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 da  “IL  GIORNO “

01 dicembre 2007

 

DOPO IL DIBATTITO AL SAN PAOLO

 

 

 

di PAOLO GIROTTI


LA GIUNTA non vuole l’insediamento di Iper, ma neppure portare il peso di una penale da 50 milioni di euro: la tesi sull’impossibilità di bloccare l’iter del nuovo centro commerciale è già stata utilizzata in passato dall’amministrazione legnanese, ma è stato il sindaco Lorenzo Vitali a ribadire ancora in questi giorni l’argomento all’indomani del dibattito organizzato dal Comitato del quartiere San Paolo. «Non abbiamo novità, in merito al discorso dell’Iper in zona San Paolo — è il commento di Vitali —. Ho letto che il 70% dei cittadini non lo vuole. Garantisco che il 100% della giunta e della maggioranza non lo vorrebbe: abbiamo sempre sostenuto che questo progetto non costituisce un valore per il territorio e anche noi siamo preoccupati per l’impatto che potrebbe avere».                                                                                               

«CERTO È che 50 milioni di euro sarebbero una penale insostenibile per la città. Già in campagna elettorale ho chiarito che le ragioni per cui dobbiamo subire questo intervento vanno ricercate nelle scelte delle precedenti amministrazioni. Precedenti a questa e anche all’amministrazione Cozzi: chi c’è stato prima ha fatto sì che la proprietà potesse rivendicare quei diritti che ora sta legittimamente esercitando. Nulla abbiamo ora da aggiungere a quanto già detto in campagna elettorale, per questa ragione non parteciperemo all’assemblea del quartiere San Paolo. Non appena ci saranno sviluppi noi stessi convocheremo un incontro pubblico».

PER L’AMMINISTRAZIONE, di palazzo Malinverni dunque, non c’è nulla di più da dire rispetto a quanto emerso negli ultimi mesi. «Ho letto dell’intervento di Mario Barbaro — continua Vitali riferendosi al presidente della commissione trasporti della Provincia di Milano, presente lunedì pomeriggio all’incontro del Comitato di quartiere —. Mi riservo di verificare se il suo è stato un intervento personale, o se parlava come rappresentante della Provincia. Se così fosse, ci sarebbe un evidente problema istituzionale: la Provincia infatti è stata ed è presente a tutti i tavoli su cui il progetto è passato e passerà e non mi risulta che abbia tra i suoi compiti il ruolo di mediatore che si propone di avere. Un’ultima considerazione: ritengo molto utile e importante che i quartieri presentino le loro istanze ed espongano le loro problematiche, ma vorrei che tutti ricordassero sempre che i quartieri fanno parte di una città. Anche le logiche e le scelte rivolte ai quartieri si collocano nelle più ampie strategie di governo della città».