Capitolo X:  Ritorno a casa

 

Erano tornati tutti a Shadowdale da circa cinque mesi, quando Falagar bussò alla porta della stanza di Zeross, alla locanda del paese: Falagar restò un attimo perplesso quando sentì rumori strani provenire dalla stanza. Come se qualcuno volesse mettere in ordine in un attimo: Falagar quindi pensò che forse non sarebbe stato il caso di disturbarli ulteriormente (in fondo quei due ragazzi si meritavano di stare un po’ da soli), quando la porta si aprì e ne emerse Zeross, con indosso solamente i calzoni. Falagar per poco non gli rise in faccia e Zeross in modo molto diplomatico (e spronandolo a sbrigarsi) gli disse:
- Falagar! A che devo questa visita?
- Ehm ,a dire il vero Mounguryn ha chiesto che tutti andassimo alla torre contorta, questo pomeriggio: sembra voglia darci un incarico molto importante. Ci vediamo li insieme agli altri, Jane compresa!
Falagar pronunciò un saluto per la ragazza e tornò nella sua stanza, pensando a tutte le faccende che doveva fare.
- Che cosa pensi voglia Mounguryn da noi?, chiese a Zeross quando chiuse la porta.
Zeross si sedette sul bordo del letto e per un attimo si fece pensieroso: che anche lui avesse scoperto il segreto? Zeross ci rimuginò su per un attimo e non notò che Jane si stava vestendo, con gli abiti da cerimonia che un sacerdote del suo rango doveva indossare.
Zeross decise che non c’era nessun segreto da nascondere: tutti loro lo sapevano e quindi non si doveva preoccupare di nulla. Purtroppo tutti i suoi sforzi per scovare quel maledetto libro si erano rivelate inutili e anche Ion non ne sapeva nulla. Inoltre quel maledetto di Vokail, probabilmente l’unico a sapere qualcosa, non si trovava da nessuna parte.
- Non devi combattere da solo i tuoi demoni, amore, gli disse dolcemente Jane, incrociando il suo sguardo.
Il cuore di Zeross si riempì di nuovo di gioia e per un attimo si domandò se veramente era degno di tale fortuna: Xellas aveva certamente compiuto qualche sbaglio, se lui aveva quella creatura con lui.
- Hai ragione, in fondo ho degli splendidi amici e te.
Detto questo la baciò profondamente, si vestì e scese in locanda in cerca dei suoi amici. 

- Ciao Jane e a dopo, disse Dobos.
Mentre la porta della locanda si chiudeva, Zeross ne seguiva con lo sguardo il movimento, insicuro se stare li ad adorarla o correrle dietro. 
Beh, pensò, probabilmente le sarei stato di imbarazzo al tempio.
- Più penso a come vi siate incontrati e più non ci credo, disse Dobos con una pacca sulla spalla di Zeross.
Zeross rispose con un sorriso alla battuta di Dobos, ma la sua attenzione era rivolta al paladino di Helm, Ras: da quando gli avevano raccontato, era un valente guerriero e un prescelto dagli dei.. forse anche lui..no…
- Ehm, Zeross, sai qualcosa di questa storia della convocazione da Mounguryn?, chiese Naunt.
- No, mi ha avvertito poco fa Falagar, come voi credo.. beh, forse vorrà congratularsi con noi per il casino che Ras ha combinato agli Zentarim.
Dobos, Naunt e Zeross risero all’unisono, ma si sentirono molto a disagio quando Ras li squadrò per bene e, senza dire nulla, usci dalla locanda, sbattendo la porta.
- Mi sa tanto che il paladino di Helm si faccia degli scrupoli ad uccidere quella gentaglia, disse Dobos acido.
- Non posso dargli tutti i torti, ma è certo che non c’erano altre soluzioni per uscire da quella fortezza, tranne quella scelta da Eridian e Grifis, disse Naunt in tono conciliatorio.
- Già! Però anche lui è rimasto sorpreso quanto noi quando quella spada di luce pura è svanita nello stesso modo nella quale era finita nelle sue mani!, disse Dobos.
- Penso che non sia un problema nostro: sono cose che interessano a quelli come Naunt e Ras. Che ne dici Dobos di farti un giretto? Devo parlarti.., disse Zeross.
- Va bene, ho capito, ci vediamo dopo, disse Naunt.
- Cosa?, l’hai già messa in cinta?, disse Dobos.
Zeross annuì sorridendo e sopportando le pacche dell’amico: stavano già camminando da un po’, verso le fattorie ad est di Shadowdale, quando Zeross si fermò ,di fronte ad un casa, quasi in rovina.
- Beh, che ne pensi? No, non voglio viverci con te! Sarà il regalo che farò a Jane per il nostro matrimonio: visto che sei l’unico che sembra non avere la testa tra le nuvole in questo periodo, voglio sapere cosa ne pensi.., disse Zeross.
Dobos scoppiò in una sonora risata, che lasciò perplesso Zeross: che si fosse sbagliato a giudicare quell’uomo?
- Questa è una catapecchia, vecchio mio! Se vuoi un consiglio, ti serviranno due mani robuste come le mie per rimetterla a posto, che ne dici?
I due si strinsero la mano: stavano già progettando cosa cambiare.. una amaca sembrava quello che serviva a quel giardino.. 

