Poi disse un altro: «Deh, se quel disio
      si compia che ti tragge a l'alto monte,
 87 con buona pïetate aiuta il mio!

Poi un altro disse: «Possa esaudirsi il tuo desiderio di salire rapido il monte, con spirito di carità aiutami a realizzare la stessa aspirazione!

        Io fui di Montefeltro, io son Bonconte;
      Giovanna o altri non ha di me cura;
 90 per ch'io vo tra costor con bassa fronte».

Io fui Buonconte da Montefeltro; né mia moglie Giovanna né altri hanno cura di pregare per me; perciò io vado con costoro umiliato e triste».

        E io a lui: «Qual forza o qual ventura
      ti travïò sì fuor di Campaldino,
 93 che non si seppe mai tua sepultura?»

E io a lui: «Quale destino o sventura ti portò fuori da Campaldino, tanto che mai si seppe il luogo di tua sepoltura?»

        «Oh!», rispuos'elli, «a piè del Casentino
      traversa un'acqua c'ha nome l'Archiano,
 96 che sovra l'Ermo nasce in Apennino.

«Oh!», egli rispose, «ai piedi del Casentino traversa un fiume che ha nome Archiano, che nasce sopra l'Ermo in Appennino.

        Là 've 'l vocabol suo diventa vano,
      arriva' io forato ne la gola,
 99 fuggendo a piede e sanguinando il piano.

Là dove si spegne il suo nome (allor che l'acqua si riversa nell'Arno), io arrivai ferito nella gola, fuggendo a piedi e insanguinando il piano.

        Quivi perdei la vista e la parola;
      nel nome di Maria fini', e quivi
102 caddi, e rimase la mia carne sola.

Qui perdetti la vista e la parola; finì col nome di Maria e qui caddi e rimase solo il mio corpo fisico.

        Io dirò vero e tu 'l ridì tra ' vivi:
      l'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno
105 gridava: "O tu del ciel, perché mi privi?

Io ti dirò il vero e tu lo ripeterai tra i vivi, in dimensione umana: l'angelo di Dio mi prese con sé, mentre l'angelo dell'Inferno gridava: "O tu del ciel, perché mi privi?

        Tu te ne porti di costui l'etterno
      per una lagrimetta che 'l mi toglie;
108 ma io farò de l'altro altro governo!"

Tu porti con te la sua animica parte eterna, per una lacrimetta che ti versa; ma io farò dell'altra parte altro governo (ristabilirò in lui l'equilibrio perduto, con la mia opera purificatrice)!"

        Ben sai come ne l'aere si raccoglie
      quell'umido vapor che in acqua riede,
111 tosto che sale dove 'l freddo il coglie.

Tu sai certamente (continuò Buonconte) come nell'aria si raccoglie il vapore che ricade in pioggia, dopo essersi condensato nel piano freddo dell'aria.

        Giunse quel mal voler che pur mal chiede
      con lo 'ntelletto, e mosse il fummo e 'l vento
114 per la virtù che sua natura diede.

Così giunse quel mal volere che, se pur mal chiede con l'intelletto, tramuta il Male in Bene (come "quell'umido vapor che in acqua riede" ritorna) e mosse il fumo e il vento per mezzo della potenza purificatrice che la sua natura diede.

        Indi la valle, come 'l dì fu spento,
      da Pratomagno al gran giogo coperse
117 di nebbia; e 'l ciel di sopra fece intento,

Poi quando il di' fu spento nelle tenebre della notte, il gran giogo della disarmonia delle forze naturali coperse il Pratomagno e una densa nebbia offuscò la Terra e il cielo,

        sì che 'l pregno aere in acqua si converse;
      la pioggia cadde e a' fossati venne
120 di lei ciò che la terra non sofferse;

così il pregno aere si convertì in acqua; la pioggia cadde sferzante e copiosa nei fossati in una tempesta che mai prima di allora quella terra aveva sofferto;

        e come ai rivi grandi si convenne,
      ver' lo fiume real tanto veloce
123 si ruinò, che nulla la ritenne.

e come avviene nelle grandi cascate, che si gettano verso il fiume così veloce, si rovesciò quell'acqua che nulla la ritenne.

        Lo corpo mio gelato in su la foce
      trovò l'Archian rubesto; e quel sospinse
126 ne l'Arno, e sciolse al mio petto la croce

Il mio corpo gelato si rivoltò nella ghiaia e l'Archiano, nelle forze della natura disastrata, lo sospinse nel fondo dell'Arno, e si sciolse così dal mio petto la croce del peccato

        ch'i' fe' di me quando 'l dolor mi vinse;
      voltòmmi per le ripe e per lo fondo,
129 poi di sua preda mi coperse e cinse».

nella Grazia, quando il dolore mi vinse e la tempesta mi rivoltò contro gli scogli e nel fondo del fiume, il mio corpo gonfio di rena e di melma rimase sepolto sotto la ghiaia».

Così Buonconte svelò la sua fine, il suo sconosciuto luogo di sepoltura e lo svolgersi della eterna Legge di Giustizia, che Dante avrebbe portato alla conoscenza umana.

 

(le Tre Cascate, lungo il corso dell’Archiano d’Isola, presso Badia Prataglia)

 

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