Il vice presidente del consiglio Gianfranco
Fini va in visita alla comunità di San Patrignano e annuncia: la riduzione
del danno è finita. Nonostante nel corso degli ultimi anni, con leggi meno
restrittive e la distribuzione di metadone ai tossicodipendenti, il numero
di morti per eroina fosse diminuito, il nostro governo vuole reprimere chi
fa uso di sostanze stupefacenti senza pensare ad una seria riduzione del
danno. Fini non fa nessuna distinzione tra droghe leggere e pesanti ma tutto
sarà sempre più illegale e clandestino.
Potremmo, magari chiedere a
Fini di rendere illegale, oltre che le coltivazioni di marijuana, anche i
vigneti. Ogni anno 30.000 persone muoiono per malattie causate dall’abuso di
alcool, senza contare gli innumerevoli incidenti stradali per stato di
ebbrezza e i casi di violenza tra le mura domestiche – spesso contro donne e
bambini - dovuti all’alcolismo.
Ricordiamo inoltre all’on.
Fini che con la legge attuale (riduzione del danno), il numero di decessi in
Italia per overdose è calato da 1.566 del 1996 a 1.012 nel 2000; si dovrebbe
continuare a migliorare in questa direzione, non invertire la tendenza.
L’Italia a favore della guerra. Il
giorno 7, la stragrande maggioranza della camera dei deputati, tutto il
centro destra ovviamente, e gran parte del centro sinistra, con 513 sì,
vota a favore della partecipazione dell’Italia alla guerra in Afganistan.
Berlusconi entusiasta riesce così ad ottenere la "prova di devozione
all’interesse nazionale". Tutto ciò andando contro i principi di
un pezzo di carta con 139 articoli che, per i tanti smemorati, ricordiamo si
tratta della nostra Costituzione della Repubblica italiana secondo la quale
non vi è alcun motivo di entrare in guerra, salvo che il paese sia
attaccato; infatti all’art.11 afferma: "L’Italia ripudia la
guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in
condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le
Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a
tale scopo."Belle parole, vero!? Peccato che ormai governo e
gran parte dell’opposizione le abbiano completamente dimenticate.
Gino Strada, il medico fondatore di Emergency
che cura le vittime di guerra in Afganistan si rivolge ai nostri onorevoli
dicendo: "Quello che state
scegliendo non è una semplice esportazione di mezzi militari navali e
terrestri ma l’importazione della guerra in casa nostra."
In discussione al parlamento la modifica
della legge 180 ossia la proposta di una sostanziale riapertura dei manicomi
(cose da pazzi?) presentata dalla deputata di Forza Italia, Burani
Procaccini facendo scaturire sempre più accese polemiche e proteste
soprattutto da chi lavora a diretto contatto col disagio. In merito, ecco
quanto dichiara la Società Italiana di Psichiatria: "La legge 180,
attualmente in vigore, fissa alcuni principi fondamentali sul problema della
salute mentale; 1) il superamento degli ospedali psichiatrici; 2) l’integrazione
dell’assistenza psichiatrica nel servizio sanitario nazionale; 3) l’orientamento
prevalentemente territoriale dell’assistenza psichiatrica; 4) la
limitazione del trattamento sanitario obbligatorio in condizioni di degenza
ad alcune situazioni ben precisate.
Si tratta di principi
largamente condivisi sia dagli operatori del settore che dagli utenti e dalle
loro famiglie. Inoltre grazie a questa
legge, la maggior parte degli italiani ha imparato ad avere nei confronti
delle patologie mentali un rispetto e una tolleranza maggiori che in
passato".
La riforma della scuola del ministro della
pubblica (ancora per quanto tempo?) istruzione Letizia Moratti prende forma.
In sostanza scompaiono le scuole superiori così come le conosciamo oggi
ossia ci saranno solo due indirizzi possibili: la formazione liceale o
formazione di avviamento al lavoro. La scelta tra i due indirizzi viene
posta a 12 anni. Sì, avete capito bene..., appena a 12 anni un bambino
dovrà decidere della propria vita…capire se è sveglio e brillante per il
liceo o se è un po’ lento e poco dotato, adatto quindi per un avviamento
al lavoro. L’Unione studenti sconcertata dichiara: "un pesante
ritorno al passato". Sono previste una serie di mobilitazioni… già
si parla perlomeno di innalzare l’età della scelta a 14 anni.
Formigoni fa il buono con i soldi pubblici.
