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A.M.C: L'incompetenza

è il mio mestiere

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ATTENZIONE: se credi che le cose narrate in questa pagina siano delle balle frutto della mia mente geniale e creativa, beh ti ringrazio per il pensiero ma non sono il tipo da inventarsi frottole. Se credi che le cose narrate possano essere vere, sebbene siano proprio assurde, per favore segnala questo sito agli amici. Grazie

N.B. Ogni riferimento in questa pagina a persone o cose esistenti è puramente casuale. Queste sono prese in causa per il solo piacere del lettore (e del webmaster) e non con l’intenzione di recare danni o svantaggi a queste. Molti nomi sono inventati per rispettare la privacy delle persone. Tutte le imprecazioni e le parolacce sono saltate su senza alcuno sforzo, e possono essere quindi considerate degli ampliamenti e dei commenti alla lettura, non offensivi.

PREMESSA

Nella nostra scuola di professori rompi ne abbiamo a bizzeffe, ma la persona di cui vi parlerò li batte tutti in ignoranza, incompetenza e arroganza: è la mia ex professoressa di trattamento testi.

Questa tipa si è laureata in diteggiatura (o qualcosa di simile) e in mancanza di personale è stata fatta passare dalla macchina da scrivere al computer, argomento sul quale non sa niente.

“Poverina”, penserete voi. Il bello è che crede di essere brava e, sempre con la sua arroganza, considera quelli della nostra classe degli incompetenti (e intanto io mi sono fatto un sito internet, alla faccia sua) e, oltre a non saperne niente di computer, anche quando spiega argomenti inerenti alla diteggiatura (per la quale è laureata e dovrebbe sapere tutto) dice delle vere e proprie balle, magari anche solo per trovarci errori assurdi.

Non voglio affermare che è matta (anche se lo dico spesso) ma è interessante sapere che viene alle lezioni vestita sempre in modo strano. Dal completino corto verde pisello con la minigonna con lo spacco didietro al completo giallo banana, indossando scarpette rosso vivo o mocassini. Si farà più di tre chilometri a piedi ogni giorno.

In laboratorio, se qualcosa va storto, dice subito: “Vai a chiamare il tecnico”, e magari il problema è qualche cartella spostata per errore.

Cosa significa A.M.C? A.M.C. principalmente sarebbe stata la sigla con cui identificarla. Infatti lo slogan sarebbe stato: A.M.C: L’incompetenza è il mio mestiere, riferito alla’ prof. Ma in seguito ho deciso di intitolare così la pagina web, mantenendo lo slogan per evidenziare che qui si parlerà principalmente della sua incompetenza (la prof. ne è una miniera inesauribile e sempre alimentata).

FINE PREMESSA


Ecco quindi alcune della sue innumerevoli cacchiate. Per identificare gli alunni userò nomi inventati come Paolo Rossi, Maria Bianchi, Marco Verdi...


CACCHIATE FAST & FREE

-Professoressa, poi mi spiega come fare un nuovo account di posta elettronica?--Adesso non siamo qui per questo. Un giorno lo faremo, ma adesso no-

Un’azione evasiva per tutte le evenienze, + una promessa che non manterrà mai per dare più succo alla frase e farla sembrare meno ignorante.

Excel è il foglio di calcolo

Si capisce la superiorità degli strumenti Microsoft, ma probabilmente esaltarli non era la sua intenzione: è un errore di ignoranza.

-Professoressa, lei può consigliarmi un buon programma di fotoritocco? Perché sa io uso Photoshop ma non mi soddisfa.--E non ti va bene?--Eh, no. Me ne consiglia qualcuno?--Eh…si-perché-poi-noi-a scuola non possiamo consigliare dei programmi perché non possiamo fare pubblicità. Perché poi sta uscendo anche Windows 2000…--E’ gia uscito--No…--Si, per Internet c’è--Ah beh per Internet, ma qui a scuola non abbiamo la possibilità di installare da Internet su tutti i computer-

Ogni frase detta con un sorrisetto e un filo di arroganza, contenta per essersi di volta in volta salvata con frasi che se le avesse riascoltate dal nostro punto di vista avrebbe avuto ben poco da ridere. Ma che cosa centra Windows 2000 con Photoshop? E a scuola non si possono consigliare prodotti per non fare pubblicità? E’ solo un parere! E Windows 2000 era già uscito da un pezzo, e mancava un mese all’uscita di Windows ME! (Che poi non sa neanche cos’è). E a scuola siamo collegati ad Internet ed abbiamo i computer in rete locale: vuoi che non si possa installare da Internet?

