VOGLIAMO I COLONNELLI (1973)
di Mario Monicelli


Soggetto e sceneggiatura: Age, Scarpelli, M.Monicelli
Fotografia (Eastmancolor): Alberto Spagnoli
Scenografia: Lorenzo Baraldi
Costumi: Piero Tosi
Musica: Carlo Rustichelli
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Aiuto regista: Carlo Vanzina
Produzione: Pio Angeletti, Adriano De Micheli per la Dean Film
Distribuzione: Italnoleggio
Durata: 100’
Interpreti: Ugo Tognazzi (on. Giuseppe Tritoni), Carla Tatò (Marcella Bassi Lega), Duilio Del Prete (monsignor Sartorello), Pino Zac (Armando Caffè), Giancarlo Fusco (Colonnello Furas), Tino Bianchi (on. Mazzante), Francois Périer (on. Ferlingeri), Claude Dauphin (Presidente della Repubblica), Lino Puglisi (On. Li Masi), Giuseppe Maffioli (colonnello Barbacane), Gianni Solaro (On. Cicero), Vincenzo Falagna (Ciccio Introna), Antonino Faà di Bruno (colonnello Ribaud), Luigi Lenner (Irnerio), Max Turilli (colonnello Quintiliano Turzilli), Barbara Herrera (contessa d’Amatrice), Camillo Milli (colonnello Elpidio Aguzzo), Salvatore Biliardo (colonnello Automatikos), Mauro Misul (segretario), Renzo Marignano (tenente di vascello Teofilo Branzino)


Soggetto:
Il deputato missino livornese Tritoni è deluso dalla via parlamentare scelta dal suo partito e decide di passare all’azione. Pescando in vari ambienti (militari in pensione e in servizio, nostalgici di Mussolini e dei Savoia, cattolici tradizionalisti, giovani picchiatori), riesce a mettere in piedi una sorta di governo-ombra e un gruppo di azione che si addestra per “l' ora x” prevista dal piano Volpe Nera. È tutto pronto nei minimi particolari, persino il discorso da tenere in televisione il giorno successivo al golpe. Ma nel giorno fissato nulla va per il giusto verso: i paracadutisti falliscono l’obiettivo, e il gruppo che doveva occupare la televisione, a causa di un guasto del camion, deve proseguire con dei taxi. Così il golpe fallisce senza che nessuno se ne accorga; ma il ministro democristiano dell’interno, con l’appoggio delle alte gerarchie militari, attuerà attraverso leggi eccezionali una svolta autoritaria e repressiva.