di PAOLO GIROTTI
LA
GIUNTA non vuole l’insediamento di Iper, ma neppure portare il peso di
una penale da 50 milioni di euro: la tesi sull’impossibilità di bloccare l’iter
del nuovo centro commerciale è già stata utilizzata in passato
dall’amministrazione legnanese, ma è stato il sindaco Lorenzo Vitali a
ribadire ancora in questi giorni l’argomento all’indomani del dibattito
organizzato dal Comitato del quartiere San Paolo. «Non abbiamo novità, in
merito al discorso dell’Iper in zona San Paolo — è il commento di Vitali —.
Ho letto che il 70% dei cittadini non lo vuole. Garantisco che il 100% della
giunta e della maggioranza non lo vorrebbe: abbiamo sempre sostenuto che
questo progetto non costituisce un valore per il territorio e anche noi siamo
preoccupati per l’impatto che potrebbe avere».
«CERTO È che 50 milioni di euro sarebbero
una penale insostenibile per la città. Già in campagna elettorale ho chiarito
che le ragioni per cui dobbiamo subire questo intervento vanno ricercate
nelle scelte delle precedenti amministrazioni. Precedenti a questa e anche
all’amministrazione Cozzi: chi c’è stato prima ha fatto sì che la proprietà
potesse rivendicare quei diritti che ora sta legittimamente esercitando.
Nulla abbiamo ora da aggiungere a quanto già detto in campagna elettorale,
per questa ragione non parteciperemo all’assemblea del quartiere San Paolo.
Non appena ci saranno sviluppi noi stessi convocheremo un incontro pubblico».
PER L’AMMINISTRAZIONE, di palazzo
Malinverni dunque, non c’è nulla di più da dire rispetto a quanto emerso
negli ultimi mesi. «Ho letto dell’intervento di Mario Barbaro — continua
Vitali riferendosi al presidente della commissione trasporti della Provincia
di Milano, presente lunedì pomeriggio all’incontro del Comitato di quartiere
—. Mi riservo di verificare se il suo è stato un intervento personale, o se
parlava come rappresentante della Provincia. Se così fosse, ci sarebbe un
evidente problema istituzionale: la Provincia infatti è stata ed è presente a
tutti i tavoli su cui il progetto è passato e passerà e non mi risulta che
abbia tra i suoi compiti il ruolo di mediatore che si propone di avere.
Un’ultima considerazione: ritengo molto utile e importante che i quartieri
presentino le loro istanze ed espongano le loro problematiche, ma vorrei che
tutti ricordassero sempre che i quartieri fanno parte di una città. Anche le
logiche e le scelte rivolte ai quartieri si collocano nelle più ampie
strategie di governo della città».
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