Le Regole dell'Ordine furono commissionate a San Bernardo di Clairvaux dal Consiglio di Troyes nel 1128, ed indicavano lo status speciale del nuovo ordine militare agli occhi della Chiesa. Il sigillo ufficiale dei Cavalieri Templari è descritto come "due cavalieri cavalcano un cavallo, simbolizzando fratellanza e giuramento di povertà preso dai membri dell'ordine militare Cristiano del 12° secolo". San Bernardo, fondatore dell'ordine dei Cisterciani, scrisse le regole basandosi su quelle del suo ordine, stilandole in un deciso trattato monastico. Lui era molto contrariato dall'allora mondo dei cavalieri, disprezzandoli per la loro vanità, e quindi diede il benvenuto al nuovo, austero, spirituale ordine dei Cavalieri, come si può vedere da quest' estratti del suo trattato scritto nel tardo 1130 e chiamato Elogio della Nuova Cavalleria:

"Ornate il vostro cavallo con seta, ricoprite la vostra armatura con un mantello. Le vostre lance sono dipinte; così come i vostri scudi e le vostre cavalcature. Borchiate le vostre briglie e le vostre staffe con oro, argento e pietre preziose. E con tutto questo sfarzo, mossi da una furia senza vergogna e dalla stupidità impudente, andrete in battaglia. Sono questi gli emblemi appropriati del cavaliere, o sono questi semplici ornamenti per una donna? Pensate veramente che le spade del nemico rispettino l'oro, salvino le vostre pietre preziose e non perforino i vostri indumenti di seta? Ho imparato dall'esperienza che al buon cavaliere servono solo 3 cose: deve essere un bravo cavaliere, all'erta, e pronto a proteggere se stesso; deve essere lesto; ed inoltre deve sempre essere pronto a colpire. Ma voi, invece, vi lasciate crescere i capelli come le donne cosicchè vi ostruite la vista, i vostri movimenti sono impacciati per le vostre lunghe e sventolanti tuniche; affondate le vostre tenere, delicate mani nell' enormi maniche, che fluttuano tutt'intorno. Di tutt'altro avviso, quindi, è il cavaliere di Cristo: Prima di tutto, c'è disciplina ed obbedienza cieca. Tutti vanno e vengono in accordo con il volere del comandante. Tutti vestono gli abiti concessi loro, e nessuno va alla ricerca di cibo o di ornamenti, per i propri capricci. Nel cibo e negli abiti, ognuno è felice con l'essenziale, e rifiuta il superfluo. Loro vivono in comunità, sobriamente e in gioia, senza moglie nè figli. E per raggiungere l'evangelica perfezione, loro vivono nella stessa casa, con le stesse usanze, senza avere manie di possesso, requisito fondamentale per preservare l'unità dello spirito nei vincoli della pace. Parole impudenti, occupazioni senza senso, risate sguaiate, sussurri o sciocchi risi soppressi sono sconosciuti. Loro hanno orrore degli scacchi e dei dadi; odiano la caccia; non sempre godono del volo del falco. Disprezzano mimi, giocolieri, cantastorie, canzoni impure, performance di buffoni - li classificano tutti come ricerca di vanità e sciocche follie. Loro mantegono i propri capelli corti perchè sanno quanto sia vergognoso per un uomo averceli lunghi. Mai vestiti all'eccesso, loro si lavano raramente e sono sporchi ed irsuti, abbronzati dalla cotta di maglia e dal sole."

Con, come unico pensiero l'Ordine, sono diventati famosi per la loro rigida disciplina, la quale li fece entrare nella "elitè" delle truppe dell'esercito Crociato. Originariamente c'erano solo due classi di fratelli, nominati cavalieri e servi, ma nel 1100 una nuova classe, quella dei fratelli preti, fu introdotta. I servi erano di due classi: fratres servienti, che erano impegnati in lavori manuali, ed i fratres servienti armigeri, che erano combattenti. Un quarto gruppo, i sergenti, seguirono poco dopo. I Cavalieri vestivano con un semplice mantello bianco, ornato con solo una grossa croce rossa, così per gli Armigeri. Gli altri fratelli vestivano di altri ordinari abiti neri o marroni. Comune a tutti era la piena rinuncia a tutti i possessi del mondo, i quali passavano all'ordine; disprezzo per tutti gli accessori inutili; povertà e castità; obbedienza risoluta al comandante di ogni Precettorio, il quale a sua volta lo porta al Gran Maestro; e finalmente, specialmente per i cavalieri, il giuramento di tenere alto l'onore dell'ordine e piuttosto morire in battaglia e non scappare davanti al pericolo. Il loro proposito era "non cercare la gloria, ma la vittoria", e loro vedevano le uccisioni degli infedeli "non come omicidio, ma come malicidio". Gli uomini sposati erano ammessi come affiliati dell'Ordine, ma non ne facevano parte. Alle mogli era data un'indennità dopo la morte del marito, ma a loro non era permesso stare nelle proprietà dell'ordine dopo essere diventate vedove. Gli Armigeri e i Sergenti erano personale non combattente in tempi normali. Le regole stabilivano che gli Armigeri non avrebbero combattuto finchè la situazione lo richiedesse esplicitamente. Quando i Cavalieri Templari si preparavano per la battaglia, un Ecuyer portava le lance ai cavalieri, mentre un altro sellava loro i cavalli. Quando la battaglia cresceva, i cavalli sellati venivano portati in un posto sicuro e messi sotto il controllo di un altro ufficiale, il Confannonier. Le Regole dell'Ordine inizialmente contenevano 72 articoli, ma nel 1140 furono ammendate, ad esempio fu istituito un elaborato sistema per la selezione degli ufficiali dell'Ordine.

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