Caprera, rocciosa e breve, ma irradiante così poderosi raggi di gloria da spazzar luce fin oltre lontani e più oscuri confini del mondo; breve e rocciosa isola ma tutta un monumento per sé stessa, diventi proprietà dello Stato di chicchessia: è il più insigne monumento che l'umanità abbia eretto al proprio sentimento, al proprio eroismo, alla propria grandezza morale.
E nessuno ignora,una massa granitica, dalle svariate forme, di bellezza selvaggia: monti coronati da cisti ,da lentischi da mirti in tutta la loro opulenta vegetazione; piani ciottolosi e spazi fertili ; declivi ondulati precipizi burroni, rocce nude, scogli aguzzi.
Alla sommità c'è la modestissima e bianca casetta dell'eroe con il giardino e l'orto che egli coltivava di sua mano, con i rossi gerani che gli richiamavano il ricordo delle sue balde coorti. Dentro, la camera nella quale diventatagli dolorosa prigione, spirò il volo la grande anima immortale.
Disse
il poeta:
"Come
proteso nume in battaglia
spirante
l'alito della vittoria
l'isola
sacra posa fra i memori
echi
del mar.
Ma indistinto fra gli echi, non ascoltata
rampogna,geme il lamento del grande,
che voleva fosse la salma data alle fiamme nell' 'isola,
in cospetto del libero mare fremente,
non rinchiusa in pochi palmi di terra,
sui quali potesse passare irriverente
lo
stridulo suono di meschini graniti".