Come è possibile
vedere qualcosa, avere dei pensieri se il cervello non
funziona?
Come sostiene il Dottor Fenwick, noto
neuropsichiatra inglese, quando il cuore si ferma, il
cervello smette di funzionare e dopo 11 secondi non
cè attività logica. Chi ha avuto
un'esperienza di pre-morte sostiene che, quando il cervello
cessa di funzionare, ci si allontana dal corpo e si
assiste al processo di rianimazione. Se fosse possibile
dimostrare che queste persone hanno acquisito delle
informazioni nel momento in cui hanno abbandonato il
loro corpo e il cervello non lavora più, saremmo
in grado di affermare che la
mente e il cervello non sono la stessa cosa.
A tal proposito, ecco la testimonianza
del Dottor Fenwick: <<Una mia studentessa, Penny
Sartori, nel Galles, ha fatto alcuni esperimenti. Ha
disposto alcune carte con sopra dei simboli sul monitor
accanto al letto, il monitor su cui sono indicati il
battito cardiaco, le pulsazioni, la pressione e tutto
il resto.
Penny ha saputo che circa 8 persone si sono staccate
dal corpo e sono andate verso il soffitto. Cosa pensate
che abbiano guardato? Quando sono sul soffitto guardano
una sola cosa: loro stessi. Non si guardano intorno
nella stanza, non si chiedono se qualche bravo dottore
ha messo delle carte in giro, a loro non interessa,
non guardano le carte, osservano il processo di rianimazione.
Quindi anche se abbiamo avuto delle persone che si sono
allontanate dal corpo, queste persone non hanno guardato
le carte. Allora adesso, invece di mettere le carte
sul monitor, metteremo questo schermo in mezzo, così
se le persone guardano il loro corpo dovranno vedere
lo schermo>>.
Se fossimo in grado di dimostrare che
la mente e il cervello sono separati potremmo prendere
in considerazione la possibilità che la coscienza
continui oltre la vita. Se saremo in grado di dimostrare
questo, la teoria buddista della reincarnazione diverrà
qualcosa di più di una possibilità...
L'attuale scienza galileiana dà una risposta
molto chiara: il pensiero è creato dal cervello,
quindi non cè bisogno di unanima.
Ma oggi le prove forniscono unindicazione contraria
a questo. Ora sappiamo che, nelle 24 ore che precedono
la morte, il moribondo vede dei parenti defunti venuti
ad aiutarlo a morire. A volte il moribondo stesso va
a trovare i parenti morti e parla con loro...
Come afferma il Professor Peter Fenwick
<<Linsegnamento che si trae dallesperienza
pre-morte è che si è responsabili di tutto
ciò che si compie durante la nostra vita. Se
noi riuscissimo veramente a capire questo e ci credessimo,
saremmo molto diversi. Immaginate di essere un politico
e di agire un po come i politici: il vostro comportamento
non sarebbe lo stesso. Il mondo sarebbe diverso. Le
due cose che si comprenderebbero sarebbero la responsabilità
personale e la vita che continua oltre la morte. E ciò
cambierebbe tutto...>>.