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La Regione ha inteso dare al Piano
Territoriale Regionale (PTR) un carattere fortemente processuale e
strategico, promuovendo ed accompagnando azioni e progetti locali
integrati.
l carattere strategico del PTR va inteso:
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Come ricerca di generazione di
immagini di cambiamento, piuttosto che come definizioni regolative
del territorio;
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Di campi progettuali piuttosto che
come insieme di obiettivi;
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Di
indirizzi per l’individuazione di opportunità utili alla
strutturazione di reti tra attori istituzionali e non, piuttosto che
come tavoli strutturati di rappresentanza di interessi.
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Funzioni
di sostegno del piano
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Sostegno
all’operatività dei diversi attori territoriali e definizione delle
prospettive di trasformazione attraverso affinamento di regole
istituzionali per una leale collaborazione
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Memoria
dell’intenzionalità istituzionale nel governo del territorio
regionale e rivisitazione dei principali documenti eredità della
pianificazione territoriale in Campania
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Spinta e
alimentazione di emozioni sociali in base ad una lettura dei fattori
identitari e delle forme tradizionali di uso del territorio da parte
delle comunità insediate
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Il Piano Territoriale Regionale della
Campania si propone quindi come piano d’inquadramento, d’indirizzo e di
promozione di azioni integrate, al fine di determinare coerenza e
sinergia tra la pianificazione territoriale e la programmazione dello
sviluppo. |
Osservazioni e proposte
relative al P.T.R. |
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Comune di Telese Terme |
Argomento |
Osservazioni |
Proposte |
Rete Ecologica |
Il PTR per quanto riguarda la rete
ecologica, pur ispirandosi ai principi fondanti della Carta Europea del
Paesaggio, non prevede strategie ed interventi rivolti alla
valorizzazione di alcuni fondamentali elementi che strutturano il
territorio, come le vie dell’acqua e le piane.
Vengono trascurati alcuni ambiti
territoriali definiti da importanti componenti naturali quali le
sorgenti (sia esse naturali che termo-minerali), le fasce fluviali, le
zone umide che costituiscono un ingente patrimonio di alcuni
comprensori. Una vincente politica di sviluppo sostenibile delle aree
interne non può prescindere da una riqualificazione, tutela, difesa,
valorizzazione e promozione di tali beni naturali attraverso iniziative
e strumenti in grado anche di renderli accessibili ad un numero sempre
maggiore di persone per il turismo e per il tempo libero. |
Creazione di una rete ecologica
ambientale lungo i corsi dei fiumi in quanto essi rappresentano gli
elementi strutturali ambientali del territorio di interrelazione fra
sistemi ambientali, risorse naturali e nuovi sviluppi.
Nell’ambito di tale rete individuare
azioni volte allo sviluppo sostenibile mediante l’utilizzo delle fasce
fluviali e delle aree umide che offrono notevoli opportunità per
svolgere un turismo naturalistico, attraverso l’organizzazione di spazi
per attività ricreative, percorsi escursionistici, birdwatching,
fotografia naturalistica, pesca controllata. |
Rete del rischio
ambientale |
La programmazione proposta è basata su un
quadro conoscitivo del tutto generico e privo di reale conoscenza delle
situazioni a scala locale. Nella definizione delle strategie per il
governo del rischio ambientale non viene fatto alcun cenno alle
possibili azioni da mettere in atto nella eventualità di effetti
derivanti dalla compresenza di diverse sorgenti di rischio. Le tipologie
di rischio esaminate, anche se ritenute di maggior rilievo per la
Regione, costituiscono solo una parte delle problematiche che investono
il territorio. Nella casistica dei rischi esaminati dal PTR (Rischio
vulcanico, Rischio idrogeologico, Rischio sismico, Rischio di incidenti
rilevanti nell’industria, Rischio rifiuti, Rischio da attività
estrattive), sono tralasciati altri rischi altrettanto importanti
nell’ambito della pianificazione regionale e soprattutto per alcune aree
di pianura (es.: rischio relativo al depauperamento della risorsa
idrica, alla quantità e qualità della stessa, rischio relativo al
consumo di suolo, rischio di criticità ambientale in relazione
all’eccessivo carico antropico). |
Esaminare anche le seguenti tipologie di
rischio: rischio relativo al depauperamento della risorsa idrica, alla
quantità e qualità della stessa, rischio relativo al consumo di suolo,
rischio di criticità ambientale in relazione all’eccessivo carico
antropico |
Rete dell'inter-
connessione |
Appare non
sufficientemente sviluppato il collegamento tra il Lazio e la Puglia
attraverso la media valle del Volturno e la media valle del Calore (Caianello-Piedimonte;
Matese – Telese Terme - Benevento). La creazione di un grande asse di
trasporto su gomma e su ferrovia consentirebbe, a scala locale, un utile
collegamento tra i centri di Benevento, Telese Terme, Piedimonte Matese
e Caianello ed a scala sovra regionale renderebbe definitivamente la
valle telesina ed alifana centrale nel collegamento tra Roma e Bari
(città poste lungo corridoi plurinodali europei) contribuendo così ad
accrescere in maniera significativa la competitività di tali zone
interne della Campania e dei due parchi ad esse contermini (Parco del
Matese e Parco del Taburno Camposauro), rispetto alle zone interne di
altre Regioni italiane (es. Toscana, Umbria ecc.). Si sottolinea,
inoltre, che le strategie di intervento sono concepite solo in maniera
marginale in termini di servizio alle persone, privilegiando, invece, la
definizione di reti funzionali al sistema economico produttivo. |
Rafforzare le strategie di intervento
relative alle reti funzionali ai servizi alla persona. Individuare, tra
gli interventi strategici ed indifferibili, l’ammodernamento della
SS372 da Caianello a Benevento ed il completamento della Fondo Valle
Isclero con collegamento all’Autostrada Benevento-Caserta. Completare
gli interventi programmati con un’azione finalizzata alla rammagliatura
ed ammodernamento della rete stradale esistente a livello locale.
