l'archivio di Corso Politico
Tra Virgolette |
Il bilancio del G8 |
16 luglio 2001 |
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Il G8 che si è appena concluso a Genova, è stato un vertice molto sentito, perchè per la prima volta il mondo s'aspettava una risposta concreta ai grandi problemi che affliggono le sue regioni più povere: AIDS, epidemie ed impoverimento dell'Africa e di alcune regioni dell'Asia, le guerre etniche, l'ambiente e poi l'Irak e i Balcani, paesi che hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso per la loro controversa situazione politica. È chiaro che gli 8 grandi non hanno risolto tutti questi problemi in modo chiaro e netto, ma hanno compiuto dei passi in avanti che possono essere sicuramente positivi, passi in avanti che però sono stati messi in secondo piano dalle guerriglie che hanno devastato la città ligure. I provvedimenti che sono stati presi sono: l'istituzione di un fondo globale per la salute e la lotta contro l'AIDS di un miliardo e 200 milioni di dollari per l'Africa, che potrebbe arrivare a fine anno a 2 mld di dollari e l'eliminazione del debito di alcuni paesi poveri. Proprio l'eliminazione del debito è stato il problema più importante da risolvere. Gli 8 grandi hanno deciso che il debito deve essere eliminato solo in quei paesi dove non ci sono guerre, proprio perché danno maggiori garanzie di trasparenza. Non ci sono stati provvedimenti per l'ambiente, sulla liberalizzazione di scambi commerciali con i paesi poveri, sull'Irak e sui Balcani. Non ci resta che sperare alla fine che questi dichiarati provvedimenti vengano fattivamente realizzati, affinché si possa avere finalmente un altro mondo, un mondo migliore.
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Primopiano |
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IL TERRORISMO INFIAMMA I POLI
Le accuse del ministro delle Telecomunicazioni Gasparri contro la sinistra di essere legata ai movimenti di piazza che hanno seminato violenza a Genova, non erano piaciute alla maggioranza, sopratutto dopo l'appello lanciato dal presidente del Consiglio Berlusconi di unità contro il nascente terrorismo (Bomba di Venezia) e in vista dei vertici FAO e NATO in Italia. Ma ci sono state nuove accuse alla sinistra da parte di Bossi che ha dichiarato che le bombe servono all'opposizione per intimidire la maggioranza e determinare una situazione di crisi. Ci vuole una linea di contrapposizione totale, dichiara ancora il Senatur, neppure con le riforme ci vuole il dialogo. Subito le reazioni dell'opposizione che dichiara che le parole di Bossi tendono a dividere il Paese e a impedire un impegno unitario contro il terrorismo. Parole che gettano un'ombra inquietante sull'affidabilità democratica di uomini di governo. Nell'opposizione comunque ci sono segni di contesa interna, soprattutto nei DS, attaccati ancora dal segretario della CGIL Cofferati, colpevoli di avere avuto atteggiamenti contraddittori nei confronti dei movimenti no-global. L'assenza di una posizione non chiara, continua Cofferati, è stato un errore che ha lasciato il campo libero a strumentalizzazioni con l'effetto di essere trascinati da posizioni altrui.
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13/08 |
Primopiano |
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SUI VERTICI E' ANCORA POLEMICA TRA I POLI
Mentre si attendono indicazioni più precise su un eventuale rinvio o delocalizzazione del vertice della NATO in programma a Napoli a settembre, sia questo summit e sia quello della FAO in programma a Roma non hanno mancato, come del resto nei giorni scorsi, di fomentare polemiche tra i due poli politici. Il centro-destra ha apprezzato le preoccupazioni espresse dal presidente della Regione Campania Bassolino che aveva dichiarato di rinviare i due appuntamenti. Preoccupazioni che hanno lasciato un po' freddi la Margherita e i DS, quest'ultimi attestati sulla posizione del sindaco di Roma Veltroni, favorevole allo svolgimento del vertice FAO a Roma. Il leader del PPI Castagnetti, contrario all'ipotesi Bassolino, in linea con la posizione dei centristi dell'Ulivo ha accusato la maggioranza di avere assunto un atteggiamento "ondivago". L'ex presidente della Repubblica Scalfaro ha dichiarato che sarebbe grave rinviare i summit perché è in gioco la dignità del Paese e il Viminale deve impegnarsi per creare un clima unitario contro i contestatori violenti. Intanto, è sempre più aperta la lotta alla segreteria della Quercia. Infatti, oltre alla candidatura di Piero Fassino, si è presentata quella di Giovanni Berlinguer, candidatura "benedetta" dal leader della CGIL Cofferati che ha dichiarato che Berlinguer può rappresentare un'adeguata guida al partito e incarna quella discontinuità necessaria per ridare ai DS una linea politica efficace e corrispondente ai bisogni di una formazione ispirata al socialismo europeo.
