Le origini del IX secolo e gli sviluppi

I discendenti del ramo cesenatico - forlivese, possedevano diversi documenti, ora purtroppo perduti, che attestavano origini molto antiche dei Mazzolini.

In particolare, il cognome Mazzolini sarebbe stato adottato da un ramo di una famiglia tedesca molto antica e potente che venne a stabilirsi definitivamente in Italia.

Il cognome che tale ramo (ma non, presumibilmente, il ramo principale) avrebbe avuto originariamente, è Großerstein (letteralmente "grossa pietra"). Che tale cognome si possa riferire ad una qualche caratteristica di un esponente della famiglia, sembra alquanto improbabile. Pare essere invece derivante da un toponimo. In effetti, esistono molte località in Germania dove si ha la presenza o di enormi monoliti di epoca preistorica o di complesso tombali.

Una di queste località e Tonnenheide, frazione della cittadina di Rahden, documentata a partire dal 1153 con il nome Rothen o Roden, nella regione del Nordrhein-Westafalen a circa 150 Km in linea d'aria da Braunschweig. In questa località, esiste un masso di 350 tonnellate, lungo 10 mt, largo 7 ed alto 3 che i geologi hanno valutato essere di epoca pleistocenica.

Un altro luogo, molto interessante per la sua posizione e per il toponimo, è Groß Steinum, una frazione vicino a Helmstedt (35 km a SE di Braunschweig) sede di un insediamento di tombe megalitiche datate a circa 3000 anni fa'.

L'ultimo luogo per ora individuato è Eberswalde un po' più Nord di Berlino, in una zona che, almeno per il momento, sembra troppo lontana dalle tracce in mio possesso.

I documenti di epoca settecentesca in possesso dei Mazzolini romagnoli, dei quali ci resta purtroppo la sola tradizione orale, risalivano fino agli antenati tedeschi che sarebbero stati documentati fino alla metà del IX secolo.

In un epoca non precisabile, la famiglia avrebbe ricevuto il titolo di feudatari imperiali (ossia investiti dall'Imperatore stesso).

Dalle frammentarie notizie, purtroppo senza fonti, sembrerebbe che la famiglia tedesca di origine possa essere scesa in Italia più volte nel corso dei secoli (in teoria già dall'epoca post carolingia) al seguito degli imperatori tedeschi. Le varie campagne da questi sostenute, saranno probabilmente state ottime occasione per elevare la propria ricchezza e prestigio.

Già agli inizi del secolo XI, sarebbe attestata la presenza in Toscana degli avi tedeschi con funzioni amministrative per conto dell'Impero.

Ma è sul finire del XII secolo e poi nel XIII che la storia sia del ramo tedesco sia di quello (o quelli) trapiantati in Italia, ci offre qualche spunto più significativo. Per quanto attiene al ramo tedesco, va' segnalato come alcuni esponenti furono investiti Cavalieri Teutonici, e la loro probabile partecipazione a qualche crociata.

Sempre dalla tradizione orale, risulta una qualche parentela con l'imperatore Ottone IV (1177-1218) di Brunswick (l'odierna Braunschweig) e appartenente alla schiatta dei Welfen (poi Sassoni). La presenza nella stessa zona di toponimi simili all'indicativo di provenienza della famiglia, sembrano ottimi indizi ma potrebbero anche essere coincidenze.

Il ramo italiano, invece, dopo una prima attestazione in Lombardia (sicuramente a Brescia), vide svilupparsi la propria storia in Romagna. Le fonti permettono di attestare sia che ancora nella metà del XIII secolo era forte l'influenza tedesca, vuoi per i nomi di battesimo, vuoi per l'appellativo di "alemanno" dato ad alcuni personaggi. Permettono altresì di notare come questi avi se ancora erano principalmente dediti al mestiere delle armi (Raule, Gherardo ecc.), erano anche già avviati alla carriera politica (Mazzolino Mazzolini da Brescia inviato a fare il podestà a Cesena, Paolo podestà di Mantova).

