Le apparizioni e il messaggio di Fatima
secondo i manoscritti di suor Lucia

di ANTONIO AUGUSTO BORRELLI MACHADO


Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rigfugio


da Antonio A. Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia, Piacenza: Cristianità, 1977; pp. 19-63.


II. APPARIZIONI DELLA SANTISSIMA VERGINE
(prima parte)

Al tempo delle apparizioni della Madonna Lúcia de Jesus, Francisco e Jacinta Marto avevano rispettivamente 10, 9 e 7 anni, essendo nati il 22 marzo 1907, l'11 giugno 1908 e l'11 marzo 1910. I tre bambini, come abbiamo detto abitavano ad Aljustrel, frazione della parrocchia di Fátima. Le apparizioni si svolsero in una piccola proprietà dei genitori di Lucia, chiamata Cova da Iria, a due chilometri e mezzo da Fátima sulla strada di Leiria. La Madonna appariva su un elce, o querciolo, alto un metro o poco più. Francesco vedeva soltanto la Madonna e non la sentiva. Giacinta vedeva e sentiva. Lucia vedeva, sentiva e parlava con la santissima Vergine. Le apparizioni avvenivano attorno al mezzogiorno.



PRIMA APPARIZIONE: 13 MAGGIO 1917



I tre veggenti giocavano alla Cova da Iria quando notarono due luci come lampi, dopo i quali videro la Madre di Dio sull'elce. Era «una Signora tutta vestita di bianco più splendente del sole, che diffondeva una luce più chiara e intensa di un bicchiere di cristallo pieno di acqua pura attraversato dai raggi del sole più ardente », descrive Lucia. II suo volto, indescrivibilmente bello, non era «né triste né allegro, ma serio », con un tono di dolce rimprovero. Le mani giunte, come per pregare, appoggiate sul petto e volte verso l'alto. Dalla mano destra pendeva un rosario. Le vesti parevano fatte soltanto di luce. La tunica era bianca, e bianco il mantello orlato d'oro, che copriva il capo della Vergine e le scendeva ai piedi. Non Le si vedevano i capelli e le orecchie. I tratti della fisionomia, Lucia non ha mai potuto descriverli, perché le fu impossibile fissare il volto celestiale, che abbagliava. I veggenti erano così vicini alla Madonna -più o meno a un metro e mezzo di distanza- che rimanevano nella luce che La circondava, o che diffondeva. Il colloquio si svolse in questo modo (1):

LA MADONNA: "Non abbiate paura, non vi faccio del male".

LUCIA: "Di dove è Vostra Signoria?"

LA MADONNA: "Sono del cielo"(e alzò la mano per indicare il cielo).

LUCIA: "E cosa vuole da me Vostra Signoria?"

LA MADONNA: ' Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi di seguito (2), il 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Poi ritornerò ancora qui una settima volta".

LUCIA: "E anch'io vado in cielo?"

LA MADONNA: "Sì, ci vai ".

LUCIA: "E Giacinta?"

LA MADONNA: "Anche lei".

LUCIA: "E Francesco?"

LA MADONNA: "Anche lui, ma deve recitare molti rosari".

LUCIA: "Maria das Neves è già in cielo?"

LA MADONNA: "Sì, c'è già".

LUCIA:"E Amelia?"

LA MADONNA: "Resterà in Purgatorio fino alla fine del mondo.
"Volete offrirvi a Dio, per sopportare tutte le sofferenze che vorrà inviarvi, come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?"

LUCIA: "Sì vogliamo".

LA MADONNA: "Andate, dunque, avrete molto da soffrire ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto".

«Pronunciando queste ultime parole (la grazia di Dio ecc.) aprì per la prima volta le mani, comunicandoci -è suor Lucia che scrive- una luce molto intensa, quasi un riflesso che usciva da esse che ci penetrava nel petto e nel più intimo dell'anima, e faceva vedere noi a noi stessi in Dio, che era questa luce, più chiaramente che se ci vedessimo nel migliore degli specchi. Allora, per un impulso interiore anch'esso comunicatoci, cademmo in ginocchio e ripetemmo interiormente: "O santissima Trinità, Vi adoro Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel santissimo Sacramento".
«Passati i primi momenti, la Madonna aggiunse:
«-"Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra".
«Poi -descrive suor Lucia- cominciò a elevarsi serenamente, salendo verso oriente, fino a scomparire nell'immensità dell'orizzonte. La luce che La circondava sembra va aprire una via in mezzo agli astri » (3).



SECONDA APPARIZIONE: 13 GIUGNO 1917



Prima della seconda apparizione, i veggenti notarono di nuovo una luce, che chiamavano lampo, ma che propriamente non lo era, bensì era il riflesso di una luce che si avvicinava. Alcuni spettatori, che erano accorsi sul posto in numero di circa cinquanta, notarono che la luce del sole si oscurò durante i minuti che seguirono l'inizio del colloquio. Altri dissero che la cima dell'elce, coperta di germogli sembrò curvarsi come sotto un peso, un momento prima ché Lucia parlasse. Durante il colloquio della Madonna con i veggenti, alcuni udirono un sussurro simile al ronzio di un'ape.

LUCIA: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?"

LA MADONNA: "Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che diciate il rosario tutti i giorni, che impariate a leggere (4). Poi vi dirò che cosa voglio".

