I giovani e la politica |
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Ormai è convinzione comune che la politica sia sinonimo di malaffare, malcostume, corruzione; ma in realtà la natura vera della politica è quella di essere una nobile arte. Giuseppe Lazzati addirittura era convinto che la politica fosse la massima espressione della carità, infatti diceva: "Se dare da bere a colui che ha sete, se dare da mangiare a colui che ha fame, se dare lavoro a chi non lo ha, è cosa caritatevole, evitare che qualcuno chieda da bere, chieda da mangiare, chieda lavoro, non è forse questa la massima espressione della carità? Dunque questa è la politica". Ora, il decadimento morale di questa che abbiamo definito una nobile arte è dovuto in parte anche da una scarsa partecipazione alla vita politica dei cittadini e in particolare dei giovani che rappresentano la parte più innovativa e creativa della società. Figli di una società consumistica, i giovani sono distratti da tutt'altro: il miraggio di un facile successo, il divertimento come ragione di vita, il denaro come religione. Una società strutturata in questo modo non lascia spazio a momenti di dialogo e di confronto, tutto scorre in modo frenetico, non ci si ferma più a riflettere, tutto è indirizzato al più cinico pragmatismo. Ed ecco che vengono a mancare i valori, i principi, gli ideali. La politica così non trova terreno fertile su cui crescere e si afferma una politica come strumento di potere e di sopraffazione. Alla fine il destino di un'intera comunità finisce per essere nelle mani di una ristretta cerchia di "affaristi" favoriti anche e sopratutto dall'indifferenza alla cosa pubblica, dalla scarsa attenzione e dallo scarso impegno sociale di tutti gli altri. Un mondo migliore, più giusto, più solidale, più umano, non è un'utopia e i giovani possono fare molto per la sua realizzazione. Sarebbe auspicabile che essi utilizzassero il loro tempo e il loro talento non solo per cose effimere e di piacere ma anche per dedicarsi ai problemi della "polis", per essere più presenti ed incisivi nella società, per lasciare maggiormente spazio alla loro formazione culturale e morale, affinché siano pronti a guidare la comunità senza incorrere negli stessi errori e vizi delle precedenti classi dirigenti. Basta un atto di coraggio per cambiare le cose e per non scivolare nella retorica del "si è sempre fatto così" e a tal proposito Margheret Mead etmologa americana diceva: "Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini seri ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è la sola opportunità che abbiamo". La politica è in definitiva un qualcosa che ci appartiene perché ha ad oggetto i nostri problemi e il nostro futuro, non lasciamo che altri decidano per noi, non limitiamoci solo a criticare le cose che non vanno, ma impegniamoci in prima persona per creare una società più sana e più giusta.
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Antonio D. |
Faro Su... |
DESTRA - CENTRO - SINISTRA = ??? |
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Nella sala Renzullo della chiesa del Collegio di Nola, lo scorso 27 ottobre (2000), si è avuto il primo di tanti altri incontri di formazione politica organizzato dalle tante associazioni culturali e politiche locali. Come ha sottolineato da subito il relatore, il professore Aldo Calza, docente di lettere e preside, c'è un grande bisogno di formazione politica; un tempo erano i partiti politici a fornirla, ma erano anche i giovani a nutrirsi di ideologie, a crescere incontrandosi nelle strade per discutere e sognare un futuro migliore. Oggi è scarso l'interesse delle giovani generazioni verso i temi politici, e ad animare la politica sono sempre più persone improvvisate, prive di un solido bagaglio culturale (cultura e politica sono fortemente connesse), che ancora peggio non si ispirano ad un'ideologia. Nel passato ogni partito aveva una precisa collocazione: a destra se conservatore, a sinistra se riformatore e al centro se moderato. La gente aveva le idee più chiare perché le parti si differenziavano bene, lo scontro era frontale. In questi anni in Italia non si può dire che ci sia una situazione analoga, le ideologie contano poco, ciò che più importa è "acchiappare i voti", i programmi dei partiti ormai sono simili. C'è una convergenza al centro, si parla di centrodestra e centrosinistra. C'è dunque una frammentazione di idee e partiti, la gente è confusa e cresce la disaffezione verso il mondo politico. Nel corso dell'incontro il professore Calza ha tracciato sommariamente, per mancanza di tempo, la storia della vita politica italiana dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri: il ruolo della democrazia cristiana, il partito comunista, la destra neofascista, ecc. Tutto tenendo conto della situazione mondiale: dalla contrapposizione Usa-Urss, al disgelo e all'attuale costituzione dell'Unione Europea.
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Gigisun |
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