Santa Cruz 1951 |
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Non tutte le grandi esperienze con le onde sono del tipo "o la vita o la morte". Questa è la storia di una surfata rimasta nella memoria di un grande big wave rider, Fred Van Dyke. Erano i primi anni cinquanta a Steamer Lane nei pressi di Santa Cruz, un vero paradiso delle acque fredde e delle onde vetrose. Ecco il racconto di Fred: | |
" Cominciava a farsi buio e la luna stava sorgendo sopra la baia e lontano sulla sinistra l'ultimo arco di sole calava dietro le sequoie sopra le scogliere. L'acqua e l'aria erano della stessa temperatura, cosicchè l'acqua sembrava quasi calda. Resto lì ad aspettare un'ultima onda, tutto era assolutamente magnifico. E poi arriva, silenziosa e io mi lancio, faccio il take-off ed è l'imbrunire, non so dove diavolo sto andando. Arrivo fino in fondo e risalgo il fronte e mentre risalgo scorgo il mio amico che si lascia trasportare a corpo libero dietro di me. Caccio un urlo perchè é eccitante vedere uno che si lascia trasportare dall'onda proprio dietro di te. Incredibilmente poi proprio davanti a me un leone marino balza fuori dall'acqua e comincia a scivolare, fendendo l'acqua con il petto. Sono così eccitato che mentre supero la punta della scogliera faccio ruotare apposta la tavola nell'acqua e faccio una capriola all'indietro gridando di gioia. Era talmente eccitante! Mi costò una nuotata nell'acqua fredda per inseguire il surf finito in mezzo gli scogli, ma ne era valsa la pena. Già il fatto di lanciarsi su di un'onda perfetta al tramonto con la luna piena che si alzava, un essere umano a sinistra, un leone marino a destra... tutto questo insieme fu un'esperienza esaltante. Mi sentii a contatto con le cose. Gustai quel momento totalmente, lo godetti al punto che tutto il mio rapporto con la natura si riassunse in quel momento in un'unica grande esperienza. Tutto era uno!". | ||