Lucia chiese la guarigione di una persona malata.

LA MADONNA: "Se si converte, guarirà entro l'anno".

LUCIA: "Vorrei chiederLe di portarci in cielo".

LA MADONNA: "Sì Giacinta e Francesco li porto tra poco. Ma tu resti qui ancora qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la abbraccia, prometto la salvezza, e queste anime saranno amate da Dio come fiori posti da Me ad adornare il suo trono".

LUCIA: "Rimango qui sola?"

LA MADONNA: "No, figlia. E tu soffri molto? Non scoraggiarti. Non ti lascerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio".

«Nel momento in cui disse queste ultime parole -racconta suor Lucia- aprì le mani e ci comunicò per la seconda volta il riflesso di quella immensa luce. In essa eravamo come sommersi in Dio. Giacinta e Francesco sembravano essere nella parte di questa luce che si elevava verso il cielo e io in quella che si diffondeva sulla terra. Di fronte alla palma della mano destra della Madonna stava un Cuore circondato da spine che parevano conficcate in esso. Comprendemmo che era il Cuore Immacolato di Maria oltraggiato dai peccati dell'umanità, che voleva riparazione » (5).

Quando svanì questa visione, la Signora, ancora avvolta nella luce che Lei stessa irradiava, si alzò dall'arbusto senza sforzo, dolcemente, in direzione di oriente, fino a scomparire completamente. Alcune persone più vicine notarono che i germogli della cima dell'elce si erano piegati nella stessa direzione, come se le vesti della Signora li avessero trascinati. Soltanto alcune ore più tardi ripresero la loro posizione naturale (6).


(1) Rispondendo a una domanda di Walsh nel colloquio a lui concesso, se, riferendo le parole dell'Angelo e della Madonna, aveva ripetuto le parole esatte udite, o aveva dato soltanto il senso generale, suor Lucia dichiarò:
«Le parole dell'Angelo erano di una intensità e di una forza preponderante, una realtà soprannaturale, tali da non poter essere dimenticate. Sembrava che mi si incidessero esattamente ed indelebilmente nella memoria. Quanto alle parole della Madonna, la cosa è differente. Non saprei essere sicura che ogni parola sia esatta. Era piuttosto il senso che veniva a me, ed io misi in parole quello che avevo capito. Non mi è tacile spiegare questa cosa » (W. T. WALSH, op. cit., p. 325).
Davanti alla difficoltà di tradurre in parole umane quanto aveva udito dalla Madonna -come è comune in certi fenomeni mistici- suor Lucia mise sempre, tuttavia, tutto l'impegno nel riprodurre parola per parola ciò che la santissima Vergine le comunicò. Questo appare chiaro nell'interrogatorio al quale la sottopose padre Iongen, e che di seguito riproduciamo:


«-"Volle limitarsi, rivelando il segreto, a dare il senso di quello che la SS. Vergine le disse, oppure citò le sue parole alla lettera?"
«-"Quando parlo delle apparizioni mi limito al significato delle parole. Quando scrivo, invece, faccio attenzione a citare letteralmente. Per questo volli scrivere il segreto parola per parola".
«-"E certa di aver conservato tutto a memoria?"
«-"Penso di sì".
«-"Le parole del segreto furono pertanto rivelate secondo l'ordine in cui le furono comunicate?"
«-» (G. DE MARCHI, op. cit., p. 383).

(2) I veggenti intesero sempre che l'ultima apparizione sarebbe stata in ottobre, il che per altro fu loro esplicitamente detto nella apparizione di agosto. I «sei mesi di seguito » includono, pertanto, la prima apparizione. La settima, della quale si parla più avanti, è fuori dalla serie.


(3) Cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, cit., II, p. 126, IV, pp. 330 e 336, G. DE MARCHI op. cit., pp. 67-70, W. T. WALSH Op. cit., pp. 85-87; L. G. DA FONSECA, op. cit., pp. 24-28; J. GALAMBA DE OLIVEIRA, op. cit., pp. 63-64.


(4) Si è sempre inteso che l'ordine di imparare a leggere era soltanto per Lucia, dal momento che gli altri veggenti dovevano essere portati in cielo entro breve tempo, secondo la promessa della Madonna in questa stessa apparizione. Tuttavia, suor Lucia scrive al plurale: «e che imparino a leggere », commettendo, tra l'altro, un piccolo errore di redazione, perché passa nella stessa frase dalla seconda alla terza persona plurale.


(5) I veggenti mantennero il più stretto riserbo su quanto fu loro detto nella apparizione del mese di giugno, a proposito della devozione al Cuore Immacolato di Maria, giungendo anche a dichiarare che la Madonna aveva loro rivelato un segreto. Nelle sue Memórias, suor Lucia spiega che la santissima Vergine non chiese loro propriamente il segreto su questo punto. «Ma sentivamo che Dio ci spingeva a questo », aggiunge la veggente (Memórias e Cartas da Irma Lúcia, cit., IV, p. 336).



(6) Cfr. Memórias e Cartas da Irma Lúcia, cit., II, p. 130; IV, pp. 334 e 336, p. 400; G. DE MARCHI, op. cit., pp. 91-94; W. T. WALSH op. cit., pp. 109-111; L. D. DA FONSECA, op. cit., pp. 37-38; J. GALAMBA DE OLIVEIRA, op. cit., p. 70.


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