-La settimana prossima andremo in rete e allora non serviranno più i floppy perché salveremo in internet-

A parte il fatto che sono 2 anni che dice che ogni settimana andremo in rete, che cosa significa che salveremo in Internet? Forse pensa che Internet sia un grande computer, nessuno le avrà mai parlato di trasferimento file o spazio web.

-Quando andremo in rete sarà tutto registrato e allora vedremo chi è che combina... che manomette i computer...-

Ogni tanto si impapera con le sue parole. Ma che cosa vuol dire che sarà tutto registrato? Gli accessi alla rete, forse... ma per capire chi salva sull'hard disk Internet non serve a niente. Mai sentito parlare di data e ora di creazione di un file? Dato che ogni alunno di ogni classe siede ad un computer, basta guardare l'ora e si capisce che classe c'era e quindi chi è stato, no?

"Perchè il floppy A: si chiama così? Perchè comunica con il computer attraverso il linguaggio A", oppure: "Che linguaggio c'è all'interno del disco fisso? Il linguaggio C:"

Servono commenti? Ma chi è stato a dirle 'sta cavolata???

Per spiegare che il segno in un menù a tendina evidenzia un'opzione e disattiva le altre, va nel menù Avvio e selezionando la voce Programmi dice: "Vedete che se seleziono programmi non posso vedere le altre voci?"

No comment

"Il margine di destra deve essere superiore al margine di destra"

Sta' finendo

 


Un giorno: “Professoressa, siamo già in rete?” “Si” “Ci andiamo?” “Oggi no”. Fin qui tutto normale, a parte il fatto che qualcuno c’era già entrato durante la lezione precedente probabilmente perché la scuola è sempre collegata ad Internet ed essendo tutti i computer in rete locale, basta arrivare fino al computer server senza introdurre alcuna password. Il giorno dopo ci dice che non siamo in rete. Ma che cazzate spara? Ma poi scusa, si sa che tutti i computer erano in rete locale già da tempo, e la scuola gia connessa ad Internet. Che bisognava fare per poter navigare da quei computer? Boh...

Compito, vero o falso. -Il segno in un menù a tendina permette di visualizzare un'altra finestra-: VERO. Ma come? Allora vado da lei, con il libro che dice che il segno segnala la possibilità di attivare un nuovo menù a tendina e non una finestra, e mi dice: "Si ma il libro sbaglia", e indicando il menù File: "Questo è un menù, quello che si apre dall'indicatore all'interno del menù è una finestra". Ma vaffanculo! Se è uguale, si apre nella stessa maniera (a tendina!!!) ed ha lo stesso stile perchè dovrebbe chiamarsi finestra? Siamo andati avanti due ore a cercare di spiegarglielo, e non ci siamo riusciti. Una settimana dopo anche il menù file era diventato una finestra!

Compito: elenca 2 modalità che consentano di aprire una finestra. Io metto: doppio click su Risorse del computer e Start, Programmi, Gestione Risorse. "No, non sono finestre" Allora ci mostra la sua procedura: Start, Programmi. "Ecco, questa è una finestra". E allora noi a cercare di spiegarle che Gestione Risorse, così come Word, è una finestra. "No, queste sono applicazioni". Fino a qui ancora nella norma. Lei per darci una conferma fa leggere a uno sul libro: "Un doppio click su Risorse del computer permette di aprire una finestra" "No Festan leggi meglio". E lui ripete. Lei allora: "Ma ragazzi, queste non sono finestre, come ve lo devo dire. Sono applicazioni" Dopo un po' avviando Word: "Cosa c'è in questa finestra..." Ah ah! Come l'ha chiamata? Noi a dirle "Allora questa è una finestra", e lei: "No, è un'applicazione!". Mai vista una persona che cambia idea così velocemente.

Un giorno dice: "Domani interrogo". Il giorno dopo si scopre che avrebbe interrogato tutta la classe su tutto il programma di I e II. Quando mi chiama le spiego i procedimenti per cancellare il contenuto di un documento Word, mentre lei lo esegue con il proiettore. Poi mi fa: "Ora secondo te se chiudo Word il contenuto del documento è cancellato?" e io, con l'aria da intellettuale: "Be, dipende... Temporaneamente si, ma se voglio apportare le modifiche però devo salv...” Lei chiude subito senza salvare per farmi passare da stupido!!! Allora poi le spiego come eliminare definitivamente il documento. Lei continua ad anticiparmi nella spiegazione e poi mi chiede dove bisogna andare per eliminarlo. Io la faccio andare fino in C: e poi mi blocco: "Eh non so dov'è l'hanno salvato". Lei risponde, con una certa arroganza: "Eh, l'avranno salvato in Documenti!" e poi lo trova in C e fa finta di niente (ma forse non si è neanche accorta dell'errore). "Per eliminarlo bisogna cliccare di destro sull'icona e cliccare su Elimina". Lei clicca sullo sfondo della cartella e non compare quell'opzione. "No, non viene fuori" "Si... sull'icona!" "Eh, sull'icona allora... "Eh! Sull'icona! Cos’è che ho detto!...

