CHI SIAMO

Siamo un gruppo di sei persone, tutte molto diverse per interessi e provenienza, accomunate dall'amore per i viaggi e desiderose di conoscere popoli di tradizioni e culture diverse dalle nostra, nonché convinte che solo un percorso di confronto con gli altri contribuisca ad arricchire davvero la propria vita.

Elena, 31 anni, napoletana residente a Roma, laureata in giurisprudenza, è una instancabile attivista del Servizio Civile Internazionale, ed esperta di mediazione familiare;
Elia, 32 anni, è un artigiano idraulico di Udine, geniale risolutore dei mille problemi pratici che l'esperienza di viaggio ha comportato;
Gianluca, 31 anni, di Roma, laureato in scienze politiche, giornalista, è un attento conoscitore delle problematiche relative ai diritti umani ed alle relazioni internazionali;
Giovanni, 34 anni, di Roma, laureato in giurisprudenza, giornalista per conto di una agenzia privata, è un attivista dei diritti umani ed un conoscitore di questioni mediorientali e indigene;
Simona, 20 anni, di Aprilia (LT), studentessa in scienze politiche ed attivista ambientalista, è fortemente impegnata in politica;
Tamara, 29 anni, di Udine, commerciante ed appassionata di naturopatia.


IL VIAGGIO
Nel dicembre 2003, dopo esserci conosciuti, abbiamo intrapreso una esperienza di turismo responsabile in Perù. Il viaggio, organizzato dalla cooperativa sociale di servizi Sos Blu, conclusosi dopo tre settimane ci ha permesso di entrare in contatto con le comunità di Puerto Supe e di Huacho, località peruviane lontane dai tradizionali circuiti turistici, ma dove le problematiche e le ricchezze del popolo peruviano trovano una loro precipua collocazione. Situate a nord di Lima, lungo la dorsale stradale tracciata dalla Panamericana, le cittadine si presentano come realtà contraddittorie e complesse, ma vive, dove l'incontro con l'altro ci ha permesso di trovare una ricchezza forse inaspettata.


LAICI, CATTOLICI E…
A Puerto Supe, ospiti di
Padre Alberto Vigorelli, siamo entrati in contatto con la locale comunità di fedeli, in larga parte rappresentativa dell'intera comunità del piccolo porto oceanico. A Huacho, principale città dell'area, distante una quarantina di chilometri da Puerto Supe, abbiamo invece conosciuto i responsabili della parrocchia Jesus Divino Maestro. A gestire i progetti in loco per conto della locale parrocchia vi sono infatti un volontario laico italiano, Luigi, e la moglie ecuadorena, Elizabeth, entrambi inviati sul posto nell'ambito dell'attività missionaria della diocesi di Milano, attiva in zona sin dal 1989.

Al momento della partenza eravamo tutti consapevoli che l'esperienza di volontariato si sarebbe svolta presso le locali comunità parrocchiali, in collaborazione con i missionari cattolici italiani presenti in zona. Nessuno di noi può davvero dirsi cattolico praticante: due si riconoscono in posizioni atee, uno è di fede protestante, gli altri si considerano credenti e cattolici, ma senza una parrocchia ed una comunità di riferimento. E tuttavia, nonostante le rispettive identità e convinzioni religiose, abbiamo trovato nell'impegno del fare e nella occasione del confronto un valido orizzonte di attese, che ci ha consentito di entrare in contatto senza pregiudizi o riserve con la comunità religiosa del posto. Questa, a sua volta, ci ha accolti, magari con molta discrezione, ma senza manifestare nessuna diffidenza nei nostri confronti. Con i giovani, poi, il contatto è stato vissuto all'insegna della curiosità, del gioco e della simpatia.

Nel corso del viaggio ci è capitato di constatare come proprio la dimensione parrocchiale sia forse quella più adatta ad offrire risposte ai bisogni della comunità, specie di quella più povera, scarsamente assistita dalle autorità comunali per la cronica mancanza di fondi.

Intorno alle parrocchie, nell'ambito delle attività della pastorale sociale, sono stati organizzati gruppi di studio e di assistenza sociale formati in prevalenza da giovani laureati del posto, gruppi che hanno permesso un'attenta opera di monitoraggio della situazione sociale delle aree più marginali della diocesi e la formulazione di progetti idonei ad offrire risposte alle esigenze della comunità.


L'IMPEGNO
I PROGETTI MESSI IN PIEDI DALLE COMUNITA' PARROCCHIALI RISPONDONO ESSENZIALMENTE ALLA ESIGENZA DI OFFRIRE UN AIUTO ALLA GENTE DI HAUCHO E DI PUERTO SUPE; È PER QUESTO CHE, DA LAICI ED IN MODO DEL TUTTO VOLONTARISTICO, CI STIAMO IMPEGNANDO A SOSTENERLI, AL DI LÀ DEI NOSTRI CONVINCIMENTI RELIGIOSI, ED È PER QUESTO CHE CHIEDIAMO A TUTTI DI AIUTARCI IN QUESTO PERCORSO.

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