1 – In USA gli Studi sono ormai pratica comune. In Italia, a parte quelli accentrati su un particolare autore di esperienza, esistono ben pochi esempi (il primo che mi viene in mente è la Innocent). Come nasce lo Studio Golem e quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono?

Alessandro Borroni: Il Golem Studio nasce sulla traccia dei grandi Studios americani, i quali rispondendo all’esigenza dell’editore o del cliente offrono la possibilità di realizzare un lavoro curato professionalmente in tutte le sue parti, operando all’esterno della casa editrice.
L’editore si trova così il lavoro pronto e il suo unico compito è appunto quello di editare (…dopo avere pagato i collaboratori!!!) e divulgare il prodotto commissionato.

Marco Sonseri: Aggiungo anche che in tutte le professioni artistiche in cui lavorano quasi simultaneamente più persone è indispensabile una sinergia creativa che, ad esser sincero, tra di noi è sempre stata molto presente. Ognuno ha un ruolo ben specifico all’interno dello Studio e questo, senz’altro, facilita il raggiungimento dell’obiettivo finale, ossia la realizzazione del prodotto per l’editore.

2 – Quali sono invece i vostri personali percorsi di autori?

AB: Da sempre ho lavorato con il disegno, perché da sempre ho voluto essere quello che disegnava quelle pagine che gli altri leggevano! Fumetti, illustrazioni, caricature, vignette pubblicate qua e là su varie riviste e libri dai generi più disparati. Ma anche sigle televisive, lavori pubblicitari, lavori in Flash, etc, Ho disegnato ad esempio per le ed. Domus, le ed. Palumbo e le ed. Mirror tra le altre. Ho realizzato “ITINERA, Palermo oggi com’era”, un libro a fumetti di 100 pagine per il Comune di Palermo. Ho lavorato 3 anni come web-artist realizzando vari e-cartoons come “LA BATTAGLIA DELLE EGADI” per il Comune di Favignana.
Ho collaborato con una grossissima azienda milanese alla realizzazione del portale di videogame della Kinder. Ho cocreato varie fanzine come Attilan, CBS News, Terminus, L’Isola di Pasqua, etc…
Insomma sono stato un pò in giro!
Adesso sto ultimando il VANGELO a fumetti per le edizioni San Paolo, che mi ha assorbito quasi totalmente negli ultimi 2 anni.

MS: Ad Alessandro mi lega un’amicizia fraterna ed è con lui che ho realizzato il mio primo fumetto autoprodotto (Revangel) nell’ormai lontano 1998, periodo in cui in Italia si respirava un’aria cattiva per i comics. Un’esperienza che mi ha regalato emozioni davvero fortissime e senza dubbio gioiose. Ricordo ancora con grande entusiasmo i suoi story board nati dalle mie sceneggiature… Tuttavia sono entrato ufficialmente nel mondo dei fumetti grazie al progetto Piccoli Brividi della Panini. Da allora ho intrattenuto rapporti con diversi editori, dalla San Paolo Edizioni per la quale ho curato il progetto, la sceneggiatura e i testi del Vangelo a fumetti di prossima pubblicazione su disegni di Alessandro, alla Dream Colours con Niahm, fumetto fantasy nato dal mio amore per questo genere e dalle matite di Francesco Bonanno. Annovero anche una fugace collaborazione con Pavesio Edizioni ed è di prossima pubblicazione una mia storia per l’Eura disegnata dall’amico Giorgio Pontrelli. Insegno anche sceneggiatura presso la Scuola del Fumetto di Palermo.

3 – Come nasce il progetto di Niahm e come si lega al progetto della Dream Colours di albi made in Italy?

