I sussidi non codificati 
 
Dal latino subsidium, aiuto, mezzo, soccorso. 
Nell'uso didattico, ha un significato oscillante tra quello generico di mezzo (e in tal senso i tedeschi parlano di Lehrmittel) e quello più specifico di aiuto (corrispondente alla locuzione inglese teaching aids). 
 
Usare un sussidio ha significato solo quando esso è disponibile e utilizzabile al momento opportuno, senza interrompere la continuità didattica, quindi, il ricorso ad esso non deve avere carattere eccezionale e spettacolare, a titolo di diversivo, bensì normale e ordinario, ben integrato nell'attività scolastica che lo precede, lo accompagna e lo segue.  
 
Fin qui la regola, ma il confine tra sussidio e giocattolo, soprattutto nella scuola primaria, spesso risulta essere inesistente. Se poi consideriamo che impariamo a pensare e a comunicare giocando è facile comprendere quanto sia importante il ruolo dell'oggetto giocattolo. 
 
Sempre più spesso i nostri bambini sono costretti a giocare in situazioni codificate, i loro giocattoli sono sempre più reali e in riabilitazione il giocattolo diventa un sussidio senz'anima. 
 
I genitori e gli insegnanti improvvisamente si convincono che i giochi/sussidi esistono solo nei cataloghi specializzati. Di costruirne insieme non se ne parla nemmeno! 
 
In questa pagina voglio mostrare degli oggetti e suggerirne, magari, un uso alternativo per le situazioni più disparate. Non è necessario cercarli nei negozi specializzati. 
 
Se poi siete proprio dei curiosoni e la vostra creatività non si pone limiti allora vi invito a passare un po' di tempo sulla pagina delle curiosità
 
Infine, se avete voglia, potete leggervi questo piccolo articolo che scrissi qualche tempo fa. (leggi
 
Buon divertimento! 
 
Il gioco tattile del cubo di Rubik (il terzo che trovo!), guarda
Il mistero delle immagini mentali nei ciechi totali (leggi)
Tra vedere, toccare e rappresentare. Interessante articolo di Francesco Ferretti sul seminario sulle convergenze sensoriali tra ciechi e vedenti allo spazio Oberdan di Milano (leggi)
Fatevi un giro sul sito "I giochi di Elio" (www.igiochidielio.it) di Elio Giacone e troverete pagine interessanti.
Esiste un videogioco dei Pokemon che utilizza il Braille come difficoltà di livello, ovvero per poter passare al livello superiore bisogna scoprire cosa c'è scritto in Braille. Ho trovato anche una piccola spiegazione per i giocatori su www.akpage.it/braille.htm dove hanno pubblicato la tabella dei segni.
Marciapiede è anch'essa parte del progetto del Comune di Roma. Spiega che cosa sono i percorsi tattili.
Mappa tattile è una vignetta che fa parte di un progetto del Comune di Roma dal titolo "Mamma, papà, questo non si fà!" Spiega che cosa sono le mappe tattili.
Nel mondo anglosassone rappresenta il personaggio per bambini Geronimo Stilton, una parte del suo sito web e' dedicato al Braille. Clicca su http://pbskids.org/arthur/print/braille/
Il gioco dei cubi con le lettere in nero e in dattilologico, guarda
Il gioco dei cubi con le lettere in nero e in Braille, guarda
Un altro dado di Rubik, guarda
Il famoso dado di Rubik, guarda
Il manifesto didattico sul Braille dell'ONCE, guarda
Oggetto libro. Il sussidio più vecchio del mondo si chiamava "sussidiario". Dagli audiolibri, in cassetta e cd, a quelli in nero letti insieme ad un adulto. Pensate quanta manualità deve possedere il bambino per essere autonomo nell'ascolto di un audiocassetta (tasto avanti, indietro, accendi, spegni, ecc.) e pensate quante discussioni solleva la lettura di un libro come "Flatlandia" di Edwin A. Abbott, edizioni Adelphi, che parla di mondi geometrici e dei suoi abitanti, punti, cerchi, linee, ecc. In un mondo bidimensionale coma faccio a distinguere un triangolo da un quadrato?
Le cannucce ad incastro. Circa 180 cannucce colorate, con una adeguata provvista di raccordi e ruote, che si possono facilmente tagliare e flettere a piacere per realizzare liberissime costruzioni. Nell'immagine una gabbia per uccellini. Utilissimo per la geometria.
Sparkrl (nome impronunziabile) è uno stravagante veicolo in ferro a quattro zampe, tipo ragno, che una volta caricato con la sua molla impazzisce e comincia a saltellare velocemente. A che serve? Provate a farlo funzionare nelle vostre mani, o sulla pancia, o sulla schiena, o......inventate voi.
Geomag. Mi sono innamorato subito. E' un sistema costruttivo composto da barrette dotate di potentissimi magneti che le fanno aderire con forza alle sfere d'acciaio. Sentire la forza con cui si respingono è pari alla bellezza delle strutture che si possono costruire.
Palla scomponibile. Mai sottovalutare la complessità indotta da figure semplici che si scompongono. Per esempio in questa sfera ogni parte è già da sola uno stimolante giocattolo sonoro.
Skwish. Altro nome impronunziabile. Una struttura leggerissima di cordoncino elastico, su cui sono infilate palline e barrette di vari colori, e una campanella. Favorisce una instancabile esplorazione. Quante palline? Quante barrette? Ho fatto diventare pazze alcune mie alunne.
La torre di hanoi. Un classico fra i giochi basati su ritmi binari. Il tema è lo spostamento dei dischi da un perno all'altro, senza mai porne uno grande su uno piccolo.
Tracciati. Non potevano mancare, molto collaudati e di tutte le forme. Dopo l'esplorazione il bambino intuisce immediatamente la possibilità di far scorrere le palline lungo i vari percorsi.
Trampoli. In realtà sono più semplici dei trampoli tradizionali, ma danno la stessa ebbrezza. La base di appoggio è un secchiello rovesciato.
Filastrocche. I bambini vanno matti per le filastrocche e queste parlano di occhi, di mani e di occhiali.
Albi degli esperimenti, Sensi, DeAgostini Ragazzi, 2001. Un libro normale, di quelli che mi piace tanto curiosare quando sono in libreria. Improvvisamente a pagina 18 leggo: "Si può vedere con il tatto?" e segue esperimento. Mi è piaciuto!
Un bel sacchettino con dentro tanti cuscinetti fatti con altrettanti tessuti diversi.
Esplorare il suono degli oggetti. Prendere uno Stetoscopio, detto anche Fonendoscopio, ovvero quella cosa che i dottori portano appeso al collo e che gli serve per auscultare i suoni degli organi interni (dica 33!), e posarlo su tutto ciò che capita facendolo scorrere dolcemente. Oppure creare delle opere con tessuti diversi da far ascoltare.
L'audiotombola. Un racconto, intervallato da effetti sonori che devono essere riconosciuti dagli ascoltatori. Una tombola, per giocare con i suoni appresi durante il racconto: gli strumenti musicali, gli animali, il mondo attorno a noi. Cercatela su www.melamusic.it
A che gioco giochiamo? (leggi)
 
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