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Pointe Médiane

4097 m

Parete sud-est (per l'Arete du Diable)

Le Aiguilles du Diable si compongono di cinque ardite guglie che svettano sulla cresta sud-est del Mont Blanc du Tacul; la loro traversata è una classica quanto difficile arrampicata in alta quota. La Pointe Mediane è la più bassa del gruppo superiore, che forma con la Pointe Carmen. Durante l'avvicinamento al col du Diable, bisogna porre attenzione alla eventuali scariche di sassi. Come per tutte le altre guglie l'arrampicata è aerea ed esposta (molto elegante in particolare nel diedro) e si svolge in ambiente superbo su di un ottimo granito compatto. I chiodi strettamente necessari sono in posto, ma è consigliabile comunque portare con sè un assortimento di dadi e friends. Occorre anche una buona esperienza per effettuare senza complicazioni le necessarie calate in corda doppia.

Difficoltà: D+ ( IV+ / 40° )
Dislivello: 900m
Tempo: 9h-11h

Dal rifugio Torino (3375 m) si sale al col des Flambeaux. Da qui lungo il glacier du Geant si raggiunge il Cirque Maudit passando a nord della Tour Ronde, quindi ci si porta alla base del canale che scende dal col du Diable. Si passa la crepaccia terminale (impegnativa se molto aperta) quindi si sale per neve verso lo sperone che sale verso la Pointe Chaubert. Su terreno misto si guadagna il canalone nevoso che risalito direttamente (in annate secche meglio stare sul bordo roccioso di destra) porta al col du Diable (3955 m). Seguendo la cresta, ci si porta sotto la Corne du Diable che occorre aggirare a sinistra per raggiungere la breche Chaubert.

Da qui si può salire in vetta alla Corne du Diable lungo la sua parete nord-ovest seguendo delle fessure (III); la discesa si effettua con una breve corda doppia che riporta alla breche Chaubert. Proseguendo lungo la traversata si sale in vetta alla Pointe Chaubert (4074 m) seguendone lo spigolo est, inizialmente per una placca (IV+, chiodi) poi per rocce leggermente meno difficili. La discesa alla breche Mediane si effettua con due doppie da 30 metri. Si attacca quindi la parete sud-est della Pointe Mediane (4097 m) salendo verso destra su rocce non difficili sino ad un bel diedro. Lo si sale per 25 metri (IV, chiodi), quindi si traversa verso destra per pochi metri ad una fessura con dei sassi incastrati (IV), che permette di guadagnare lo spigolo sud-est. Lungo lo spigolo per salti rocciosi si arriva ad una terrazza. La cima è composta da tre blocchi che formano due finestre; attraverso la finestra di sinistra, si sale brevemente al blocco di vetta.
Per la discesa, tornati alla finestra, si effettua una doppia di 30 metri con un leggero pendolo lungo un camino del versante nord per raggiungere la breche Carmen (è anche possibile portarsi alla finestra di destra, fare una doppia di 25 metri, quindi raggiungere la breche Carmen traversando per rocce non difficili). Ora occorre salire verso destra per una ventina di metri lungo delle fessure (IV) che incidono la parete sud-est della Pointe Carmen (4109 m) facendo attenzione all'eventuale presenza di ghiaccio, sino ad una terrazza. Da qui, continuando a seguire delle fessure (IV), si aggira l'anticima orientale per il versante nord giungendo dopo 20 metri ad un'altra terrazza tra le due punte sommitali. Volendo, si segue la breve cresta sino in vetta alla più alta punta occidentale. Tornati alla terrazza ci si cala, da sotto la punta occidentale, con due doppie (30+25 metri) fino a raggiungere la breche du Diable. Da qui si aggira a destra l'Isolée, che non è sul filo di cresta ma spostata sul lato sud, semplicemente proseguendo lungo la cresta sino ad arrivare a monte della guglia alla breche de l'Isolée, che risulta perciò evitabile (la salita dell'Isolée prevede un passaggio di V grado; la difficoltà complessiva rimane D+, ma si deve aggiungere una o due ore sul totale della traversata). Per scalare l'Isolée (4114 m) si deve scendere per 15 metri lungo il canale che si origina dalla forcella e scende nel versante sud, sino a raggiungere una fessura che sale lungo la parete nord-est. La si risale (IV) sino a raggiungere una lama staccata che forma uno strapiombo. Lo si supera proseguendo in verticale per un paio di metri, per uscire poi a sinistra sullo spigolo est, che si sale lungo un evidente diedro (V, chiodi) sino ad una terrazza. Ora si seguono delle fessure meno difficili (III) sino alla vetta, dalla quale si scende dapprima con una doppia sino alla terrazza posta sullo spigolo est, quindi con un'altra doppia obliqua di 25 metri che riporta all'attacco nel canale, da dove in breve si risale alla breche de l'Isolée. Da qui, si continua a seguire la cresta stando leggermente a destra del filo; quando, raggiunto un salto roccioso, diventa più verticale, ci si sposta a destra attraversando un canale. Si risale una prima costola, quindi, raggiunta verso sinistra una cresta secondaria, la si segue sino alla vetta del Mont Blanc du Tacul (4248 m). [9h-11h]
Si scende quindi normalmente su una buona traccia (attenzione ai crepacci) al col du Midì da dove è possibile salire in breve al Refuge des Cosmiques, oppure tornare al rifugio Torino attraverso la Vallée Blanche ed il col des Flambeaux. [4h-5h]

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