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La chiesetta di
S.Bernardino? Solo una chiesa di campagna? Solo un piccolo tempio di una
piccola città di provincia? Nemmeno per sogno! Piuttosto una tra le chiese
più belle del mondo!
Non lo dice un abitante del caratteristico rione. Non lo dice nemmeno un
contradaiolo da sempre così affezionato alla chiesetta. Non lo afferma il
cappellano di contrada e parroco di S.Paolo, don Luigi Poretti. Il giudizio
non è assolutamente di parte e arriva dalla redazione di "Donna Moderna",
il periodico del gruppo Mondadori che, nel numero 4 di gennaio, pubblica
una foto della chiesa sotto l'ultima neve caduta all'Epifania con una
didascalia che non lascia spazio a dubbi: "Le chiese più belle del
mondo: San Bernardino a Legnano (Milano)". Un riconoscimento
importante e che fa felici un po' tutti noi. Un giudizio qualificante
per i residenti nella vicina cascina, per la contrada S. Bernardino,
per la vicina parrocchia, per la città intera.
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La Chiesa di San Bernardino
è stata consacrata nel XVII secolo ed è stata costruita sulle
rovine di un antico oratorio su proposta di Carlo Borromeo. Le prime tracce
su documenti risalgono al 1650 dove possiamo leggere: "...Nella
cascina San Bernardino, copiosa di persone, si trova una picciol chiesa del
medesimo nome... é antica e escetto che a tempi passati fu riedificata la
capella unica che in quella si trova. L'anno 1642 fu intrapreso l'uso di
farvi la festa di San Bernardino al 20 maggio...".
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Probabilmente
è stata costruita nel 1580 per ricordare le prediche di San Bernardino da
Siena nel convento di Sant’Angelo. Dell’antico oratorio sono giunti fino a
noi parti dei muri in cotto e ciottoli e una formella di terracotta che
attualmente è all'interno della chiesa.La chiesa durante i secoli fu
arricchita da molte opere artistiche come un affresco raffigurante la Madonna
col Bambino, San Francesco e San Carlo, un crocifisso del XVIII secolo in
legno e bronzo.
Gli ultimi lavori di restauro, con il consolidamento del tetto, la
tinteggiatura delle pareti esterne e lo scoprimento di alcuni tratti delle
vecchie mura, furono eseguiti con la collaborazione e il contributo della
contrada di San Bemardino, che aveva donato anche le vetrate artistiche ai
due lati dell'abside raffiguranti San Carlo e San Bernardino.
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