Banzai a rischio estinzione |
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Da fonti bene informate, sembra che alcuni proprietari delle "barchette" che da anni infestano qualla parte di litorale di S. Marinella, ai più noto come "Banzai beach", teatro da oltre 20 anni dello sviluppo del surf da onda in Italia (con oltre 15 contest nazionali organizzati + 2 contest internazionali), stiano di nuovo per muovere una richiesta al Comune di S. Marinella, per la creazione di un canale di uscita dello loro "barchette da diporto". E' chiaro a tutti che con la creazione del suddetto canale, la pratica del surf da onda in quel tratto di costa verrà seriamente compromesso, per non parlare dei danni reali che subirà il già moribondo ecosistema (sempre per via della presenza delle barchette e dei loro rifiuti tossici: per farsi una idea basta fare un giro intorno alle barche stesse e sentire che bell'aria di nafta, benzene e vernici varie, tira). Per non parlare dei rifiuti tossici, tra i quali batterie d'auto usate, che stazionano permanentemente a ridosso dedlle barche o nel loro interno. Infatti, come da anni anche il Banzai Surf Club e S. Marinella Surf Club denunciano, il tratto di costa di Banzai, dall'arrivo delle barche in poi, non gode più della presenza sia dell'alga Posidonia e sia dei ricci di mare, che oramai sono a rischio estinzione su tutto il litorale, mentre si nota un sempre più persistente odore di nafta. Bene. Detto questo, e avendo bene a mente quanto successo allo spot "tre zeppi" (spot estinto grazie all'ignoranza di pochi), comunichiamo a tutta la comunità surfistica laziale, a tutti i surf club, riviste di settore, fotografi, Federazione, aziende ecc, che servirà l'aiuto di tutti, ad ogni costo, per evitare l'ennesimo scempio ambientale, che oltre a decretare la fine del surf nel Lazio, rovinerà per sempre uno dei pochi tratti di costa vicino Roma rimasti liberi e accessibili a tutti. Questo è un punto di non ritorno. Ma contro chi dovremmo protestare? Bene, e qui c'è da ridere. Coloro che "vogliono" dragare con le ruspe un tratto di mare, distruggendo tutto quanto si trova, senza appello, non sono grandi multinazionali del cemento, oppure una grande lobby di potere economico (legato alla pesca ad esempio), o peggio ancora il Comune/Regione stesso (come avvenuto per lo spot tre zeppi) ma bensì un manipolo di piccoli proprietari di barche da diporto "fatiscenti" che utilizzano queste barche per fare la gitarella in mare 5 o 6 volte l'anno, in estate. E per meglio uscire in mare, vorrebbero la creazione di questo canale d'uscita, proprio nel bel mezzo della famosa spiaggia. Ci risulta che la città di S. Marinella (dal suo sito comunale ufficiale), già dispone di un Porto Turistico attrezzato e di un numero sufficiente di scivoli a mare autorizzati, per piccole imbarcazioni da diporto. E noi che in mare ci stiamo tutto l'anno? Senza inquinare? Senza spostare neanche gli ultimi sassi rimasti? Stiamo a guardare? Revolt Media, Banzai Surf Club e il S. Marinella Surf Club, stanno già muovendo progetti e proposte per evitare questo ennesimo scempio. Ognuno dovrà fare la sua parte, compresi tutti i surfisti frequentatori dello spot, che siano di Roma, Ostia, S. Marinella, ma anche di altre località, perchè qui serve l'aiuto di tutti. Per dragare un piccolo tratto di costa con la ruspa basta una mattinata! Potremmo trovarci di colpo di fronte al fatto compiuto, senza possibilità di recupero! (tre zeppi insegna....)
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