AB: Tutto ebbe inizio dal felice incontro con Andy Milanesio, il quale sommerso dai nostri 100 progetti, accolse con reale entusiasmo le mie prime 5 tavole di quello che avrebbe dovuto essere la maxiserie portante della nostra scuderia!
La serie fu rimandata, perché io ero personalmente coinvolto totalmente già da un anno sulla realizzazione del Vangelo a fumetti, quindi impossibilitato ad agire subito.
Quindi si è optato per dare vita alla deliziosa saga di Niahm.
Dopo varie riunioni e quasi giornalieri contatti telefonici e telematici, abbiamo istaurato un ottimo rapporto lavorativo con Andy che si fida della nostra gestione interna.
MS: Niahm è un personaggio importante per il Golem Studio, perché è stato il primo ad essere pubblicato. E’ un fantasy di nuova fattura in cui si respira un’atmosfera magica ma di magia se ne parlava davvero poco. Andy Milanesio è stato catturato dal personaggio e dalle storie e si è limitato a darci delle scadenze per realizzarlo. Poi il contratto, il compenso et..voilà. Tra l’altro Niahm si avvale di autori quali Francesco Bonanno alle matite (creatore grafico della bella fata) e Ignazio Piacenti ai colori che lavorano ininterrottamente al personaggio per caratterizzarlo sempre al meglio in una continua ricerca stilistica che di numero in numero è sempre più particolareggiata. Anche il lettering è curato da noi e a farlo é Manolo Linares, tra l’altro anche lui colorista (nella Ballata di Hanna Ò Brien le ultime pagine sono colorate da lui) e vero artista di loghi!

4 – Come presentereste Niahm a chi non lo conosce? Cosa dovrebbe convincere il lettore ad acquistare il vostro fumetto?

AB: Generalmente il fantasy è facilmente identificabile in Conan o il Signore degli Anelli, dove eroi senza macchia (o con qualcuna!) combattono il male nella sua più pura incarnazione… Niahm non segue assolutamente questa pista, narrandoci storie più o meno quotidiane, usi e costumi del popolo irlandese in un epoca abbastanza reale…Marco a te la palla!!!

MS: Stoppo di petto e inizio la mia cavalcata. Ho sempre ritenuto che far respirare “l’atmosfera giusta” dell’opera che si racconta e lanciare poi, quando è il caso, le giuste suggestioni al fruitore sia indispensabile per ottenere un certo consenso di pubblico e soprattutto render giustizia al genere che in quel momento si sta trattando. Niahm nasce esattamente dai concetti di “atmosfera giusta” e “suggestioni”, concetti tra l’altro inseriti nello scenario dell’Irlanda post avvento del cristianesimo (472 d.C.) perché l’Irlanda ha una tradizione davvero eccezionale in fatto di storie di fate e affini. Niahm è una fata e come tutte le fate vive avventure tutte sue, fuori da ogni schema di serialità, se così si può dire, e questo ne aumenta il fascino. Si respira magia ma di magia se ne vede il giusto quanto basta; la protagonista, se facesse parte del giro delle nostre conoscenze, la definiremmo “un’amica” ma con un carattere assolutamente volubile, tipico d’altronde delle fate; i finali sono sempre imprevedibili; i concetti di bene e male non sono mai netti; c’è un mix poco visto nei fumetti fantasy di elementi magici e leggendari (come nel terzo numero di prossima pubblicazione) che dà toni “originali” a quanto raccontato... e questi sono secondo noi soltanto alcune peculiarità di Niahm che credo, poi, sia tutto un fumetto da scoprire. Indipendentemente dal piacere o non piacere, in Italia non credo di esagerare se affermo che una struttura come quella di Niahm non si vedeva da molto, molto tempo.

5 – Come coordinate il lavoro corale su Niahm? C’è qualcuno del gruppo che ha il ruolo di supervisore?
AB: Nel caso di Niahm, è il buon Sonseri che cura il tutto, interagendo con l’editore e lo staff creativo! Per tutti gli altri progetti, decidiamo tutto assolutamente io e Marco che fa anche il p.r.!

MS: E’ tutto vero, parola di scout!

6 – Il secondo numero presenta un ben riuscito montaggio cronologico fra le prime pagine. È un tentativo di movimentare una storia che altrimenti risulterebbe più piatta o una dimostrazione che anche col fantasy è possibile mettere in atto regole narrative post moderne?