Crede che siamo andati già in rete. Vuole avviare Internet Explorer e si mette a cliccare sul collegamento a questo, ma così piano che il testo sotto l’icona si evidenzia, pronto per essere rinominato. Allora lei prova a cliccare ancora, sempre sul testo : ”Mi spiace ragazzi, si vede che non siamo ancora collegati”. Allora le viene un’idea: cliccare con il tasto destro e cercare “Apri”! Ma clicca ancora sul testo che è ancora in fase “Rinomina” e l’opzione non c’è. Gli alunni intanto le gridano il procedimento corretto. Lei clicca poi sull’icona e tutto torna normale. Fa doppio click ma il testo va ancora in modalità rinomina. Clicca ancora. Poi di destro ma sempre sul testo. La scena si ripete per un po’ di volte, fino a quando non ce la fa ad avviare il browser. A questo punto si carica automaticamente la home page e il mio amico che stava aiutando la prof. clicca su termina per non far lavorare inutilmente il pc, dato che lei voleva vedere un altro sito, e quindi sullo sfondo appare: Impossibile visualizzare la pagina, operazione annullata. Dopo che lei ha digitato un altro sito e premuto invio, il browser cerca la pagina ma molto lentamente. Lei vede ora la pagina che segnala che l’operazione di prima è stata annullata, e crede che sia impossibile trovare la pagina che cercava lei, quindi chiude tutto. Ma scusa, se la pagina non viene trovata, di sicuro non appare la scritta operazione annullata! Allora decide di cercare il computer server della scuola, andando in trova, e poi su file o cartelle!!! Prima prova a inserire il nome del server al posto del nome del file, e poi come descrizione!!! Questo prova che lei conosce appena la parte superficiale di Windows, e che non ne ha mai utilizzato appieno nessuna funzione! Noi sapremo anche “cliccare e far le nostre cose ma non sapere la teoria”, ma lei sa solo (ed appena) le funzioni in ogni menù, senza saperne usare una.

Un giorno chiama le persone secondo lei più brave: “Pizzi dove sei? Vieni qua Pizzi. Anche Capparotto. Vieni anche tu Festan” e si mette a spiegare: “Siccome dalla prossima settimana andiamo in Internet e abbiamo il proiettore, allora dovete prepararmi una lezione su un argomento a piacere, su Word o Excel”. Devo dire che come ragionamento non ha senso. Cosa centra il proiettore con Internet? E l’argomento da preparare? Potrebbe voler significare che mostra a tutti l’argomento con il proiettore o con la rete locale. Ammesso che ne sia capace, perché allora parlare di tutti e due? Ottima anche l’idea di far fare agli alunni le spiegazioni che che non sarebbe capace di fare lei.

“Mi raccomando, scrivete con le dieci dita”, ci ripete sempre. Poi un giorno il computer su cui lavora un mio amico si mette a funzionare male. Allora, dato che il tecnico non c’è, si mette lei a controllare. Dicendo: “Ecco perché vi faccio salvare su floppy, qui hanno salvato sull’hard disk e si è rovinato tutto”, si mette a cancellare cartelle e file a più non posso, compresi i file di sistema di Windows, e già che c’è, aiuta il mio amico a finire la battitura di una lettera e… magia… scrive utilizzando solo gli indici, battendo la barra spaziatrice con il pollice di traverso, perché è così che si fa!

Un giorno entra in classe: “Scusate se sabato non c’ero, ma sono andata ad un corso di aggiornamento su Internet”. Internet? Ma se non sa neanche cos’è un browser! “Sapete, bisogna sempre aggiornarsi sul mondo dell’informatica”. Aggiornarsi? Per aggiornarsi bisogna sapere almeno le nozioni fondamentali dell’argomento (e anzi di più), e non partire da 0 imparando tutto lì! “Perché poi adesso si possono fare un sacco di cose con Internet, si possono addirittura fare acquisti!”. E noi: “Ma no, dai? Davvero?”. E lei, non capendo il sarcasmo: “Eh si, e si possono fare anche visite mediche. Non so poi come si faccia, perché se il dottore è da una parte e il paziente dall’altra…”. Ma no! Magari inviando i sintomi che poi il dottore controlla! Lo so persino io, che sono rimasto a casa. Ma guarda che ci sei andata tu al corso di aggiornamento, che cosa ci sei andata a fare? Ti sei letta l’indice degli argomenti?