- Mi dispiace di avervi convocati qui in fretta e furia, ma devo affidarvi un incarico molto importante: premetto che sarete ricompensati adeguatamente. Bene, detto questo passiamo al dunque: come ben sapete la nostra cittadina, e con essa tutta Shadowdale, fa parte del consiglio delle valli, un organo che permette a tutti la pace e la prosperità. Si dia il caso che la riunione di quest’anno si dovesse fare qui, a Shadowdale, ma il Cormyr (che fa parte come osservatore del consiglio) ha avanzato la proposta di tenere il consiglio a sud, vista la pericolosità delle strade qui a nord. Come ben capirete io non posso mancare e vorrei assumervi come guardie del corpo. Che ne dite?
Jane, Zeross, Ras, Falagar, Dobos e Naunt si guardarono e risposero insieme:
- Sarà un onore, signore.
- Bene, ne sono felice, perché partiamo subito, dobbiamo arrivare a Ashabenford tra tre giorni, dato che mi devo incontrare con  Halesk Malorn, Alto consigliere di quella cittadina, disse Mounguryn. 

- Tutto sta proseguendo per il meglio: mentre lui sarà lontano il piano sarà completato e al suo ritorno ci sarà una grossa sorpresa per tutti.
- Lo so. Sappi che non tollero errori, capito? Non voglio perdere ancora. Manca davvero poco: è riuscita a fuggire, ma non rimarrà lontana da me ancora per molto. Una volta presa lei, ne avremo tre su sette. 

Mistledale è una valle costantemente ammantata dalla nebbia che sale dal fiume: si dice che alcune persone siano entrate dalla nebbia e non ne siano più uscite. La valle è completamente coltivata e, mentre Mounguryn con la sua scorta passava per la strada, si facevano da parte i cavalieri di Mistledale, rinomati per la loro competenza e professionalità. Costoro fecero strada al gruppetto, stremato per la marcia serrata e per gli scontri sostenuti durante il viaggio: molti banditi, un orsogufo e alcuni lupi non erano comunque bastati a fermarli.
Mentre Mounguryn entrava nella residenza dell’alto consigliere (un palazzo imponente quanto la torre contorta), Dobos e gli altri, congedati dal loro datore di lavoro, stavano cercando una locanda, niente di meglio per rinfrancare lo spirito e il corpo, a detta di Jane.
Il suo sorriso, il suo ottimismo e la sua bellezza avevano già conquistato tutti, tranne Naunt: da quanto si sapeva i due già si conoscevano e tra di loro non correva buon sangue.
Per quanto gliene fregava a Dobos, a lui bastava avere una buona birra: stava già per appoggiare le sue labbra sul boccale, quando Jane lo rimproverò, ricordandogli che Tymora permetteva molte cose, ma non quella di bere alcolici. Dobos ci pensò su un momento e, incrociato lo sguardo pacificatore di Zeross, ordinò un idromele.
-  O forse anche questo non va bene alla tua padrona?, disse Dobos stizzito.
- Non fare così, Dobos, in fondo Jane lo fa per il tuo bene: l’ultima cosa che vogliamo è quella di trovarci nei guai, vero?, chiese Falagar.
La questione si risolse così e tutti presero le loro stanze: Jane e Zeross, ovviamente stavano assieme.

- Forse dovresti smetterla di sognare Zeross e aprire gli occhi, disse Zeross.
- Tu sai dov’è vero? Dimmelo! Subito! Non credere di potermi sfuggire!, urlò Zeross infuriato.
- Ma se non sai proteggere nemmeno la tua donna, cosa credi di poter fare? Uccidermi?, Vokail scomparve dal sogno di Zeross, come un incubo evanescente, mentre riprendeva i sensi.
Zeross guardò di fianco a lui e vide Jane, che dormiva tranquilla: era stato solo un incubo: di colpo la faccia di Jane diventò una maschera di dolore e Zeross vide solamente sangue, da tutte le parti, che inondava la stanza.