Il
presidente della Lombardia, Roberto Formigoni (Forza Italia) ha investito 58
miliardi di lire di denaro pubblico per i buoni scuola (privata) dicendo che
sono per tutti gli studenti in condizioni economiche disagiate. Bene! Vediamo
come e a chi sono stati erogati: 11.107 buoni sono stati destinati a
famiglie che dichiarano un reddito annuo procapite (da moltiplicare cioè per
il numero dei componenti il nucleo familiare) da 30 a 60 milioni di lire, per
un totale di 15 miliardi, addirittura superiore alla somma spesa annualmente
in Lombardia (14 miliardi) per il diritto allo studio di quasi un milione di
studenti. A fianco di questi ricchi (non è una colpa) e finanziati dalla
regione (questa sì che è una colpa) vi sono 26 famiglie che dichiarano un
reddito negativo e 1.806 che dichiarano di guadagnare annualmente da 0 a 5
milioni procapite. Scusate l’ignoranza, ma con un simile reddito, come fanno
a spendere 6, 8 o 10 milioni all’anno per mandare i figli alla scuola
privata? Viene il sospetto che si tratti della buona e vecchia evasione
fiscale, ma Formigoni, prima di sganciare, non ha pensato di controllare. La
protesta dei movimenti studenteschi lombardi ha condotto alla citazione per
incostituzionalità dei buoni alla Corte Costituzionale ma, guarda a caso, il
governo Berlusconi l’11 luglio annulla il ricorso. Tutto
ciò in palese violazione dell’art.33 della Costituzione della Repubblica
italiana dove al secondo capoverso, leggiamo:
"Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di
educazione, senza oneri per lo Stato."
La regione Sicilia segue Formigoni. Il
presidente della regione Sicilia, Salvatore Cuffaro (centro destra) decide di
seguire l’esempio lombardo ma con un lodevole sforzo in più: stanzia ben
100 miliardi di lire (di soldi pubblici ovviamente) per il finanziamento alle
famiglie (bisognose?) che manderanno i figli alla scuola privata. Altra
violazione dell’art.33 della nostra Costituzione.
Inchiesta ONU sulla polizia per i fatti di
Genova durante il G8 a luglio.
I
pubblici ministeri che indagano sulle violenze della polizia denunciano una
scarsissima collaborazione delle forze dell’ordine (apertamente difese e
coperte da Fini&Co.) nel fornire un album fotografico per il
riconoscimento degli agenti coinvolti nei pestaggi della caserma di Bolzaneto.
Foto piccole, vecchie e di nessuna utilità commentano gli avvocati del Genoa
Social Forum. "Sono foto in cui una madre non riconoscerebbe il proprio
figlio" commentano anche in procura.
L’avvocato Gamberini di
Bologna si è rivolto alla commissione speciale dell’ONU che si occupa dei
diritti umani, con un esposto sui fatti di Genova. La commissione l’ha
ritenuto meritevole di approfondimenti, ha deciso di occuparsene e potrebbe
giungere ad assumere dei provvedimenti nei confronti dell’Italia
retrocedendola nella classifica mondiale del rispetto dei diritti. Un onore
che, in ambito europeo è toccato solo alla Turchia.
Siamo sempre più fieri di essere Italiani!
Il grande costruttore di gallerie,
temporaneamente ministro per le infrastrutture, l’ing. Lunardi, propone l’innalzamento
a 150 chilometri orari dei limiti di velocità sulle autostrade,
aggiungendo, per chiarezza, che il limite "serve a garantire una
maggiore fluidità sulle strade più congestionate dove dovremmo anche
prevedere multe salate a chi viaggia a sinistra creando ingorghi".
Un ingegnere davvero acutissimo e lungimirante. Invece di far rispettare i
limiti attuali (più di 6000 morti sulle strade nel 2000 in cui la
principale causa è proprio l’eccesso di velocità: fonte Polizia
Stradale) pensa di aumentarli…insieme ai morti. Pensate
che in alcuni paesi del nord Europa si sperimentano isole formate da
quartieri residenziali con la riduzione del limite a 30 orari, realizzazione
di piste ciclabili e rispetto per l’ambiente… ma… si sa, a noi
italiani piace andare veloce.
Sanità: tornano i ticket. La
maggioranza del parlamento vota a favore della reintroduzione dei ticket
sanitari (entrate dello Stato previste dalla finanziaria) per visite
specialistiche e farmaci (aboliti la scorsa legislatura). Vengono ridotti i
posti letto da 4,5 per mille abitanti a 4; vengono concessi poteri alle
regioni per introdurre eventuali tasse sanitarie. In poche parole, si
prospetta la creazione di 20 sistemi sanitari diversi…regioni di serie A e
di serie B, magari anche serie C. Per quanto riguarda la carenza del
personale infermieristico (solo in Lombardia ci vorrebbero almeno 8.000
infermieri in più), il governo propone agli infermieri in pensione di
rientrare a lavorare e alza il tetto massimo di ore di straordinario
settimanale a 49. Bene! Così, addio
nuova occupazione e se ci ricoverano all’ospedale, sarà più facile che
un infermiere stressato da troppe ore di lavoro ci mandi a quel paese quando
abbiamo bisogno. Non era meglio risparmiare i 2.000 miliardi di spesa
previsti nella finanziaria dal governo per la guerra (della quale agli
italiani non importa nulla) e investire di più in salute (sicuramente agli
italiani interessa di più) ?
Il governo del nostro presidente operaio, su
richiesta della Confindustria,vuole abolire l’art.18 dello Statuto
dei Lavoratori che prevede la giusta causa per i licenziamenti. Questo
articolo stabilisce che in caso di licenziamento ingiustificato, se il
lavoratore fa causa e la vince ha diritto al reintegro in azienda. La nuova
proposta prevederebbe al massimo, sempre nel caso in cui il lavoratore vinca
la causa, un risarcimento monetario ma non il ritorno sul posto di lavoro.