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Ciccioweb (24/08) |
Tra Virgolette |
Il nuovo terrorismo |
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Da qualche anno in Italia si sta assistendo all'avanzata di un nuovo tipo di terrorismo formatosi dalle ceneri delle vecchie Brigate Rosse. Lo spunto per la costituzione di questa nuova frange estrema di lotta politica è stato attinto dal tema dell'antiglobalizzazione che, da qualche anno, sostituisce i temi che caratterizzavano gli anni '60 e '70. Quindi il tema dell'antiglobalizzazione è un argomento sfruttato da questo nucleo terroristico, che cerca "leve" all'interno dei gruppi anti-global, sfasciando in questo modo l'idea pacifista che caratterizza tutt'ora questi gruppi. Ma non c'è solo il tema dell'antiglobalizzazione a fare da sfondo al nuovo terrorismo, ma anche l'argomento dell'imperialismo americano, cioè la presenza incontrastata degli Stati Uniti in ogni decisione politica, economica e sociale di carattere mondiale. Non a caso l'attentato a D'Antona nel 1999 e la bomba al tribunale di Venezia nell'agosto del 2001 hanno la firma di un gruppo terroristico che si fa chiamare Nucleo anti-imperialista, avente per simbolo la stella a cinque punte che marchiava gli attentati delle Br. Evidentemente il nuovo terrorismo fa paura alla nuova classe dirigente italiana, perché si ripresenta come una nuova minaccia che sembrava ormai scomparsa dal tessuto sociale della nazione e non a caso si vuole rinviare o addirittura spostare summit mondiali programmati in Italia per paura di nuovi attentati. La classe politica italiana, uscita vincitrice il 13 maggio, non deve aver paura di questo nuovo terrorismo, anzi deve combatterlo con tutti i mezzi a sua disposizione e non deve rinviare i vertici, perché danneggerebbero l'immagine e la dignità di un Paese che da qualche anno ha ritrovato quel peso politico che aveva precedentemente perso dopo anni di crisi.
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24/08 |
Primopiano |
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BATTAGLIA SUL REFERENDUM
Sul referendum consultivo del federalismo, che si voterà il 7 ottobre prossimo, è battaglia tra i poli politici. AN dichiara che questa consultazione è inutile e oltre a non andare a votare, bisogna votare no. Inoltre dichiara che sarà la maggioranza a presentare un disegno di legge per il federalismo. Intanto il centrosinistra con il comitato per il sì preseduto dal governatore della Campania A. Bassolino ottiene l’adesione del Patto Segni, Democrazia europea e l’Italia dei Valori di A. Di Pietro, ai quali si aggiungono associazioni come l’Anci e la Confcooperative. La diessina Livia Turco dice che gli italiani devono sapere che il 7 ottobre hanno un’opportunità: quella di confermare il federalismo solidale. L’invito è quindi di andare al voto e votare sì. Siccome stanno mettendo il bavaglio all’opposizione, dichiara l’on. Turco, i cittadini devono reagire per affermare il principio di regole democratiche nel nostro paese.
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Primopiano |
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SCONTRO TRA I POLI SULLA GIUSTIZIA
Berlusconi torna all'attacco. Lo fa in un'intervista a Bruno Vespa dove difende la legge sulle rogatorie, invita l'opposizione a un pubblico confronto per valutare gli impatti delle nuove norme e attacca una parte della magistratura che ha usato la giustizia a fini di lotta politica come il pool di Milano. Naturalmente questo ennesimo attacco alla giustizia da parte di Berlusconi è stato terreno do scontro tra i due poli. Nel centro-sinistra i Ds con Massimo Brutti accusano il capo di governo di fornire ancora una rappresentazione distorta e falsa delle vicende politiche dell'ultimo decennio. Antonio Soda, sempre dei Ds, dice che la cosa più grave nelle parole di Berlusconi è l'attacco e la delegittimazione della magistratura, che rivela mancanza di senso dello stato, il rifiuto di uno dei principi dello stato di diritto cioè la separazione dei poteri e l'indipendenza della funzione giudiziaria. Per Antonio Di Pietro, Berlusconi lancia accuse infondate, indecenti e false. La Margherita pensa al referendum abrogativo della legge sulle rogatorie, ma chiede al governo un decreto correttivo. Per la Cdl "la Sinistra", dice Paolo Bonaiuti, portavoce del capo di governo, "ha un nervo scoperto: la giustizia. Ecco perché non appena il presidente Berlusconi ne parla, si scatena l'orda dei giustizialisti".
