Io vidi un, fatto a guisa di leuto, pur
ch'elli avesse avuta l'anguinaia tronca
da l'altro che l'uomo ha forcuto.
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Io
vidi uno che sarebbe parso un liuto (leuto) se gli fosse stato diviso
l’inguine (l’anguinaia) dalle gambe (da l’altro che l’uomo ha
forcuto) |
La grave idropesì, che sì dispaia le
membra con l'omor che mal converte, che
'l viso non risponde a la ventraia,
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L’idropisia
che rende lenti e pesanti i movimenti dell’uomo malato (grave), che
rende sproporzionate le membra a causa del sangue che essa fa più acquoso (l’omor
che mal converte), tanto che il viso, rimanendo magro, con corrisponde
più al ventre che si gonfia enormemente, |
facea lui tener le labbra aperte come
l'etico fa, che per la sete l'un
verso 'l mento e l'altro in sù rinverte.
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gli
faceva tenere le labbra aperte come fa il tisico (etico), che per
l’arsura rivolta un labbro in giù, penzoloni, e l’altro in su. |
"O voi che sanz'alcuna pena siete, e
non so io perché, nel mondo gramo", diss'elli
a noi, "guardate e attendete
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“O
voi che pur senza dover scontare alcuna pena, non so perché vi troviate qui,
all’Inferno”, ci disse, “guardate e mirate (attendete) la misera
condizione del maestro Adamo: io ebbi in vita gran quantità di ciò che
desideravo ed ora, deformato orrendamente, bramo una sola goccia d’acqua. Sembra
che Maestro Adamo fosse un dottore di origine forestiera (da cui il titolo
“maestro” appartiene al mondo universitario), forse di origini britanniche
(come sottolineano alcuni documenti che parlano di un “magister Adam di
Anglia” e di un “Adam Anglicus”), attratto nel casentino ed ospite di signori
di Romena. I quali, però, lo indussero a falsificare i fiorini, mescolando 21
carati d’oro con 3 di rame o di altro metallo vile. Per tale motivo maestro
Adamo fu arrestato dai fiorentini (Firenze era una repubblica di banchieri!)
e fu arso vivo, forse nel 1281. |
a la miseria del maestro Adamo: io
ebbi vivo assai di quel ch'i' volli, e
ora, lasso!, un gocciol d'acqua bramo.
63 |
|
Li ruscelletti che d'i verdi colli del
Casentin discendon giuso in Arno, faccendo
i lor canali freddi e molli,
66 |
I
ruscelli che dai verdi colli del Casentino scendono giù verso l’Arno, nei
loro letti freschi e ricchi d’acqua, |
sempre mi stanno innanzi, e non indarno, ché
l'imagine lor vie più m'asciuga che
'l male ond'io nel volto mi discarno.
69 |
mi
sono sempre davanti, vivi nel ricordo, perché la loro immagine mi fa soffrire
l’arsura (m’asciuga) più della malattia per la quale mi dimagrisco (mi
discarno) in volto. |
La rigida giustizia che mi fruga tragge
cagion del loco ov'io peccai a
metter più li miei sospiri in fuga. 72 |
La
severa Giustizia Divina che mi tormenta (fruga) trae motivo dal luogo
fresco e ricco d’acqua dove io commisi i miei peccati per farmi soffrire di
più (a metter più li miei sospiri in fuga). |
Ivi è Romena, là dov'io falsai la
lega suggellata del Batista; per
ch'io il corpo sù arso lasciai.
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Lì
è Romena (castello dei conti Guidi, vedi foto sotto) dove il falsificai
i fiorini (su una delle cui facce era
raffigurata l’immagine di S. Giovanni Battista, patrono di Firenze – la
lega suggellata dal Battista –) e per tal motivo fui condannato ad essere
arso vivo. |
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|
Ma s'io vedessi qui l'anima trista di
Guido o d'Alessandro o di lor frate, per
Fonte Branda non darei la vista.
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Ma
se io vedessi qui (al tormento) l’anima dannata di Guido o di
Alessandro o del loro fratello (Aghinolfo o Ildebrandino; erano costoro i
conti Guidi di Romena che avevano spinto maestro Adamo a falsificare i
fiorini), non cambierei il piacere di vederli (non darei la vista) per
la Fonte Branda presso Romena. |
Dentro c'è l'una già, se l'arrabbiate ombre
che vanno intorno dicon vero; ma
che mi val, c'ho le membra legate?
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Qui
all’Inferno (dentro) ce n’è già una (Guido), se le altre anime dannate
mi riferiscono la verità, ma soddisfazione posso trarne, se non posso vederlo
a causa delle mie membra appesantite che mi bloccano qui? |
S'io fossi pur di tanto ancor leggero ch'i'
potessi in cent'anni andare un'oncia, io
sarei messo già per lo sentiero, 84 |
Se
io fossi appena un po’ più leggero anche solo da poter avanzare di un’oncia
in cent’anni, mi sarei già avviato, |
cercando lui tra questa gente sconcia, con
tutto ch'ella volge undici miglia, e
men d'un mezzo di traverso non ci ha.
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cercandolo tra questi peccatori, con tutto che questa malabolgia ha una circonferenza di undici miglia e non c’è meno di un mezzo miglio nel senso della larghezza (di traverso). Secondo
alcuni dantisti, per trovare il conte Guido, maestro Adamo, ci impiegherebbe
non meno di 700.000 anni! |
Io son per lor tra sì fatta famiglia: e'
m'indussero a batter li fiorini ch'avevan
tre carati di mondiglia".
90 |
Io
sono qui (tra sì fatta famiglia) a causa loro: proprio loro mi
indussero a coniare quei fiorini che avevano tre carati di metallo vile (mondiglia)”. |