AB: Questa storia delle regole è sempre stata una pesante penalizzazione che gli editori poco furbi hanno imposto e continuano ad imporre agli autori, incatenandone le mille possibilità che si aprono quando il creativo si trova faccia a faccia con l’opera da realizzare.
L’editore furbo, sa invece che dando fiducia ai mezzi espressivi dell’autore (il quale si suppone abbia una sua intelligenza, cultura, buongusto e personalità!) ne nasce spesso una personale interpretazione del genere che non necessariamente deve essere quella che è la “regola”!
Chi ha detto che la pagina deve essere divisa in 3 strisce con 5 o 6 vignette di uguale dimensione?!?…Vabbè , sappiamo chi lo ha detto!!! Ma Eisner, Kirby e Adams non sono mai stati d’accordo…quindi neanche noi!
Io sto realizzando il Vangelo, con la massima libertà espressiva.
Ovviamente mi impongo un autocontrollo, che mi trattiene dall’esagerare in pose e composizioni troppo azzardate, ma ho veramente fatto quello che ho voluto e di questo ringrazio lo staff della San Paolo che ci ha accordato questa fiducia. E’ un piacere lavorare così!
MS: Sono molto contento che ti sia piaciuto il montaggio, certamente moderno e un po’ atipico per il fantasy. Alessandro accenna alla libertà creativa che è talvolta necessaria per far decollare un prodotto. Inquadrature più azzardate, montaggi analogici, caratterizzazioni psicologiche più accurate sono elementi che, se inseriti con perizia, possono dare un gusto nuovo alla lettura di un fumetto. Nel secondo albo di Niahm, La Ballata di Hanna Ò Brien, ho giocato con il flash back e il presente per scuotere il lettore, aumentare la drammaticità dell’avvenimento che sta vivendo Niahm ma soprattutto perché semplicemente pensavo che andava bene narrare quell’avvenimento in questo modo. Mi sono divertito a farlo.

7 – Dal punto di vista grafico Niahm si contraddistingue per uno stile soft, delicato e poetico. Ma alcune vignette risultano un po’ tirate via e a volte la colorazione sulle matite (e il contestuale salto del passaggio delle chine) non è ben riuscita. Conseguenza dei tempi di lavorazione stretti o esperimenti ancora in corso d’opera?

AB:Sicuramente gli esperimenti sono tutt’ora in corso, perché Andy ci ha chiesto di lavorare direttamente sulle matite per avere un segno più caldo.
E’ anche vero che il nostro amico Francesco Bonanno ha fatto alcuni miracoli per potere essere puntuale con le deadlines!!!… Ahh se sapeste la vita che ha condotto per un pò di tempo!!!
Comunque la cosa andrà a migliorare, come si dice: la pratica rende perfetti!!!
Anche io sono ansioso di cimentarmi con l’approccio “matite da pubblicare”, dopo una vita passata ad inchiostrare i miei lavori!

MS: Hai ragione Marco, Niahm si contraddistingue per uno stile poetico e i disegni di Francesco e i colori di Ignazio cercano di rendere al meglio questa filosofia del personaggio e del fumetto tutto. Già si può notare l’evoluzione dal primo al secondo e lo si noterà anche nel terzo numero (Ormai a due passi), già in lavorazione.

8 – Quali sono i prossimi progetti vostri e dello Studio?

AB: Come detto prima, sto vedendo il traguardo del Vangelo che dopo 150 pagine e 2 anni di lavoro, spero ci dia le giuste soddisfazioni! Anzi approfittiamo della bella occasione di questa intervista per dare un’anteprima assoluta di qualche pagina sulle quali presto i nostri coloristi Manolo Linares e Laura Lombardo aggiungeranno il loro prezioso contributo artistico.
Subito dopo dovrei curare il “progettone” che rimandai con la Dream Colours… ma… il buon Andy ha in mente cose ancora più grandi… sarà magari lui a definire il tutto prossimamente.
Poi abbiamo altre cosucce in cantiere. Speriamo anche di trovare il tempo per potere mettere insieme qualche storia breve autoconclusiva da potere piazzare a qualche editore che propone materiale antologico. Infine, naturalmente non abbiamo esitato a inoltrare altre proposte alla San Paolo e stiamo aspettando la loro valutazione.

MS: I progetti del Golem Studio sono davvero tanti. Entro quest’anno dovrebbero partirne due per l’America e uno per un altro editore italiano. Al momento debito faremo le dovute comunicazioni attraverso i classici canali di informazione, puntando anche sul costante potenziamento del nostro sito ad opera del valente webmaster Marcello Marino.
Speriamo di ritagliarci il nostro spazio nel mercato con prodotti di qualità; questo è il migliore augurio che possiamo farci.
Per il resto… grazie Marco a te e allo staff di Comicus per la visibilità che ci avete concesso. Siete sempre i migliori in quello che fate… e quello che fate è una cosa piacevole!!!


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