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a Grangia di Montauro (oggi di S. Anna) è un complesso di edifici dotati di un recinto fortificato di notevoli dimensioni. Attualmente si presenta come  un monumento diroccato e Grangia vista dalla collina di Gaperina, in primo piano Chiesa di S. Anna gravemente lesionato di cui rimane parte del recinto murario esterno con   le torri angolari mentre la parte  degli edifici interni, crollati, sembra addossata soprattutto nella metà est del complesso, la cui quota  appare sensibilmente più alta.

Orientata Est-Ovest con pianta rettangolare (60 m. per 40 m. circa) è dotata di 4 torri a base quadrangolare ed un ingresso con portale monumentale sul lato Ovest, quello opposto al lato prospiciente il mare.

La Grangia è stata  gravemente danneggiata dal terremoto del 1783 , i cui movimenti sAffresco  della Grangia nel '700 (part., chiesa di San Pantaleone,  Montauro)ismici sussultori ed ondulatori hanno provocato il grave dissesto delle strutture murarie esterne ed il crollo  delle murature interne. Il recinto murario, in conci irregolari di pietra granitica grigia con sporadiche inzeppature in frammenti di laterizi (tegole e coppi), si presenta degradato, fessurato,  fuori asse ed in molte parti  sprofondato, quindi ben al di sotto del livello originario. A circa metà altezza è presente una cornice aggettante in conci di pietra granitica. 

Una visione della struttura risalente al XVIII secolo si può ricavare  dagli affreschi della Chiesa di S. Pantaleone in Montauro in cui è raffigurata la processione  del 1753  in occasione dell’arrivo delle reliquie del Santo martire da Napoli. Il disegno  raffigura l’edificio (seppure rappresentato in maniera leggermente difforme dal vero) con visione  dalla spiaggia.

E’ probabile che l’edificio avesse un piano terra, al di sotto del livello del cordolo esterno, un primo piano, corrispondente alle feritoie e le finestre del lato sud, più o meno alla stessa quota e forse un secondo piano o sottotetto.

La Grangia di S. Anna nella Platea cinquecentesca è descritta come un complesso formato da una chiesa (di S. Anna) con vicino un edificio (palacio) ed ambienti di servizio, una descrizione che non corrisponde esattamente  all’edificio attuale, molto più grande e le cui caratteristiche tecniche ci forniscono una datazione del complesso relativa ad un periodo successivo alla redazione della Platea. L’edificio  appare dunque un complesso che racchiuderebbe uno spazio centrale con una  recinzione esterna che avrebbe  inglobato edifici preesistenti, mantenendone la disposizione interna (il palacio cinquecentesco con il cortile ‘cum fonte vivo’).

Il paramento murario del nostro edificio trova convincenti confronti e similitudini con quelli di edifici calabresi dei secoli Chiesa S. PantaleoneXVI-XVII, con il paramento della torre campanaria della Chiesa di S. Pantaleone in Montauro (1569)  e quello della torre inglobata all’interno del Casino del Ceci (complesso ultimato nel 1662).

Non appare affatto improbabile, vist Facciata lato sud  Chiesa S. Pantaleone (clicca sulla Monofora per ingrandirla)e anche le affinità tra la cinta della Certosa di Serra San Bruno e quella della Grangia,  che l’edificazione del recinto esterno  possa essere messa in relazione con i lavori di risistemazione   della Certosa del 1536 o più probabilmente del 1595. L’utilizzazione di maestranze provinciali potrebbe chiarire la presenza di eventuali caratteristiche ‘ibride’ presenti nella pianta e nella struttura muraria del complesso, che appare comunque, al momento, una singolare eccezione nel  panorama italiano delle strutture religiose.