge via fiume a Gondor, dopo aver
attraversato i Sentieri dei Morti. E infatti, a tale
visione segue quella della battaglia che libererà Gondor
dallassedio nemico. Lultima nave che Frodo
vede è invece quella che lo porterà, con Gandalf, Bilbo
e gli Elfi, al di là del Mare stesso. È il viaggio
inverso compiuto dalla prima nave della sua visione,
visione che propone quindi, in un certo senso, lintero
ciclo della storia-leggenda della Terra di Mezzo. La
visione dellOcchio è, rispetto alle altre, di
natura più spirituale, nel senso che invece di
anticiparci un episodio reale, passato o presente, ci fa
presagire il legame tra Frodo, Portatore dellAnello,
e Sauron, Creatore dellAnello. Può
essere interessante notare che la prima parte della terza
visione di Frodo, si ricollega anche ad un sogno
che fa spesso Faramir, il quale a sua volta sispira
ad un incubo che perseguitava Tolkien stesso in gioventù.
Durante il silenzioso corteggiamento che Faramir fa ad
Eowin, al cavaliere capita di parlare di questo sogno
riguardante la caduta di Nùmenor,
la
terra dellOvesturia che sinabissò, e la
grande ombra oscura che sommerse tutte le terre verdi e
le colline e che avanzava, oscurità inesorabile. La
sogno sovente. In
questo sogno è parzialmente riconoscibile il mito di
Atlantide, mito dal quale Tolkien fu perpetuamente
affascinato, tanto da sognarlo a sua volta ripetutamente: Unonda
enorme torreggiava sopra di lui e avanzava
inesorabilmente sugli alberi e sui campi, sospesa e
pronta ad inghiottire lui e tutto ciò che si trovava
intorno. Tolkien
definì questo suo incubo il mio complesso dAtlantide,
e ribadì in una lettera lautobiograficità del
sogno di Faramir:
quando Faramir parla della
sua privata visione della Grande Onda, lui parla per me.
La caduta di Nùmenor si rifà chiaramente alla leggenda
di Atlantide. E'
chiaro, ancora una volta, come sogni contenuti nel
romanzo, oltre ad incrementarne latmosfera magica,
aiutino anche lintreccio con il trucco di
anticipare, su differenti piani, lo svolgersi degli
eventi, senza mai darci però la garanzia che questi si
avvereranno davvero. In
conclusione si può affermare che in The Lord
of the Rings, la profezia magica, al di fuori
della sua necessaria presenza coloristica, diventa solo
il mezzo con cui lautore gestisce e intreccia la
sua materia per il gusto del lettore. a cura di Tuor
|