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La Quarta Battaglia del Beleriand
La Battaglia della Fiamma Improvvisa o “Dagor Bragollach”


La quarta battaglia del Beleriand venne combattuta dalle schiere dei Noldor e dagli Uomini della casa di Bëor.

Dopo un lungo periodo di pace e tranquillità che fece seguito alla Battaglia Gloriosa,  Fingolfin, Re Supremo dei Noldor, avendo constatato la grandezza del suo popolo e il valore degli Uomini, ritornò a considerare l’idea di un assalto ad Angband.  L’idea venne però rifiutata perché molti sovrani, all’idea di porre fine alla pace che da molto tempo regnava e al pensiero delle innumerevoli vittime che il conflitto avrebbe provocato, si dichiararono contrari all’assalto.  Melkor, dopo tanti anni passati sotto assedio a organizzare tutte le sue truppe, decise di compiere un attacco improvviso: dal Thangorodrim  (parte superiore di Angband formata da grandi torri)  eruttarono grandi fiumane di fuoco che andarono a colpire tutte le zone circostanti, accampamenti dei Noldor compresi; così ebbe inizio la Dagor Bragollach, la Battaglia della Fiamma Improvvisa.  Insieme alle fiamme dalla fortezza di Melkor uscì Glaurung il drago giunto nel pieno delle sue forze e molto più terribile rispetto alla precedente battaglia, e con lui molti Balrog e una gran quantità di Orchi.  Le fortezze dei Noldor vennero prese d’assalto e in breve tempo l’assedio di Angband fu spezzato; da quel momento in poi la guerra non cessò mai del tutto nel Beleriand.  La guerra non ebbe una durata ben precisa ma si fa terminare con la diminuzione dell’intensità degli attacchi da parte degli eserciti di Melkor.  Riportarono gravi perdite sia le schiere di Fingolfin sia quelle di Finrod sia quella dei figli di Fëanor;  i superstiti si sparpagliarono e molti si recarono nel Doriath nel regno di Thingol e altri ancora si recarono a Nargothrond nel regno di Finrod.  Allora Fingolfin, mosso dalla previsione di sconfitta dei Noldor e dalla rovina di tutte le sue casate, decise di partire da solo verso Angband e di sfidare Melkor in persona.  La sua cavalcata era talmente potente che venne scambiato per Oromë in persona e arrivò alla fortezza senza ostacoli, facendo fuggire sgomenti tutti i servi del Nemico.  Allora Melkor uscì dalla sua fortezza e sfidò il suo nemico in un duello terribile: da una parte Fingolfin con la sua spada Ringil e dall’altra parte Melkor con Grond, il Martello degli Inferi.  Numerose volte l’Elfo sfuggì a Grond riuscendo a ferire il nemico ma, alla fine di un duello sfiancante, venne schiacciato dallo scudo di Melkor; però, prima di morire, con un’ultima stilettata tagliò un piede a Melkor che da quel giorno andò sempre saltellando su un piede solo e non uscì mai più dalla sua fortezza.  Così cadde Fingolfin, il più fiero e valente tra tutti i re degli Elfi dell’antichità e il suo regno venne affidato a suo figlio Fingon.

a cura di Thorin Scudodiquercia


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