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Film realizzati
La volpe e le camelie
Diretto da Jean-Jacques Annaud
Uscito il 09/06/2001
Box Office
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Incasso sett.
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Tot.
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Pos.
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16 Giugno 2001
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2 |
30 Giugno 2001
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5 |
07 Luglio 2001
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5 |
14 Luglio 2001
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5 |
21 Luglio 2001
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7 |
28 Luglio 2001
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7 |
4 Agosto 2001
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13.080.023 |
148.861.885 |
9 |
11 Agosto 2001
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5.539.855 |
154.401.740 |
12 |
costo del film (1/2): 29.865.000 incasso del film
(1/2): 77.200.870 Bilancio
definitivo: + 47.335.870
La critica
Mr. Hyde di Asa Nisi Masa |
Dopo l'esperienza kolossal di "Il nemico alle
porte", war-movie ambientato durante la battaglia di Stalingrado,
l'eclettico regista Annaud torna ad ambientare un film fra i monti,
dopo il suo grande successo "L'orso", con un bagno di
semplicità forse necessario dopo la magniloquenza e l'epicità del
film citato. "La volpe e le camelie" (titolo enigmatico ma
affascinante), pur ambientato durante il Fascismo, tocca un tema però
inusitato e ben poco frequentato: il rapporto tra la vicina neutrale
Svizzera e il nostro paese, e tra i cittadini del Canton Ticino, rudi
montanari e contadini, e una rete di emigrati, fuggiaschi, spie ecc.
In questo "piccolo" film la Storia con la esse maiuscola
rimane lontana, al di là di quei monti che rappresentano
simbolicamente il confine tra la vita tranquilla delle vallate e i
rivolgimenti politici e sociali che, a pochi chilometri di distanza,
stanno decisamente cambiando la vita e i destini di milioni di
italiani. Sorretta da un cast internazionale, la vicenda purtroppo
appare qua e là un po' nebulosa e i caratteri stessi dei personaggi -
o almeno di alcuni di loro - non sono ben delineati rischiando così
di compromettere la comprensione stessa del tema di fondo e del punto
di vista degli autori. Anche l'estraneità di alcuni interpreti ai
personaggi non giova certamente alla loro definizione, si veda
l'elegante Winona Ryder decisamente poco credibile come figlia di
montanari svizzeri così come l'americana al cento per cento Sissi
Spacek, che però rimedia con una grande interpretazione tutta tra le
righe colma di finezze da vera attrice. Depardieu straripa meno del
solito ed è invece, al contrario delle americane, perfettamente in
parte, alle prese con un personaggio decisamente ambiguo che si fatica
proprio a trovare simpatico. Si veda la scena della volpe, che
onestamente - al contrario degli autori - proprio non riesco,
personalmente, a vedere come impersonificazione del male. Apprezzabile
quindi lo sforzo di autori e regista di raccontare una storia
"diversa", di toccare argomenti scomodi e spesso sottaciuti
e di fare un cinema lontano dalla spettacolare commercialità del
panorama contemporaneo, peccato però che spesso le buone intenzioni
non bastino a fare un buon prodotto finale. Così il film rimane un
po' nel limbo dell'incompiuto, mostrando delle potenzialità che
restano purtroppo inespresse, e la vicenda, pur drammatica, scivola
via un po' freddamente senza riuscire a coinvolgere più di tanto lo
spettatore. Nota di merito finale per la veterana "signora in
giallo" Angela Lansbury, che a 76 anni suonati riesce a
vivificare il suo personaggio con un'arguzia e una classe sempre più
rare. |
Merlino della MAGIA
production
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Mercurio Pictures, affiancata dalla Gongo Film, fa il
suo "ingresso in società" con questo film che allo
spettatore superficiale potrebbe sembrare un timido approccio ad un
tema molto più vasto mentre, se il tutto viene visto in profondità
prestando attenzione ai piccoli, importantissimi particolari, è
possibile scoprire momenti di alto livello cinematografico grazie ad
una buona sceneggiatura. Purtroppo la mano del regista è spesso
latente ed alla recitazione degli attori non giova il montaggio
"da fotoromanzo", passabile forse per un film d'azione ma
assolutamente inadatto ad una pellicola dove le immagini devono
rappresentare soprattutto sensazioni. Per Mercurio un debutto più che
sufficiente che lascia ben sperare per le opere future. |
Il Critico della Cristian
Production
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Ancora una co-produzione per la Gongo Films, che porta
al debutto, questa volta, la Mercurio Pictures. Il film è poetico,
rilassante, un ritratto superficialmente leggero di un paese come la
Svizzera negli anni '30...solo superficialmente però! Perchè nel
fondo, i problemi che affliggono le semplici persone del luogo sono
molti, e tutti hanno quel fascismo all'origine, che qui non è visto
in ambito militare, ma in quello strettamente politico e sociale. Da
questo tema trattato (insolito per il cinema), si sviluppano molte
situazioni, ma è proprio qui che il film vede il proprio limite.
Tutte queste situazioni non sono ben approfondite, e purtroppo
sembrano raccontate con un certo distacco da parte dell'autore; anche
se il film cerca di scorrere senza "momenti noiosi", sono
troppe le scene in cui lo spettatore non viene coinvolto...e a questo
non contribuisce la descrizione "interiore" dei personaggi,
che, se maggiormente approfonditi, avrebbero davvero giovato ad una
storia tutto sommato buona. Gli attori fanno del loro meglio, e
nonostante la loro diversa nazionalità rispetto ai loro ruoli, se la
cavano piuttosto bene. Jean-Jacques Annaud offre alcune belle
immagini, ma anche lui come l'autore, sembra estraneo alla storia. Per
concludere: la Gongo Films è ancora lontana dai suoi classici
standard, anche se continua a sfornare opere di tutto rispetto, mentre
per la Mercurio Pictures un inizio più che dignitoso. |
Cesare della Cadillac
Ranch productions
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Un film d'introspezione, non facile da strutturare. Un
bel cast, con buone interpretazioni e un finale che lascia la
pellicola irrisolta |
[su]
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