Zeross si svegliò e questa volta veramente dai suoi incubi: ma quello che vide fu peggio della realtà. Vide qualcuno che si avvicinava a Jane, che la colpiva con una strana arma, mentre lui era li bloccato. Vide in fondo a quella oscurità un sorriso maligno che ben conosceva. Vide Jane che terrorizzata si alzava di scatto dal letto, con il sangue che le gocciolava dalla veste.
Quando tutto finì, la figura estrasse un bambino (un maschio!) e distrusse la finestra con un sol colpo, mandandola in frantumi.
- Che cosa sta succedendo li dentro?, urlò Dobos.
Non ricevendo risposta, spalancò la porta e trovò Zeross bloccato in piedi in stato di shock, ma quanto vide dopo fu molto peggio: Jane stava perdendo molto sangue e la sua graziosa rotondità sulla pancia era sparita, chi aveva potuto fare tutto questo?
- Non ci crederei se non l’avessi visto con i miei occhi, disse Ras.
Tutti si guardarono nervosamente, per poi posare lo sguardo su Zeross: il suo volto era una maschera di dolore misto a rabbia, che diventò qualcosa di indescrivibile quando lui entrò dalla porta.
Vokail era vestito con la solita veste nera, su cui portava, in bella vista, il simbolo del suo dio malvagio, Cyric: un teschio che sovrastava una stella nera. Con se portava, come sempre una bastone, che terminava con uno strano aggeggio.
- Perso qualcosa?, disse Vokail.
Zeross levò lo sguardo su di lui, come in cerca di qualcosa da dire, mentre Naunt e Ras trattenevano Dobos, pronto quasi sicuramente a spaccare la faccia a Vokail.
- Hmm, nervosetti oggi, eh?, detto questo Vokail appoggiò il suo arnese alla parte e vi si appoggiò a sua volta, facendo in modo che solamente il suo sorriso sottolineasse le sue parole.
- A quanto sembra, non te la cavi bene, figlio di Xellas, disse Vokail.
- Mai quanto te brutto vigliacco!, urlò Dobos, cercando di svincolarsi dalla presa di Ras e Naunt.
- No Dobos, basta! Io e te Vokail non abbiamo niente da dirci, disse Zeross, sorprendendo i suoi compagni.
- Ma come? Questo bastardo è responsabile di quello che è successo stanotte, lo sappiamo tutti!, disse Dobos, sconsolato.
- No. Stiamo facendo il suo gioco così, disse Zeross, distogliendo lo sguardo da quell’uomo.
- Finalmente, figlio di Xellas, stai cominciando a ragionare: strano per un essere come te, provocò Vokail.
- Vattene Vokail! Noi non vogliamo avere nulla a che fare con te, capito?, disse Ras.
- Io però ho molte cose in sospeso con voi.. anche con te, paladino!, disse Vokail.
- Vattene, sacerdote, o chiameremo le guardie, disse Falagar.
- Non scaldatevi.. in fondo ho già pensato io a molte cose.., state tranquilli, ci rivedremo, statene certi, disse Vokail.
Detto questo Vokail prese la sua arma e si avviò verso la porta.
- Ah, un ultima cosa, Zeross: non credi che sia il caso di cercare la dimora di tuo padre? Si dice che abbia vissuto per un po’ a Shadowdale.. ci si vede.
La porta si chiuse e, nonosostante fosse già primavera, tutti sentirono un brivido sino alle ossa.
- Perché quel bastardo non è già morto?, chiese Dobos
- Perché sa molte cose, disse Ras pensieroso. 

Il consiglio delle valli si svolse senza problemi, anche se Jane, nonostante la disponibilità di Mounguryn, fu scortata sino a Shadowdale e affidata alle migliore cure possibili: Zeross sosteneva che un impegno era più importante della sua stessa vita.
Mounguryn aveva fatto altro che lodarlo per la sua integrità e forza.

Quando partirono da Scardale, fu chiaro a tutti che le trattative con Zhentil Keep non erano andate a buon fine: i rappresentanti delle valli, forti dell’appoggio della Sembia e del Corymr, esigevano un maggior controllo da parte delle città del mare della luna sulle proprie strade. Il brigantaggio e il moltiplicarsi dei mostri preoccupavano giustamente tutti: l’accordo con Zhentil Keep non era possibile e altre nubi si aggiungevano all’orizzonte delle valli.

Però non tutti ne vedevano lo spessore.

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