La Tavola.

All'inizio, quando ci si è avvicinati al surf da poco, spesso si sentono i surfisti esperti parlare di "outline", "rail", "rocker", "Clark Foam", ecc.,ecc.. Conoscere a cosa ci si riferisce con questi strani termini è indispensabile per scegliere al meglio la nostra tavola e soprattutto a capire bene il suo funzionamento sull'onda e dunque migliorare il nostro stile.

I Materiali - l'anima della tavola.(consulenza by "LAPA")

Escludendo il legno, materiale usato negli anni 50 e ormai quasi abbandonato a causa del peso finale che raggiungeva la tavola, i principali materiali usati per l'anima del surf sono la schiuma poliuretanica ed il polistirolo.

La schiuma poliuretanica per eccellenza è il CLARK FOAM. Creata da GORDON CLARK si presenta sotto forma di pani, con inserito un longherone di legno centrale, disponibili in circa 50 differenti lunghezze e curvature alla creazione delle quali hanno contribuito i migliori shaper del mondo. Questi pani possono avere varie densità che ne determinano il peso e la robustezza e partono dal SUPERLIGHT, il SUPERGREEN più leggero dell'8% del superlight, il SUPERBLUE più leggero del 12% e l'ULTRALIGHT che può essere più leggero del superlight del 25%). I pani sono preparati iniettando una mistura poliuretanica in stampi in cui una reazione chimica fa espandere il prodotto che una volta estratto viene tagliato centralmente e cosparso di colla in modo da inserire il longherone. A questo punto braccia meccaniche comprimono i componenti finendo l'opera che è ora pronta da shapare. Negli ultimi anni sono stati creati altri tipi di schiuma più o meno simili come il BENNET FOAM, il WALKER FOAM, lo STALWART FOAM, etc etc..ma nessuno di questi riesce ad eguagliare il CLARK FOAM grazie alla sua perfetta miscela di pregi quali la durezza, la leggerezza, la finitura e la resistenza nel tempo all'ingiallimento.

Vi è poi il POLISTIROLO che può essere normale o estruso. Tralasciando l'estruso che ha costi elevati e una scarsa reperibilità sul mercato italiano, parliamo del classico polistirolo che tutti conosciamo. Questo prodotto difficilmente viene usato dai grandi produttori di tavole in quanto, nonostante sia molto valido tecnicamente, ha il difetto di essere difficilmente lavorabile. La sua preparazione è molto simile alla quella usata per la schiuma poliuretanica. Anche il polistirolo infatti viene iniettato in stampi ma, a differenza di quelli per la schiuma, non preformati cosi chè lo shaper può tagliarsi le forme direttamente da blocchi squadrati facendo uso di DIME o di archetti a filo. Diciamo che il rapporto che c'è tra costruire una tavola in clark ed una in polistirolo è di circa uno a cinque, cioè se per fare una tavola in clark ci si impiega un giorno per quella in polistirolo ne serviranno cinque. Dal punto di vista tecnico il polistirolo, grazie al peso specifico inferiore alla schiuma, ha prestazioni migliori. Grosso svantaggio del polistirolo è quello di assorbire molto più velocemente acqua che si incanala nelle fessure aperte tra le palline di cui è composto. Riassumendo:

CLARK FOAM

Pregi: Finitura perfetta, limitato assorbimento d'acqua, facilità di riparazione.

Difetti: Fragilità ai colpi (il clark è resinato in poliestere, molto più fragile dell'epossidica con la quale si resina il polistirolo), peso specifico elevato (meno galleggiabilità con tutto quello che ne consegue).

POLISTIROLO

Pregi: Robustezza, leggerezza, performances migliori.

Difetti: maggior assorbimento d'acqua in caso di rottura, difficoltà di riparazione.

Le Resine - il vestito della tavola.

Senza fare una lezione di chimica diciamo che esistono 2 tipi di resine che ci interessano:

Poliestere ed Epossidica. Anche queste hanno grosse differenze tra loro, primo fra tutte il prezzo. L'epoxy è infatti circa 5 volte più costosa della poliestere poi mentre quest'ultima è di facile lavorabilità, (ovvero non ha bisogno di grossa precisione nella catalisi, non richiede particolari temperature ne' grado di umidità) l'epoxy è veramente una noia, ha bisogno infatti di una catalisi perfetta, al grammo, di almeno 20 gradi e di pochissima umidità altrimenti si rischia di gettare tutto nel bidone.

Come caratteristiche tecniche la poliestere è una resina dura ma vetrosa, con un punto critico di cedimento strutturale molto basso, vale a dire che se facciamo la classica prova di premere il pollice sul bordo, noteremo una buona resistenza iniziale, ma all'aumentare della pressione il cedimento della resina sarà improvviso e come per incanto al posto del nostro pollice sarà rimasto un bell'avvallamento!! ( che si andra' ad aggiungere a tutti gli altri avvallamenti, causati da altre prove del dito, di altri surfer dubbiosi!). Ciò comporta che per raggiungere una buona resistenza alla pressione di una tavola in resina poliestere dovremo aumentare le stratificazioni o la grammatura dei tessuti a scapito della leggerezza finale della tavola. Morale della favola, tavola resistente = tavola pesante- tavola leggera=tavola piena di avvallamenti!

