Dome de Rochefort
4015 m
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Cresta sud-ovest (integrale di Rochefort) |
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Il Dôme de Rochefort è la vetta più alta della lunga e splendida cresta di Rochefort, bellissima via di cresta, classica e panoramica, di sviluppo prevalentemente su terreno innevato. L’itinerario risulta essere molto frequentato solo fino all'Aiguille de Rochefort: la maggior parte delle cordate preferisce rinunciare a spingersi sino al Dôme, anche per evitare al ritorno i pericoli legati al rialzo termico, viste le molte ed insidiose cornici presenti. Salita di difficoltà tecniche piuttosto contenute ma dalle caratteristiche tipiche delle ascensioni di creste nevose in alta quota, con passaggi affilati ed aerei, a volte ghiacciati, ripidi e insidiosi per la presenza di numerose cornici: sicuramente non consigliabile in caso di vento forte. I tratti su roccia, in modo particolare sulla piramide sommitale del Dôme, pur non difficili non offrono il massimo della solidità. Anche l'impegno fisico richiesto non è da sottovalutare, perchè il tempo necessario per percorrere la cresta al ritorno risulta essere più o meno simile a quello dell'andata. |
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Difficoltà: |
AD ( II / 50° ) |
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Dislivello: |
900m |
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Tempo: |
5h30-7h30 |
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Dal rifugio Torino (3375 m, raggiungibile in funivia da Courmayeur) si attraversa il plateau del Colle del Gigante, ci si porta alla base delle Aiguilles Marbrées (da aggirare sulla sinistra) e si risale quindi il ghiacciaio in direzione del dente; punto di riferimento l’evidente canalino nevoso che incide la bastionata rocciosa sottostante la Gengiva. Ci si porta sulla cresta superiore di questo contrafforte roccioso risalendo direttamente il canalino nevoso (45°) oppure tenendosi sulle facili roccette della sua sponda sinistra. Da questa cresta secondaria si segue un sistema non difficile, a tratti delicato, di canalini e roccette rotte miste a neve, obliquando verso destra fino a raggiungere la cresta principale e la base di un gran gendarme, che deve essere aggirato sulla destra. Si segue quindi la cresta di rocce miste a neve con alcune logiche deviazioni fino a raggiungere la conca nevosa della Gengiva, alla base della parete sud del Dente del Gigante. [2h-2h30]
Si prosegue ora lungo il filo di cresta fino quasi all'anticima (3933 m); si aggira la punta sulla sinistra oppure la si attraversa; alcuni chiodi e dei cordini di calata permettono di aggirare la punta senza problemi: ci si può assicurare per discendere una decina di metri di ripido pendio spesso ghiacciato (50°) per continuare poi l'aggiramento traversando su neve più comoda. Riguadagnato il filo nevoso della cresta, qui particolarmente affilata, si prosegue superando un breve passaggio in roccia. Si aggira quindi sulla sinistra uno spuntone roccioso, abbastanza esposto, per riportarsi subito dopo in direzione della cresta attraverso un breve canalino. Per cresta si raggiunge la base delle rocce dell'edificio sommitale dell'Aiguille de Rochefort. Si traversa subito un po' verso destra e si risale per facili cenge fino ad un evidente canale-diedro, non molto marcato; lo si risale per rocce sovrapposte non difficili (II) ma che richiedono un minimo d'attenzione, sino a raggiungere un buon punto di sosta. Da qui occorre traversare a sinistra, entrando in un canale spesso nevoso che, salendo dapprima leggermente verso destra e poi più direttamente, conduce fino in vetta. [1h30-3h] Si scende ora lungo la cresta nord-est fino alla prima evidente depressione della cresta sommitale, dirigendosi dapprima verso la slanciata cuspide rocciosa del Mont Mallet, quindi lungo un facile pendio che porta al vasto plateau nevoso sottostante (3895 m). Lo si attraversa in direzione di un'evidente elevazione nevosa della cresta, che deve essere salita direttamente (3936 m) e non aggirata, superando anche un breve tratto roccioso lungo una fessura. Si continua lungo la cresta lasciando sulla destra il pinnacolo roccioso del Doight de Rochefort; aggiratolo si riguadagna il filo per un breve pendio un po' ripido. La cresta nevosa termina contro il salto roccioso che costituisce la piramide finale del Dôme. Si risale una costola rocciosa sulla destra (II) per un centinaio di metri, sin quando il canalone sulla sinistra non si restringe; attraversato verso sinistra il canalone, si prende la crestina rocciosa che gli fa da sponda (II, roccia piuttosto marcia) e la si risale direttamente fino alla cresta sommitale, che in breve porta in vetta. [2h]
Per la discesa si può seguire la via di salita, effettuando eventualmente una doppia dal punto di sosta al termine del canale-diedro della cresta ovest dell'Aiguille; è anche possibile lasciare il Dome in direzione opposta, per compiere l'intera traversata della cresta di Rochefort e delle Grandes Jorasses, grande salita di misto, lunga e non facile (tratti di IV); in questo caso, si pernotta al bivacco Canzio al Col des Grandes Jorasses (vedi Grandes Jorasses).
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