Un giorno in cui Paolo non trovava più il suo floppy, la prof, poco prima che lui arrivasse ne aveva sequestrati due che un mio compagno incaricato alla distribuzione stava dando a Giuseppe Silvestri, pensando che fosse in atto uno scambio di documenti (ognuno dovrebbe avere un solo floppy) e dice: “Adesso controllo e se i documenti sono uguali metto 2 a tutti e due”, senza lasciare il tempo di ribattere ne a Giuseppe ne al distributore Filippo Torsio che accenna: “No ma è perché non sapevo…”. Quando Paolo non trova il suo floppy, lei dice: “Impossibile” dopo un po’ gli fa, per giocare un’ultima carta, tirando fuori i due floppy sequestrati: “Adesso controllo che l’ho trovato io, e se ci sono gli stessi documenti ti do 2”. Paolo va là: “Questo non è mio” e Giuseppe: “No prof. e che il mio floppy era pieno e ne ho portato un altro, che è sempre mio, per salvare”. “Ah, va bene Giuseppe. Per questa volta OK, ma stai attento”… Che cazzo di risposta!

Un giorno, per il quale avevamo da inventarci un verbale, decide invece di spiegare la lettera commerciale e, dopo una mezz’oretta, ce ne fa fare una sul computer. Io comincio a lavorare e dopo un po’ lei, vedendo alzato il mio compagno di computer Paolo Rossi (si, perché non abbiamo computer sufficienti per tutti) perché stava aiutando uno il cui computer si era incriccato, gli dice: “Tu non lavori mai, Rossi, che ti vedo sempre gironzolare?”. “Ma prof, io i lavori li faccio, a casa” “ Eh va beh, ma non ti vedo mai lavorare, mettiti sul computer. Tu dagli il posto”. Mi sposto e lui si mette a cercare il suo floppy nell’armadio senza trovarlo (era già il terzo che spariva). Lo dice alla prof. che afferma che è impossibile e nasce una piccola discussione (che è narrata al punto precedente). Allora mi ridà il posto e io continuo a lavorare. Dopo un po’ ritorna: “Ma allora Rossi non ti avevo detto di lavorare? Tu fai lavorare Rossi”Allora noi in coro: “Si, se manca il floppy”. Paolo: “Allora salvo su C:?” Non ci ascolta. Comincia a lavorare e quando suona Paolo: “Professoressa cosa faccio adesso?”. “Esci senza salvare”. “Ma allora ho lavorato per niente?”

Il giorno dopo Rossi continua il lavoro (avevamo 2 ore) e lei dice: “Alla fine della prima ora raccolgo e metto il voto”. Qualcuno dice: “Ma prof. io ieri ero assente” facendo quindi notare che il tempo a disposizione era poco per lui, e lei non capendo: “Beh ti fai spiegare da qualcuno”. Che risposta! Non capisce il vero problema e gli dice di ARRANGIARSI!!! Ma non è tutto. Questa persona aveva solo quell’ora, si capisce, ma io avevo ancora meno, poiché il giorno prima non avevo potuto lavorare perché c’era S, e quel giorno lui doveva finire il lavoro. Di conseguenza mentre gli altri avevano avuto due ore a disposizione, il mio tempo dipendeva dal mio compagno, e poteva essere mezz’ora così come 10 minuti!!! Sono riuscito a finire sono con un copia-incolla e perché la cosa è andata per le lunghe, finendo con due ore e mezza abbondanti per gli altri e 30 minuti per me! E poi quando ho stampato il mio nome dietro al foglio dopo che aveva detto: “Basta, adesso chi ha stampato bene, gli altri 2”, facendo rumore con la stampante (abbiamo quelle del dopoguerra) mi ha guardato male e ha detto, rivolgendosi principalmente a me: “Siete d’una maleducazione…”!!! Ma vada a quel paese, che se dovessimo calcolare la sua maleducazione nei nostri confronti non basterebbe la potenza di un Pentium 4! Se poi ci sommassimo la sua ignoranza!!!

Ora io vorrei sapere: vi sembra giusto che una persona così insegni in una scuola superiore? Purtroppo è una statale e, si sa, gli statali non possono essere licenziati. Io non so più cosa fare, la nostra classe, così come tutte le altre, ha fatto di tutto per richiedere provvedimenti ma, a quanto pare, non c'è riuscita.

 
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