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Un nuovo impianto per lo smaltimento dei rifiuti nascerà a Legnano, nella
zona del nuovo ospedale. Con il sì della maggioranza dei consiglieri comunali
si è infatti dato il via ieri sera a un nuovo “impianto di digestione
anaerobica e compostaggio”.
A presentare il progetto sono stati i dirigenti di Amga che hanno parlato di
un sito “adatto a zone parco e ubicato a sufficiente distanza dal nuovo
ospedale”.
Nella stessa struttura ci sarà anche un nuovo distributore di metano.
L'impianto produrrà biogas che farà funzionare un motore che genererà energia
elettrica. Prevista anche una nuova isola ecologica che sostituirà quella di
via Ciro Menotti, che a sua volta verrà chiusa. L'impianto costerà 15 milioni
di euro, tratterà 45.000 tonnellate all'anno di rifiuti, di cui 5.000 verde e
il resto frazione umida. Si stima un ritorno di circa 4,8 milioni di euro
all'anno.
In merito all’impianto sono state tante le domande rivolte ieri sera in
Consiglio comunale al sindaco e ai tecnici dell’Amga, a dimostrazione di un
progetto di assoluta importanza per la città e sul quale anche l’opposizione
vuole vederci chiaro. Il primo cittadino ha precisato che si tratterà di
“un impianto ancora più moderno di quello di Guanzate e che non produrrà
odori e nemmeno rumori”, aggiungendo poi che “Legnano va bene come raccolta
ma bisogna fare di più per lo smaltimento senza affidarci ad altri
comuni. Con Busto Arsizio e Gallarate. Stiamo studiando di far diventare
ACCAM un'agenzia specializzata sul ciclo dei rifiuti. il protocollo con Busto
Arsizio e Gallarate comporterebbe il trasferimento delle quote di ACCAM alle
ex municipalizzate. Noi vogliamo fare un polo integrato ambientale con Busto
Arsizio e Gallarate, spalmando gli impianti sul territorio. Vorrei inoltre
precisare che il sito sorgerà all'interno di un parco e lì non vogliamo fare
espansione urbanistica”.
Alla domanda del consigliere Stefano Quaglia (PD) “se questo impianto, visto
che produrrà biogas, andrà a incidere sul cogeneratore di via per Busto”, i
dirigenti dell’Amga hanno risposto che “l'impianto è molto energivoro e tutto
il calore verrà sfruttato dall'impianto stesso, quindi non ne avanzerà per il
teleriscaldamento. il protocollo con Busto Arsizio e Gallarate comporterebbe
il trasferimento delle quote di ACCAM alle ex municipalizzate.
L’opposizione non si è dimostrata “pregiudizialmente contraria
all’impianto dal momento che i rifiuti sono un problema che va affrontato, ma
la scelta dell'ubicazione (vicino appunto al nuovo ospedale, ndr) crea molte
perplessità, anche perché in merito al progetto i cittadini non sono stati
ancora interpellati”
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