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Gondolin


Gondolin è il nome con cui nella Prima Età e nelle ere successive fu nota la città di Ondolindë, il cui nome in Quenya significa “Canto di Pietra”; Gondolin invece significa “La Rocca Nascosta”. Gondolin deve il suo nome al fatto che essa fu fondata nel cuore dei Monti Cerchianti, sulla piana di Tumladen. Il fondatore e primo Re di Gondolin è Turgon, figlio di Fingolfin e padre di Idril; Turgon a quei tempi dimorava a Vinyamar, città sulle coste del Nevrast, ricordandosi della bella città di Tirion, sull’isola di Aman; un giorno Ulmo gli si rivelò, e lo condusse, lungo il corso del Sirion, fino alla valle segreta di Tumladen, alla quale si accedeva attraverso una galleria scavata da un fiume che si immetteva nel corso superiore del Sirion. In mezzo alla piana verdeggiante, accerchiata da montagne altissime sulle quali solo Thorondor, il Re delle aquile, si era mai avventurato, vi era una collina di grosse dimensioni. Turgon inizialmente tenne per sé la scoperta, ma dopo aver covato a lungo l’idea di costruire una città che gli ricordasse Tirion, ma, rispetto a quella, più nascosta e fortificata, portò con sé pochi uomini fidati e li condusse alla piana di Tumladen, dove fu iniziata la costruzione in gran segreto di Gondolin. Turgon nel frattempo dimorava nel Nevrast, in modo da non destare sospetti, e, dopo cinquantadue anni di lavoro, la città di Gondolin fu edificata. A quel punto Ulmo si rivelò di nuovo a Turgon, e gli disse che lui stesso avrebbe presidiato le acque del Sirion, facendo in modo che nessuno seguisse le tracce di Turgon per accedere a Gondolin. Ulmo avvertì Turgon che Gondolin sarebbe stata la città che più a lungo di tutte avrebbe resistito a Melkor, ma che le speranze degli Elfi per il futuro risiedevano in Occidente. Quindi Turgon condusse la sua gente, pari a un terzo dei Noldor del Beleriand, in gruppi separati verso la rocca nascosta di Gondolin. Negli anni che trascorsero nessuno, salvo solo Húrin e Huor, penetrarono nella valle di Tumladen, né nessuno degli abitanti di Gondolin attraversò i sette cancelli che vi conducevano per uscirne; ciò accadde solo nell’Anno di Cordoglio, e cioè ben 350 anni dopo che la schiera di Turgon si era insediata in Gondolin. Protetta da ogni agente esterno, la popolazione di Gondolin prosperò e si moltiplicò, mentre Ondolindë aveva raggiunto canoni di bellezza tali da poter rivaleggiare persino con Tirion. La città che sorgeva sul colle di Amon Gwareth era protetta da bianche mura, dominate dalla alta e candida torre del Re; nella città sgorgavano numerose fontane, che fornivano l’acqua per gli zampilli delle fontane. Turgon aveva forgiato di sua mano delle immagini dei Due Alberi di Valinor, Glingal, dai fiori d’oro, e Belthil, dai fiori d’argento. Così, mentre Gondolin prosperava, il Nevrast rimaneva disabitato e desolato. Nel frattempo, Morgoth nulla sapeva di Gondolin, perché le sue spie non potevano superare i picchi dei Monti Cerchianti, e perché Ulmo faceva buona guardia lungo le rive del Sirion.
Accadde però che, durante la Nirnaeth Arnoediad, Húrin, signore del Dor-lómin, venisse rapito dalle creature di Morgoth. Questi lo fece condurre al suo trono, e, visto che Húrin si faceva beffe di lui, lo fece incatenare sui picchi di Thangorodrim. Dopo molti anni Morgoth lo fece liberare e lo lasciò andare via: questo non era naturalmente un atto di affetto nei confronti di Húrin, ma uno dei piani dell’Oscuro Signore per fare i propri interessi. Húrin così si allontanò da Angband, e, giunto alle pendici dei Monti Cerchianti, invoco ad alta voce il nome di Turgon, presso il quale aveva vissuto molti anni or sono nella città di Gondolin. Húrin era ignaro del fatto che le spie di Morgoth lo seguissero ovunque, e queste riferirono al loro signore quello che avevano udito. Morgoth subito capì che Turgon, che aveva cercato a lungo, si nascondeva nel cuore dei Monti Cerchianti. Tuttavia Morgoth non era ancora in grado di attaccare Gondolin direttamente: l’occasione gli si presentò quando Maeglin, un Elfo che viveva in Gondolin, uscì dai Monti Cerchianti e fu catturato dai servi dell’Oscuro Signore. Questo fece torturare Maeglin, cosicché l’Elfo si offrì di aiutarlo ad entrare in Gondolin, suggerendogli il giorno in cui attaccare. Maeglin così tornò a dimorare alla corte di Turgon, finché, il giorno del settimo compleanno di Eärendil , Morgoth scatenò un esercito di Orchetti, Balrog e Draghi che passarono dalle alture settentrionali, quelle più alte e meno sorvegliate. Durante l’assedio di Gondolin morì Ecthelion, ucciso dal Balrog Gothmog che però riuscì a sua volta ad uccidere; anche Turgon perì, difendendo la sua torre e la sua famiglia. Tuor e Idril figlia di Turgon condussero gli abitanti di Gondolin attraverso un passaggio segreto che passava sotto la piana di Tumladen e che si dirigeva ai piedi dei monti settentrionali; così gli abitanti di Gondolin cominciarono la lunga scalata, in cui molti perirono. E sarebbero morti tutti, visto che incapparono in un’imboscata di Orchetti e di un Balrog, non fosse stato per Glorfindel, un valoroso Elfo di Gondolin che uccise il Balrog, morendo però a sua volta, e le Aquile di Thorondor, che fecero cadere gli Orchetti nell’abisso. Quindi Tuor figlio di Huor e Idril condussero il popolo di Gondolin, ormai ridotto di numero dalle numerose perdite, nella valle del Sirion al di là dei Monti Cerchianti.

a cura di Gil-galad



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