Con la resina epossidica il discorso cambia. Risulta molto dura anche questa ma al tempo stesso la sua struttura chimica le permette di essere pure elastica, aumentando perciò il punto critico di cedimento strutturale.

E' questo il motivo per cui le tavole in polistirolo, a parità di stratificazione, sono molto più dure e leggere. Allora perché non usare l'epossidica anche sul clark-foam? Evitando così il problema del maggior assorbimento d'acqua da parte del polistirolo? Vi domanderete. Certo sarebbe possibile!! Ma la spesa sarebbe molto più alta perché alla spesa del pane di clark-foam si dovrebbe aggiungere la non modica spesa dell'epossidica che vi indurrebbe a conti fatti a sopportare qualche ditata in più, senza contare che poi a parità di volume il polistirolo ha in tutti i casi, un peso specifico minore rispetto al clark-foam per cui risulterà sempre più leggera.

Altra caratteristica che devono avere le resine, per non ritrovarsi con la tavola ingiallita dopo un mese è la resistenza agli U.V. (raggi ultravioletti). Questo pregio è dato alla resina da additivi molto costosi ed è per questo che abbiamo grosse differenze di prezzo tra resine che, almeno apparentemente, sembrano uguali. è molto importante ricordarsi che con la resina poliestere è assolutamente vietato resinare il polistirolo, pena lo scioglimento istantaneo davanti ai vostri occhi della vostra amata creatura!

Glossario base.

OUTLINE

E' il profilo della tavola vista frontalmente dalla coperta (deck) o dalla carena (bottom). Solitamente i meno esperti è in base a questo che scelgono la tavola, diciamo che guardano all'estetica più che alla qualità. Negli anni '70 il punto di larghezza massima era molto spostato verso prua; partenze facili grazie alla maggior area a prua e buona tenuta a poppa. Negli anni '80 il punto di larghezza max è arretrato verso poppa dando alle tavole la caratteristica forma a goccia. Questo le ha rese più manovrabili ma anche meno docili in remata e con meno tenuta su onde ripide e potenti. Il punto di larghezza max è il perno di tutto il sistema surfer/tavola; più viene arretrato più la tavola è manovrabile, viceversa più viene avanzato la tavola guadagna in tenuta e direzionalità.

 

NOSE

 

Nel surf moderno il nose, o prua, è fondamentale nella riuscita delle manovre più radicali. Avere buona area a prua significa riuscire a remare meglio e quindi prendere più onde ma anche e soprattutto avere un più marcato effetto-cuscinetto nell'atterraggio da AERIALS, FLOATERS. Non solo, avere un buon perno è indispensabile in tutte le varianti di TAIL SLIDES.

RAIL

Tecnicamente è il bordo della tavola, cioè il punto in cui si congiungono la carena (bottom) e la coperta (deck). Il rail può essere diviso in due tipi fondamentali: HARD RAIL, bordo con spigolo pronunciato per ottenere più tenuta; SOFT RAIL, che contrariamente all'hard rail determina un rilascio del fluido rendendo la tavola molto più manovrabile. Rusty Presendorfer, uno dei più grandi shapers del mondo, ha detto che nel rail c'è l'anima della tavola essendo il singolo fattore più importante nel moderno design.

TAIL

La CODA o poppa che determina con la propria forma il comportamento della tavola. Tail più larga significa maggior manovrabilità ma anche meno stabilità e controllo sulle onde più ripide e veloci. Le tavole moderne sono la risultante di anni di esperimenti e test che hanno portato a forme estrememente pulite, semplici e funzionali. La poppa usata per la moggiore oggi e la "SQUASH TAIL" che permette di avere buona area in coda e buona uscita del flusso d'acqua. E' la forma che meglio si adatta alle condizioni più svariate. Naturalmente se vogliamo ammazzarci cavalcando onde di grosso calibro dovremo avere una tavola con tail affilata e stretta, mentre se vogliamo "disegnare" sulla parete d'onda, ci basterà una poppa rotonda con una buona superficie planante.

KICK TAIL

E' la parte del ROCKER che inizia poco sotto l'attaccatura delle pinnette e finisce con la poppa. In molti ultimamente hanno scelto questo tipo di coda seguendo perlopiù le mode dei pro. Questa tipologia ha però parecchi svantaggi in quanto esasperando la possibilità di compiere manovre radicali si rende molto più impegnativa la planata.

ROCKER

E' la curva che descrive la tavola lungo la carena dal nose (prua) alla poppa (tail). Semplificando si può dire che più il rocker risulta pronunciato, più la tavola si adatterà al normale profilo curvo dell'onda ed avrà doti di estrema manovrabilità a scapito della velocità e della planata. Sulle tavole destinate a grandi onde infatti il rocker è quasi inesistente mentre su tavole da manovra su onde piccole è estremizzato tanto da assomigliare ad una banana (banana-boards). Le tavole destinate ad un surfista "normale", quelle che ci interessano a noi, combinano un rocker pronunciato sul nose, piatto nella parte centrale (per aumentare velocità e planata su onde floscie) e di nuovo accentuato a poppa per dare un pò di manovrabilità.