Bambini e linguaggi multimediali

Il perché di una scelta  
Le nostre insegnanti sono partite dalla convinzione che la multimedialità  dovrebbe diffondersi in tutti i campi di esperienza, cioè nei diversi ambiti del fare e dell'agire del bambino, nei settori specifici e individuali di competenza nei quali il bambino conferisce significato alle sue molteplici attività, sviluppa l'apprendimento acquisendo strumentazioni linguistiche e procedurali. 

Nelle famiglie la diffusione del computer e dei vari strumenti mass-mediali, non porta il bambino ad una reale competenza: televisione, video giochi computer, radio, stereo...diventano compagni e amici dei bambini, i quali generalmente li utilizzano in una situazione di abbandono e di solitudine, dal momento che l'intervento dei genitori non va oltre l'insegnamento della manualità e il piccolo fruitore per il livello di competenza che subito acquisisce lascia comunque indietro l'adulto.

........la scuola sta passando dalla programmazione, tarata sullo sviluppo del pensiero, alla programmazione per significati, progettata nel contesto e sulla storia individuale, in questa prospettiva la multimedialità si propone come uno degli ambienti formativi per molteplici ragioni:
1°) é multisensoriale perché si appoggia a diversi canali sensoriali...
2°) si possono ridurre le ambiguità, i margini di errore della comunicazione e rinfrescare i concetti fondamentali e scegliere il canale giusto per ogni contenuto.
3°) ogni media ha un punto di vista, guarda il mondo con una certa ottica, cioè contribuisce a collocare lo sguardo per assumere altre prospettive.
4°) nella multimedialità l'interazione tra linguaggi diventa una metafora dell'interazione tra individui: ognuno partecipa con la propria esperienza e le proprie abilità, il proprio mondo.
5°) il bambino arriva a scuola con un bagaglio di esperienze che può utilizzare per capire e interagire, imparando velocemente a comprendere il mondo che lo circonda....

Nella scuola materna é opportuno considerare "LO SPAZIO"  per poter intervenire facendo leva sulle "tracce del bambino esperienziali, che sono le occasioni pedagogiche che il bambino porta a scuola.
In primo luogo occorre strutturare uno spazio-laboratorio diversamente organizzato rispetto ai soliti angoli della lettura/o della sala audio-video.
In questo luogo della comunicazione, il bambino dovrebbe essere sollecitato a fermarsi, a lavorare nel piccolo gruppo, a fare delle domande, a curiosare , provando, e riprovando con un moto senza fine.Un luogo in cui risvegliare quella memoria organica ricca di potenziali esplorativi e comunicativi, uno spazio espressivo capace di incuriosire e di non stancare mai.......
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