Indonesia Flash! |
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Bali, G-Land, Lombok... che flash! All'arrivo all'aeroporto di Denpasar quando ti appresti a scendere dall'aereo, ti sembra che ti stia per venire un colpo apoplettico. Il caldo, ma soprattutto l'umidità, ti fanno sentire come immerso da capo a piedi nell'acqua bollente. Ma fa parte del divertimento anche questo come le avventure al limite del ridicolo con i venditori ambulanti e con le onde e il fondale di questi posti incredibili. Gli spot sono talmente tanti che non credo esista al mondo surfista che si possa vantare di averli provati tutti, basta comunque "accontentarsi" di quelli più famosi, almeno la prima volta. Per quanto riguarda l'alloggio, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Si va dall'infimo alberghetto, sporco e frequentato da personaggi poco raccomandabili, al lussuosissimo hotel con piscina. Inutile dire che la cosa migliore è al solito beccarsi una giusta via di mezzo, diciamo sui 9/10 euro al giorno. Se decidete come noi di usare Bali come base, a Kuta se ne trovano a decine. D'obbligo naturalmente noleggiare una moto o meglio ancora un piccolo fuoristrada, si va sui 5/6 euro al giorno. Ma veniamo alle cose serie: scordatevi di trascorrere una vacanza all'insegna del rilassamento se volete surfare il più possibile. La sveglia deve essere non più tardi delle 5.30 perchè la marea è la migliore ma soprattutto se volete beccarvi almeno un paio di onde con poca gente in acqua. A parte Kuta, che è su sabbia, gli altri spot indonesiani rompono tutti su reef corallino tra i più taglienti che possiate trovare nel globo. L'acqua è talmente bassa che il più delle volte le pinnette grattano il corallo. Con questi presupposti potete ben intuire che l'evento "rottura tavola" è molto frequente. Poi ci sono le bestie... squali, serpenti marini, meduse urticanti e tigri. Sembra che anni fa un tizio vicino a G-Land sia stato sbranato da uno di questi "gattoni", ma pare sia solo una leggenda messa in giro per rendere un pò più misteriosa la zona. Beh!, se state cancellando Indonesia dall'agenda alla voce "trips da fare prima di morire", non lo fate. Il posto nonostante tutto vale tutti questi inconvenienti. Come dicevo, tutto fa parte del divertimento, e poi le onde sono fantastiche, bastano loro a ripagare dal caldo, dalle bestie e dalle ferite da reef. Bingin, Dreamland, Impossibles sono gli spot nei dintorni di Kuta, adatti come del resto gli altri indonesiani, ad un pubblico "adulto". Se pensate di andare là ed entrare in acqua con la stessa preparazione e condizione fisica che avete abitualmente in Italia, commettete un pessimo errore. Il livello deve essere eccellente per uscire indenni da G-Land, anzi spesso anche i più abili e preparati si portano a casa oltre alla tavola rotta anche la faccia tumefatta. Quindi occhio! Calzari consigliati e caschetto obbligatorio. Comunque sia, dopo un paio di giorni passati a farsi centrifugare da questi frangenti o a curarsi le ferite da reef, piano piano e con molta cautela, si arriva a surfare onde che almeno all'inizio ci erano parse molto al di sopra della nostra portata. Il tagliente reef di Uluwatu, le gigantesche onde di Padang Padang o la perfezione di Bingin, rimarranno impressi nella vostra memoria per tutta la vita, come è successo a noi. Lasciate perdere il folklore locale e soprattutto le danze balinesi, è roba da turisti americani. La vita notturna non è male ma se seguirete i nostri consigli la sera sarete troppo stanchi per andarvene in giro a far baldoria. Se avete la forza di rinunciare alle onde anche un solo giorno, nell'interno Bali offre la possibilità di splendide escursioni alle risaie o al vulcano, ma so già che sarà dura per voi come lo è stato per noi, allontanarsi dal reef anche solo per qualche ora. Ah, un'ultima cosa: più che agli squali o alle meduse, in acqua si deve stare attenti agli altri surfisti, e fra questi se incappate come noi in un gruppetto di israeliani, state all'erta, sono sicuramente tra i più indisciplinati e scorretti del mondo... surfisticamente parlando s'intende. Osvaldo "Osvio" Colombo. |