La magistratura mette i sigilli al petrolchimico di Gela per "reiterato
comportamento criminoso" data l’assenza di norme di tutela ambientale che
causano nella zona un elevato inquinamento, la media più alta d’Italia di
nascite deformi e l’aumento dei casi di cancro di ben tre volte negli ultimi
anni.
I lavoratori per difendere il posto di lavoro sono in agitazione
da
settimane isolando la città.
I governo, invece di imporre
all’azienda dell’Agip la messa in regola degli impianti e il rispetto
delle norme di tutela ambientale, pensa bene di fare un decreto che trasforma
il pet coke (la sostanza inquinante in questione) da "rifiuto
industriale" a "combustibile"… un miracolo e tutto è
risolto.
Lavoratori inquinati ma contenti, all’Agip
probabilmente non verrà contestato nulla, magistratura presa a schiaffi.
La civiltà di Gasparri.
Avellino sabato 16, ad una conferenza di Alleanza Nazionale sul nuovo assetto
della Rai il ministro per le telecomunicazioni ha replicato ad alcuni giovani
di un centro sociale irpino che sfilavano (nessun incidente) contro la
chiusura della radio romana Radio Onda Rossa.
Il ministro Gasparri ha
dichiarato: "Sono dei cretini ambulanti […] ma questi sono troppo
drogati per capirlo. E forse é meglio che chiuda, anzi ne farei nascere altre
di radio così: più fesserie dicono, meglio è per noi che continueremo a
vincere le elezioni…".
Sicurezza sul lavoro, qualche spina tra le
mimose.
Secondo l’INAIL e l’ANMIL
, nel 2001 oltre 221 mila lavoratrici hanno subito un infortunio, il 2% in
più rispetto al 2000. Gli infortuni mortali tra le donne sono stati 107, in
crescita dell’ 8% .
In totale in Italia ci sono
più di tre morti al giorno (uomini e donne) nei luoghi di lavoro e il governo
invece di intensificare i controlli, addirittura propone di smantellare la
legge 626/94 sulla sicurezza perché sostiene che è troppo costosa per le
aziende. Tutto nell’interesse di chi lavora ovviamente.
Vertice europeo di Barcellona.
Berlusconi sprezzante con la manifestazione sindacale con più di 100.000
persone: "Ogni occasione è buona per far festa e non
lavorare".
I lavoratori italiani
ringraziano Berlusconi per la considerazione perché con lui al governo,
purtroppo, le "feste" in programma saranno tante.
Giorno 19.
Il professor Marco Biagi, consulente del governo per le riforme sul lavoro
viene ucciso a Bologna. L’omicidio è rivendicato dalle Brigate Rosse.
Berlusconi e i suoi ministri, prontamente, danno la colpa dell’assassinio
al clima d’odio della protesta sociale. Il governo viene accusato di aver
tolto la scorta al professore poco tempo prima e la vedova rifiuta i
funerali di stato i quali erano stati organizzati proprio per la mattina di
sabato 23 marzo (guarda a caso contemporaneamente alla manifestazione
nazionale).
Manifestazione nazionale.
Sabato 23, la CGIL organizza una manifestazione nazionale a Roma contro le
politiche del governo sul lavoro, in particolare contro l’abolizione dell’art.18
dello statuto dei lavoratori [vedi novembre 2001]. E’ la più grande
manifestazione della storia d’Italia, anche pre-repubblicana: oltre ai
lavoratori iscritti alla CGIL, partecipano
sindacati di base, forum sociali di tutta Italia, studenti, i leader dell’opposizione…
tutti insieme 3 milioni di persone.
Il governo non tollera la manifestazione.
Queste le dichiarazioni di alcuni ministri, Martino: "Questa
manifestazione è un pericolo per la democrazia", Bossi: "I
terroristi sono figli della protesta sindacale", Gasparri: "Invece
di spendere 15 milioni di euro per la manifestazione, si poteva aprire una
fabbrica al sud", Tremonti: "E’ stata la vittoria di
Agnoletto, Casarini e Bertinotti contro D’Alema, Fassino e Rutelli".
I sindacati, in particolare la CGIL, chiedono al presidente del consiglio le
scuse ufficiali come condizione necessaria per riprendere il dialogo.
Come si può notare dal
livello culturale e morale di questi ministri, nessuno è stato in grado di
contestare le idee della manifestazione nel merito dei contenuti condivisi da
milioni di persone ma hanno soltanto espresso disprezzo e ignoranza.
Altro che scuse!
Il presidente del consiglio non porge le scuse ma esprime disprezzo per i
manifestanti dichiarando: "Molti
hanno approfittato del viaggio gratuito per andare a Roma a fare una
scampagnata e vedere qualche museo."
I sindacati indicono lo
sciopero generale unitario per il 16 aprile.