La chimica dei veleni

Le analisi condotte da Greenpeace negli ultimi due anni hanno fornito un contributo importante alle ricerche già esistenti sulla presenza diffusa dei composti pericolosi nel nostro ambiente. Queste sostanze si accumulano nell'ambiente, entrano nella nostra catena alimentare e vengono assorbite dal nostro corpo. I bambini poi sono particolarmente esposti a causa della sensibilità chimica di molti processi fondamentali dello sviluppo che riguardano la loro fascia di età. Greenpeace Italia ha recentemente commissionato al laboratorio TNO Environment and Geosciences (TNO) le analisi di 12 beni di consumo reperibili sul mercato italiano per verificare la presenza di un gruppo target di sostanze pericolose. Questi generi di consumo sono stati testati per 5 gruppi di sostanze pericolose, ovvero ftalati, alchilfenoli e alchilfenoli etossilati, muschi sintetici, ritardanti di fiamma bromurati e composti organostannici. Proprio in questi mesi, inoltre, la Commissione europea e gli Stati membri della UE stanno discutendo la nuova proposta di legge relativa a produzione, uso e commercializzazione dei composti chimici all'interno dell'Europa. Questa proposta, nota con l'acronimo di REACH, prevede tra l'altro che l'utilizzo dei composti "estremamente problematici" sia consentito solo dopo un'autorizzazione specifica. I deputati al Parlamento europeo stanno ora dibattendo se includere o meno, come clausola nella procedura di autorizzazione, l'obbligo di sostituzione dei composti altamente pericolosi laddove esistano sostanze o tecnologie

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