Inserire tra gli interventi invarianti il collegamento ferroviario
Caianello-Telese; Prevedere interventi di ammodernamento e potenziamento
della linea ferroviaria Benevento-Telese- Caserta.
Definire azioni volte all’inserimento
della valle Telesina nel sistema dei trasporti pubblici regionali,
con particolare riguardo alla
metropolitana regionale |
Comune di San Salvatore
telesino |
Rete ecologica |
Si rileva che nella
trattazione dei temi caratterizzanti la rete ecologica campana, pur
ispirandosi ai principi fondanti della Carta Europea del Paesaggio, non
sono previste strategie ed interventi specifici rivolti alla
valorizzazione di alcuni fondamentali elementi che strutturano il
territorio, come le vie dell’acqua e le piane.
Vengono trascurati
alcuni ambiti territoriali definiti da importanti componenti naturali
quali le sorgenti (sia esse naturali che temominerali), le fasce
fluviali, le zone umide che costituiscono un ingente patrimonio di
alcuni comprensori.
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Sarebbe opportuno inserire
nell’articolato del testo sia il riferimento alle vie dell’acqua ed alle
aree di piana quali elementi fondanti della Rete ecologica sia il
riferimento agli indirizzi strategici ed agli obiettivi del “Progetto
Appennino”, con l’esplicitazione delle azioni che verranno intraprese
dalla Regione Campania al fine di mantenere gli impegni assunti con la
sottoscrizione della Convenzione.
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Rete del rischio ambientale |
La programmazione
proposta è basata su un quadro conoscitivo del tutto generico e privo di
reale conoscenza delle situazioni a scala locale. Le tipologie di
rischio esaminate, anche se ritenute di
maggior rilievo per la
Regione, costituiscono solo una parte delle problematiche che investono
il territorio. Nella casistica dei rischi esaminati dal PTR (Rischio
vulcanico, Rischio idrogeologico, Rischio
sismico, Rischio di
incidenti rilevanti nell’industria, Rischio rifiuti, Rischio da attività
estrattive), sono tralasciati altri rischi altrettanto importanti
nell’ambito della pianificazione regionale e soprattutto per
alcune aree di pianura
(es.: rischio relativo al depauperamento della risorsa idrica, alla
quantità e qualità della stessa, rischio relativo al consumo di suolo,
rischio di criticità ambientale in relazione
all’eccessivo carico
antropico).
Inoltre, si osserva
che la definizione del “rischio” e i processi di mitigazione andrebbero
posti come procedure di valutazione e non come “rete”.
Nello specifico
sarebbe auspicabile che tale procedura di valutazione a livello di PTR
individui per gli specifici STS le azioni prioritarie di mitigazione
soprattutto in relazione agli interventi programmati
per l’accessibilità.
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Esaminare anche le seguenti tipologie di
rischio: rischio relativo al depauperamento della risorsa idrica, alla
quantità e qualità della stessa, rischio relativo al consumo di suolo,
rischio di criticità ambientale in relazione all’eccessivo carico
antropico.
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Rete inter-connessione |
Gli interventi di
ammodernamento previsti, devono essere però integrati da un’operazione
di riammagliatura della rete stradale esistente a livello locale e di
supporto sia agli insediamenti produttivi di
piana che allo
sviluppo delle aree a vocazione turistico-naturalistica e
silvo-forestale di monte.
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Rafforzare le strategie di intervento relative alle reti funzionali ai
servizi alla persona.
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