Tutto ciò va contro l’art.30 capitolo IV del Trattato di Nizza dell’Unione
Europea che non è una legge vincolante ma dà una indicazione precisa in
termini di garanzia di una giusta causa per il licenziamento di un
lavoratore. Inoltre, nel 2000 gli italiani hanno votato contro l’abolizione
di tale articolo in un referendum proposto dai radicali, ricordate? I
sindacati (non tutti) promettono battaglia. Speriamo bene.
Istituzione di un mandato di arresto europeo.
L’unione europea ha intenzione di
creare un nuovo strumento giudiziario che permetterà il coordinamento su
tutto il territorio dell’unione per la ricerca di persone che hanno commesso
reati. La discussione in corso porterà a decidere per quali reati far valere
il nuovo mandato di arresto. Non ci
crederete ma l’Italia, nella veste del ministro dell’interno Claudio
Scaiola, ha chiesto di escludere tra i reati, la corruzione e quelli connessi
con illeciti finanziari come il falso in bilancio; strano? Non tanto…capiamo
l’imbarazzo del ministro che senza questa richiesta indecente rischierebbe,
prima o poi, di vedere il governo in manette. Manette europee, non quelle dei
giudici milanesi "comunisti e giustizialisti".
Cesare Previti, arcinoto extra - pluri - stra -
indagato, sfruttando subito la nuova legge sulle rogatorie, voluta dal suo
capo Silvio, chiede ai suoi legali di invalidare alcuni documenti provenienti
dalla Svizzera riguardanti alcune delle infinite inchieste in cui è
coinvolto.
Il sottosegretario agli interni, avvocato
Carlo Taormina, dichiara che i giudici milanesi dovrebbero essere arrestati
per il loro abuso di potere esercitato durante le indagini su Cesare Previti
e sul presidente del consiglio.
La
magistratura si difende e prepara un documento di protesta. L’opposizione
parlamentare prepara una mozione di sfiducia per Taormina per la quale anche
qualche partito della maggioranza (CCD), probabilmente scandalizzato dalle
parole del sottosegretario, lascia libertà di voto ai suoi.
Il governo vara un decreto di misure
"contro il terrorismo" e contro la nostra libertà.
Tale decreto dà pieni poteri al ministero dell’interno di far eseguire
perquisizioni, intercettazioni telefoniche ed ambientali senza ricorrere all’autorità
giudiziaria cioè senza la necessità di un mandato, senza un minimo di
garanzia democratica. Sarà necessario un semplice sospetto, delle
dichiarazioni… Dovremo stare attenti a quello che diciamo al telefono? a
parlare troppo male del governo? o peggio a sostenere che la guerra non è
giusta?… stiamo attenti a dire certe frasi "sovversive".
Nota di colore:
anche l’Ulivo ha votato a favore di questo provvedimento… Mah? l’Ulivo
non è all’opposizione?
Il Parlamento Europeo vota una risoluzione
contro i provvedimenti che l’Italia ha preso e che di fatto riducono la
collaborazione giudiziaria internazionale. In sostanza il Parlamento di
Strasburgo ha preso posizione contro la legge sulle rogatorie voluta da
Berlusconi, Previti e dal resto della Banda Bassotti che ci governa. Non
sarà che tutta l’Europa sia diventata improvvisamente comunista !?
L’Italia decide di non mandare più le
truppe in Afganistan.
Il ministro
degli esteri Ruggiero dice che sarebbe troppo pericoloso data la situazione di
enorme confusione che regna nel paese asiatico. Se non fossero in gioco vite
umane, verrebbe da dire: ora si va costi quel che costi! Davvero una bella
dimostrazione di coerenza: dopo aver imbevuto gli Italiani di guerra giusta al
terrorismo, patria, tricolore e altre chiacchiere retoriche ci accorgiamo che
sarebbe pericoloso… figuracce a parte, siamo ben contenti di non
partecipare ad una guerra che ai cittadini non frega assolutamente nulla. Le
navi da guerra italiane rimangono comunque nel Mar Arabico (a fare solo bella
mostra di sé) al costo di 71 miliardi di lire al mese…e poi la sanità
costa troppo… Tutto sempre,
ovviamente, sicuramente nell’interesse degli Italiani.
Il governo si vendica dei magistrati. Il
presidente del CCD (partito di governo), Marco Follini ammette che nella
maggioranza c’è chi "coltiva sentimenti di vendetta". Un
esempio: viene tolta la scorta al magistrato Ilda Boccassini, che dopo
aver scoperto gli assassini di Giovanni Falcone rappresenta a Milano l’accusa
nel processo toghe sporche. Nel frattempo il sottosegretario ai Beni
culturali (non ci crederete ma è proprio Vittorio Sgarbi), un obiettivo a
basso rischio, viene costantemente seguito da ben tre auto di uomini
armati.