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Tra Virgolette |
11 settembre 2001 |
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11
settembre 2001. Se una persona analizza questa data nel termine stesso
della parola, per essa è una giornata semplice come tutte le altre,
fatta dalla semplice routine della vita e costituita da gesti e azioni
di sempre: fare la spesa, andare al lavoro, andare a scuola, ridere,
piangere, divertirsi. Invece, questo giorno è diventato un giorno
storico, pieno di significato, un giorno che ha svegliato il mondo dalla
routine di tutti i giorni e lo ha colpito al cuore, ferendolo a morte. In
questo giorno migliaia di persone sono morte negli attentati
terroristici negli USA: alle due torri gemelle del World Trade Center di
New York e al Pentagono di Washington. Quattro aerei civili sono stati
dirottati da terroristi islamici: due di questi hanno colpito le due
torri, un altro ha colpito il Pentagono e l'altro è caduto nei pressi
Pittsburg, ma non ha colpito la città poichè caduto in una zona
isolata. E'
stata un'autentica catastrofe che poteva essere peggiorata perchè
l'aereo caduto al Pentagono dove abbattersi sulla Casa Bianca o sul Air
Force One, cioè l'aereo personale del presidente degli Usa. Gli
Usa si sono presentati per la prima volta come una nazione vulnerabile.
Sono stati colpiti i suoi simboli di potenza economica, commerciale e
militare, e sono stati colpiti non con i missili come pensava Bush e che
per questo voleva creare lo scudo spaziale, ma con un piano, a mio
avviso, perfetto nei minimi particolari. Penetrare nel sistema di
trasporto americano con uomini addestrati a pilotare gli aerei e a
suicidarsi come kamikaze, pur di essere ricordati come eroi in patria e
meritarsi il paradiso di Allah, ma soprattutto sabotare i famosi servizi
segreti americani come l'FBI e la CIA, per non parlare di Echelon, il
satellite che spia tutto e tutti, che si è rivelato un fallimento.
Politicamente questo non è un atto di guerra , ma una provocazione,
poichè non stati colpiti obiettivi militari come caserme, portaerei,
edifici pubblici. Tutto
il mondo si è sentito solidale con gli USA. Dai politici alle massime
organizzazioni internazionali, come l'ONU, la NATO, che si è appellata
al quinto articolo del proprio statuto, che dice che se un paese del
patto atlantico venisse colpito, gli altri dovrebbero allinearsi,
appoggiando lo stato attaccato con l'invio di mezzi e uomini, fino ai
cittadini semplici. Tutti si sono sentiti americani, tutti si sono
sentiti colpiti e feriti. Bush ha dichiarato guerra al terrorismo e ha
detto che sarà una guerra lunga e dolorosa e per questo sta cercando di
creare una larga coalizzione di stati a cui fa parte non solo
l'occidente, ma anche gli stati orientali. L'obiettivo è quello di punire i colpevoli e quei paesi che ospitano o danno assistenza ai terroristi, ma non punire tutto il mondo dell'Islam, poichè non tutti gli islamici hanno rapporti con i terroristi. L'indiziato numero uno è Osama Bin Laden, lo sceicco protetto dai talebani in Afghanistan, che ha dichiarato guerra agli USA e ha una rete terroristica presente in più di sessanta paesi del mondo. In questi giorni si parla sempre di più di guerra e tutto il mondo è in stato d'allerta, una guerra che è ben diversa dalle guerre che ci sono state in passato (mondiali). Una guerra che non si combatte tra stati e stati, ma da quasi tutti gli stati del mondo contro l'organizzazione terroristica. Questa è un'ennesima prova dura che l'umanità si accinge ad affrontare. Tutto il mondo deve essere unito e compatto per combattere questa guerra, affinché eventi come quelli che sono successi non accadano più e che si renda giustizia sia ai vivi, che hanno perso i loro cari, sia ai morti che hanno perso la vita non avendo fatto male a nessuno, per un futuro migliore alle generazioni che verranno. |
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18/09 |
Primopiano |
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LA GUERRA UNISCE I POLI
Il Parlamento dice sì alla partecipazione italiana alle operazioni militari in Afghanistan e lo fa attraverso l'approvazione congiunta di un dispositivo "bipartisan" comune alle risoluzioni della maggioranza e dell'opposizione. Un ampio consenso da tutte e due le camere: 513 voti a favore della Camera e 246 al Senato. Anche l'opposizione con i voti della maggioranza dei Ds e della Margherita ha votato quindi della missione "libertà duratura", anche se all'interno di essa ci sono stati una trentina di voti contrari arrivati da Rifondazione, Pdci, Verdi e alcuni dissidenti dei Ds. Per il Premier Berlusconi: " questo voto rappresenta una prova di intelligenza e di devozione all'interesse nazionale". Per Rutelli " è stato un voto positivo, un segno di una comune responsabilità verso il paese". Nella lista dei distinguo ulivisti, oltre al voto contrario di Pdci, Verdi, un nucleo critico della Margherita e alcuni dissidenti dei Ds, c'è da registrare la scelta dell'Udeur e dello Sdi che hanno votato a favore sia della mozione dell'Ulivo e sia a favore della mozione del Cdl.
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08/11 |