E' estremamente probabile che fu' proprio l'entrata in politica, a far sentire l'esigenza di possedere un cognome italiano e questo fu' verosimilmente ricavato dal blasone traendolo dallo scettro d'oro, poi mazza d'armi d'oro, presente assieme all'aquila (concessione imperiale) già sullo stemma dei Großerstein.

Questa variazione può essere stata dovuta in parte al fatto che il cognome tedesco fosse poco onomatopeico e di nessun significato immediato per i locali, ma forse più ancora all'esigenza di "italianizzarsi" che si faceva pressante a causa degli alternanti ma progressivi allontanamenti dall'Impero, per evitare la crescente ostilità del popolo verso tutti coloro che con questo avessero legami, al di là della classificazione guelfo - ghibellino che divenne presto strumentale alle semplici lotte di affermazione delle famiglie

Questa potrebbe anche essere una delle motivazioni per le quali i fasti della famiglia, non sopravvissero alla fine dell'epoca pre signorile, condividendo la propria sorte con centinaia di altre importanti e antichissime famiglie italiane.

Le modalità con le quali le signorie romagnole (ma non solo) presero il potere, si possono riassumere in pochi aspetti: il legame con il potere ecclesiastico mediante l'insediamento di propri familiari in cariche le più alte possibili, una tendenza popolare a concentrare volontariamente il potere nelle mani di pochi, le alleanze matrimoniali e le armi. Quest'ultimo potere, era funzione dei precedenti in quanto solo con le alleanze si poteva sperare, e solo sperare, di costituire eserciti sufficientemente numerosi e fedeli. Rare volte vi era un autentica fedeltà del popolo e, certamente non fu' il nostro caso. Quindi la fortuna delle armi non arrise alla famiglia nonostante il plurisecolare esercizio di queste. Ne' risulta che in quell'epoca vi siano stati prelati nella stirpe. Quanto alle politiche matrimoniali, ci furono varie unioni che, in teoria, avrebbero potuto dare buoni esiti: Bonacolsi di Mantova, San Vitale di Parma ed anche Francesca figlia di Scarpetta Ordelaffi (famiglia che mantenne il potere su Forlì per secoli) sono solo quelle a me note. Ma i nostri ebbero la sfortuna di unirsi a famiglie tanto grandi quanto sfortunate: i Bonacolsi vennero rimpiazzati dai Gonzaga, i San Vitale decaddero sotto l'egemonia papale ed il ramo di Scarpetta Ordelaffi si estinse a favore di suo cugino Cecco I (anche questo ramo si estingurà poi con Pino III nel 1480).

Quei Mazzolini italiani che comunque, erano riusciti ad accumulare ricchezze e prestigio, continuarono ad avere un qualche ruolo politico nei secoli successivi, benché secondario. Gli altri decaddero producendo comunque, qua e là personaggi di spicco nelle Arti, nella Chiesa e nella Scienza.

I Mazzolini si diffusero molto in termini di città e zone ma, regionalmente, dovette rimanere piuttosto costante: Romagna, Toscana e Lombardia. Solo più tardi, ma sempre da queste regioni, si ebbe l'emigrazione anche in Emilia, Liguria, Piemonte e Friuli Venezia Giulia nonché nella Marca. La fondazione di un importante ramo romano stabile, avverrà solo alla fine del '600.

E i rami rimasti in Germania? Nulla ne so' al momento. Osservo solo, dando per vera la notizia della parentela con Ottone IV, che anche in quel caso furono sfortunati. Ottone IV, infatti, non solo scateno una guerra civile in Germania nella sua lotta per il potere contro Filippo di HohenStaufen, discendente di Federico Barbarossa, ma alla fine dovete soccombere e ritirarsi nei suoi possedimenti ereditari dove morì nel 1218 trascinando evidentemente in disgrazia i suoi alleati, amici e.. parenti.

[Prefazione Mazzolini Storici]

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